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Caccia all'affare!

Via ai saldi stagionali anche in Sicilia. Confesercenti prevede una spesa media di 340 a famiglia

02 gennaio 2010

Al via i saldi nelle principali città. Gli italiani spenderanno circa 8 miliardi e 200 milioni di euro, di cui 6 miliardi e mezzo in abbigliamento e calzature. La spesa media a famiglia sarà di 340 euro. Queste le stime dell'ufficio economico di Confesercenti secondo cui 6 italiani su 10 aspettano gli sconti per gli acquisti più importanti.
"Per i saldi - spiega la Confesercenti - si prevede una spesa media a famiglia di 340 euro, di cui 270 euro vengono destinati per scarpe, giubbotti, maglie ed altri generi di vestiario ma gli italiani non rinunciano anche a cogliere l'occasione di sconti ed offerte promozionali che nello stesso periodo riguardano altri prodotti".
Secondo la Confesercenti il 24% degli italiani acquista nel centro città, il 27% dove capita, solo il 20% nei centri commerciali. "Le attese - aggiunge l'associazione dei commercianti - paiono più favorevoli anche perché negli ultimi giorni il forte maltempo ha avversato acquisti ed attività commerciali".
Per Roberto Manzoni, presidente della Fismo, la federazione italiana del settore moda, occorre però valutare bene la prospettiva futura dei saldi: "Sarebbe assai utile - sostiene Manzoni - uniformare il periodo di avvio valorizzandolo assai meglio per garantire a consumatori ed imprenditori di cogliere nel modo più utile questa opportunità. Manzoni ribadisce invece che la liberalizzazione dei saldi non è una soluzione in quanto non favorirebbe nessuno ed anzi finirebbe con il cancellarli di fatto".

Secondo il Codacons i saldi saranno invece un insuccesso.
"I saldi invernali faranno registrare riduzioni degli acquisti comprese tra il 10 e il 20% specie nelle grandi città". E i motivi per cui "falliranno - spiega il presidente Carlo Rienzi - sono molteplici: innanzitutto l'eccessiva vicinanza alle festività natalizie che hanno già prodotto uno svuotamento dei portafogli degli italiani. C'è poi un eccessivo livello dei prezzi specie nel settore dell'abbigliamento e delle calzature, che nonostante i saldi, registrerà listini troppo elevati. Da registrare poi il budget delle famiglie per i saldi sempre più ridotto da rincari, rate, mutui e bollette e un generale clima di sfiducia dovuto alla crisi economica". "Appena il 50% delle famiglie potrà avvalersi dei saldi - aggiunge - perché l'altra metà non avrà budget da dedicare a nuovi acquisti. In discesa inoltre la spesa procapite durante gli sconti, che si attesterà sui 130 euro a persona (considerati gli aumenti dei prezzi). In linea generale - ribadisce - prevediamo un totale flop dei saldi invernali, con vendite in picchiata fino al 20%".
Secondo Telefono Blu, l'intenzione media di spesa è di poco superiore (come dato medio) ai 280 euro: al Nord sarà di 350, al Sud 250 e al Centro di 300. Con un esborso totale di 3 miliardi di euro, in calo del 20%.

Il decalogo del Codacons per evitare brutte sorprese nel periodo di saldi
1.
Conservate sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono sostituire.
2. Le vendite devono essere realmente di fine stagione.
3. Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi.
4. Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio.
5. Diffidate degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova o prezzi vecchi falsi.
6. Servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità.
7. Negozi e vetrine. Ricordate che sulla merce è obbligatorio il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.
8. Prova dei capi: non c'è l'obbligo. E' rimesso alla discrezionalità del negoziante.
9. Pagamenti. Nei negozi che espongono in vetrina l'adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.
10. Se pensate di avere preso una fregatura potete rivolgervi al Codacons oppure all'Ufficio Comunale per il commercio o ai Vigili Urbani.

[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, Codacons.it]

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02 gennaio 2010
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