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Cacciati dal Tempio

Niente biglietti gratis per i 38 bambini palermitani figli di extracomunitari che volevano visitare la Valle dei Templi

10 luglio 2007

Il Tempio di Gerusalemme, al tempo di Gesù Cristo, doveva apparire agli occhi di chi vi arrivava come un grande calderone di colori, lingue e culture; un vero e proprio crocevia di razze come ne esistono ancora in tutto il Medioriente e in Sicilia, dove nei mercati di Catania o Palermo si può respirare tutta quell'aria multiculturale che solo il Mediterraneo è riuscito a sviluppare e conservare. I mercanti del Tempio però, coi loro traffici offendevano un luogo deputato alla preghiera e dove coltivare la presenza di Dio, al contrario dei bambini di Ballarò, storico mercato palermitano, che la scorsa settimana si sono visti negare l'entrata in tutt'altro luogo, che fu anch'esso sacro ma per i pagani, la Valle dei Templi.
Il caso, denunciato dall'Associazione palermitana ''Ziggurat'', che si occupa di organizzare attività per i bambini dei quartieri più difficili, risale al 5 luglio scorso. Quando i 38 bambini (tra i 6 e i 12 anni) delle scuole elementari ''Cascino'' e ''Nuccio'', nella zona Ballarò, sono arrivati alla Valle dei Templi, gli accompagnatori hanno chiesto gli ingressi gratuiti, previsti per i minori purché appartenenti alla Comunità Europea, ma l'addetta alla biglietteria, insospettita dal colore della pella e dai tratti somatici di alcuni bambini, e applicando in modo rigido la normativa, non ha voluto fare entrare la scolaresca gratuitamente.
Nessuna spiegazioni è riuscita a convincere l'addetta alla biglietteria: ''I bambini, anche se figli di immigrati, sono tutti nati e residenti a Palermo'', ha spiegato Gabriele Tramontana dell'Associazione Ziggurat, ma non aveva alcun documento che potesse attestarlo. La bigliettaia pretendeva, infatti, un elenco completo con i nomi dei bambini e la certificazione della nazionalità vidimata dalla Regione.
L'intero gruppo ha dovuto fare dietro-front e la gita ai templi é stata cancellata perché l'associazione non aveva il denaro per poter pagare il biglietto a tutti e trentotto bambini.

La vicenda ha scatenato una catena di indignazione. Il sindaco di Palermo, Diego Cammarata, ha sottolineato con forza la ''grande mortificazione subita dagli alunni extracomunitari che risiedono nel quartiere di Ballarò. Si tratta di una vicenda incredibile che non ha giustificazioni e che risulta intollerabile a chiunque ritenga fondamentali i valori di uguaglianza e solidarietà''. Cammarata si è detto ''esterrefatto e dispiaciuto'' per quanto successo. ''Questi bambini - ha detto infine il sindaco di Palermo - sono a tutti gli effetti cittadini italiani e non si comprendono le motivazioni che hanno causato questa gravissima forma di discriminazione che, in ogni caso, non può essere in alcun modo condivisa. Mi auguro che episodi come questi non si verifichino mai più''.
Indignazione, rammarico e rabbia sono arrivati anche da Roma, da dove è intervenuto il ministro per la Solidarietà sociale Paolo Ferrero: ''E' un atto di razzismo che non bisogna sottovalutare perché mina le basi del futuro del nostro paese''. Il fatto che dei bambini la cui ''unica colpa è di essere figli di immigrati - ha continuato il ministro - vengano discriminati rispetto ai propri compagni di classe, crea risentimento ed emarginazione''.

