Caccia all'evasore!
Blitz anti-evasione della Guardia di Finanza a Palermo: maxi sequestri per 20 milioni di euro
Continua l'azione congiunta del Dipartimento per la lotta alla criminalità economica della Procura di Palermo e del Comando Provinciale della Guardia di Finanza contro gli evasori, attraverso lo strumento del sequestro preventivo per equivalente finalizzato alla successiva confisca dei beni. Solo negli ultimi giorni sono finite nel mirino dei finanzieri due ditte individuali e tre società a responsabilità limitata, con sede a Palermo.
La Guardia di Finanza di Palermo ha sequestrato, infatti, beni per un valore di oltre 20 milioni di euro riconducibili a evasori fiscali. Complessivamente sono state eseguite 14 misure cautelative a conclusione di indagini coordinate dallo speciale pool della Procura della Repubblica. Colpite 2 ditte individuali e 3 società a responsabilità limitata, con sede a Palermo.
Nel primo caso il provvedimento ha colpito una società operante nel settore della grafica pubblicitaria che aveva omesso di denunciare gli oltre 5 milioni di euro di ricavi fatturati nel periodo 2005-2010.
Due i decreti di sequestro emessi, uno dal Gip e uno dal pm Geri Ferrara, a carico del'intero complesso dei beni aziendali della società, che nel frattempo era stata resa inoperativa, tra cui un furgone, diversi arredi, tre computer, un carrello elevatore ed altre attrezzature tecniche di valore come le macchine litografiche e per la stampa digitale. All'amministratore, un palermitano di 62 anni, sono stati sequestrati una porzione di un immobile, 3 autovetture ed un motociclo.
Pure nel campo della grafica pubblicitaria operavano le due ditte individuali i cui titolari, marito e moglie, pur avendo fornito le proprie prestazioni a primarie agenzie pubblicitarie ed a numerosissime imprese palermitane, sono risultati anch'essi evasori totali per non aver mai presentato le dichiarazioni dei redditi dal 2005 al 2010 e quindi mai versato alcuna imposta su 3 milioni di euro di ricavi.
E' stato anche accertato che i due si erano prestati ad emettere fatture gonfiate o relative a prestazioni inesistenti a favore dei clienti che avevano bisogno di far lievitare artificiosamente i costi di esercizio per abbattere il loro reddito imponibile. Su disposizione del Gip e sotto la direzione del pm Salvatore Leopardi, ai coniugi sono stati quindi sequestrati 2 appartamenti, 3 garage, 1 furgone e 3 motocicli, oltre a disponibilità finanziarie per circa 17.000 euro.
Ancora due provvedimenti di sequestro hanno poi colpito un'altra coppia di imprenditori: la moglie, legale rappresentante di una società per la gestione del proprio patrimonio immobiliare, e il marito, ritenuto il vero amministratore di questa società e di un'altra avente quale oggetto sociale lavori di costruzione e impiantistica. La prima ditta aveva evaso le imposte omettendo la contabilizzazione di una plusvalenza di 1,7 milioni di euro derivante dalla vendita di terreni edificabili e applicando illecitamente alla compravendita un'aliquota Iva ridotta; l'altra, invece, contabilizzando un acquisto fittizio di un altro terreno edificabile per un imponibile 500.000 euro oltre Iva.
Il pm Ferrara ha pertanto disposto il sequestro di 2 appartamenti e 2 studi a Palermo, un intero fabbricato a Carini, numerosi appezzamenti di terreno siti a Palermo, Alia e Mazzarino, altre porzioni di immobili e terreni, un'autovettura, disponibilita' finanziarie per oltre 20.000 euro e un piccolo "tesoro" in gioielli trovato in una cassetta di sicurezza.Tutti i beni sono stati messi a disposizione del custode giudiziario che provvederà ad una stima analitica per poi eventualmente restituire agli interessati la parte eccedente il profitto del reato quantificato, comunque, in oltre 1 milione di euro.
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Repubblica/Palermo.it]