Nonostante la gita dei bambini si sia trasformata in una chiara ''lezione di discriminazione istituzionale'', per il consorzio ''I Luoghi dell'Arcadia'', gestore delle biglietterie del Parco Valle dei Templi di Agrigento, il comportamento dell'addetta alla biglietteria è stato assolutamente corretto: ''Le vigenti normative - ha precisato lapidario il consorzio in una nota - concedono la gratuità dei biglietti solo ed esclusivamente a soggetti appartenenti alla Comunità Europea di età inferiore ai 18 anni e superiore ai 65''.
Anche per l'ente Parco Valle dei Templi, l'addetta alla biglietteria ha agito secondo le norme dettate dalla Regione, anche se si sarebbe potuto ovviare al problema con una richiesta precisa dell'associazione qualche giorno prima. ''Purtroppo la circolare parla chiaro e la biglietteria può richiedere la certificazione di nazionalità - ha detto Antonio Infantino dell'ente Parco -. Se Ziggurat ci avesse fatto pervenire prima i nomi dei bambini avremmo potuto chiudere un occhio, come facciamo spesso in altri casi. Le biglietterie sono gestite da società esterne, che si occupano dei servizi aggiuntivi, e spesso si attengono rigidamente alle norme imposte''.
Sulla vicenda è intervenuto anche il direttore del Parco, Piero Meli: ''Apprendiamo con rammarico dell'increscioso episodio avvenuto giovedì scorso, quando è stato negato l'ingresso gratuito nella Valle dei Templi a un gruppo di bambini. Da quanto riferito dalla società ''I luoghi dell'Arcadia'', che gestisce il servizio, alcuni giovani si sono presentati alla biglietteria chiedendo un certo numero di biglietti gratuiti per dei bambini extracomunitari. Gli addetti alla biglietteria hanno chiesto la domanda di autorizzazione che, in questi casi, va inoltrata agli uffici del Parco, e la possibilità di vedere a chi fossero destinati i tagliandi. I giovani hanno risposto che i bambini si trovavano sul pullman: non li hanno fatti scendere e sono andati via irritati. La direzione del Parco ha, comunque, espresso il suo rammarico al gestore dei servizi aggiuntivi per non averla subito informata al fine di risolvere immediatamente la situazione, di cui apprende solo questo pomeriggio''.

Un tentativo di distensione è arrivato infine dall'assessore regionale ai Beni culturali, ambientali e alla pubblica istruzione, Lino Laenza: ''Il fatto è molto grave. Capisco tutto il risentimento dell'Associazione Ziggurat e porgo le mie personali scuse a tutti i protagonisti di questo increscioso episodio e, in particolare, ai bambini. Però, per favore, non parliamo di razzismo ma di burocrazia poco elastica che ha fatto rispettare una norma comunitaria, attiva in tutta Italia. Vorrei anche sottolineare che all'interno del Parco funzionano gli uffici della Direzione ai quali è possibile rivolgersi in caso di difficoltà. M'impegno, comunque, affinché nella prossima seduta del Consiglio del Parco venga proposta l'estensione dell'ingresso gratuito ai bambini e ai ragazzi fino ai 18 anni, comunitari ed extra comunitari. Intanto, invitiamo i piccoli della scuola elementare Cascino di Palermo a ritornare ad Agrigento: ci occuperemo noi anche delle spese di viaggio''.

Ultimo ad intervenire sulla vicenda il sindaco di Agrigento, Marco Zambuto: ''La negata visita alla Valle dei Templi ai bambini di colore figli di immigrati residenti a Palermo non può passare sotto silenzio. Primo perché è un episodio assurdo che con poco buon senso si sarebbe potuto evitare, poi perché mette a nudo la grave e insufficiente politica regionale sui Beni culturali in Sicilia, anche in ordine a circolari arcaiche e superate dalla storia''. ''Le autorità preposte alla tutela dei beni archeologici della Valle dei Templi, infatti - ha aggiunto - sono capaci di bloccare 38 bambini rei soltanto di volere visitare le bellezze agrigentine, mentre lasciano correre, come se nulla fosse, sul rigassificatore che è di certo ben più pericoloso di piccoli e festanti bambini in gita scolastica''. ''Inviterò i piccoli dell'associazione Ziggurat di Palermo a tornare ad Agrigento per visitare la Valle dei Templi - ha concluso Zambuto - sarà l'amministrazione comunale a garantire la necessaria ospitalità per far loro dimenticare il triste accaduto''.

Nonostante l'intervento conciliatorio del giovane sindaco di Agrigento, e rimanendo col dubbio che quanto successo ad Agrigento sia stata rigidità burocratica piuttosto che discriminazione razziale, il risultato sembra non cambiare: la Valle dei Tempi è patrimonio dell'umanità, ma non se hai la pelle scura.

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10 luglio 2007
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