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Calano i casi di Aids in Italia, i dati dell'Anlaids confermano la tendenza degli ultimi anni. Ma il virus fa ancora paura

14 aprile 2006

I casi di Aids in Italia sono in diminuzione: i dati del 2005 diffusi due giorni fa dall'associazione Anlaids confermano la tendenza degli ultimi anni. Secondo l'ultimo rapporto del Centro operativo Aids dell'Istituto superiore di sanità, i nuovi sieropositivi sono stati 1.141, contro i 1.573 del 2004. Un risultato incoraggiante, che però non deve fungere da pretesto per abbassare la guardia: l'Aids fa ancora paura.
La diminuzione non è omogenea in tutta la penisola: se in Molise e Sardegna la situazione resta stazionaria, si registra un aumento dei sieropositivi in Puglia e Umbria. Le regioni più colpite rimangono comunque quelle del Nord, Lombardia in testa: a Brescia si segnala l'incidenza più alta della malattia, 10 casi su centomila abitanti. Seguono Emilia Romagna e Liguria, mentre Friuli Venezia Giulia, Valle d'Aosta, Basilicata e Trentino Alto Adige occupano gli ultimi posti della classifica.

Nella maggior parte dei nuovi casi di Hiv, il virus è stato contratto per trasmissione sessuale: quella eterosessuale rappresenta la modalità di trasmissione più frequente nell'ultimo anno. E, a uno sguardo più ampio, dal 1982 ad oggi la maggioranza dei casi è da attribuirsi ai rapporti sessuali non protetti, sia etero che omosessuali, piuttosto che alle pratiche associate all'uso di sostanze stupefacenti per via endovenosa. Segno, questo, che la percezione del rischio si è abbassata, e che il successo delle terapie farmacologiche viene spesso confuso con la definitiva sconfitta della malattia.
Nel 2005 si contano anche tre casi pediatrici di Aids, uno in Lombardia e due nel Lazio, anche questi in calo. Sempre più spesso, poi, il virus viene diagnosticato in età adulta, in media a 41 anni per gli uomini e 38 per le donne.

I segnali positivi, quindi, ci sono, ma l'ottimismo non deve far perdere il senso della realtà. La malattia non è ancora sconfitta e il vaccino non è così prossimo come si tende a credere. E il calo così repentino che negli ultimi anni aveva fatto ben sperare sembra tendere ormai alla stabilizzazione. ''Bisogna continuare a combattere aumentando l'attività di informazione e sostenendo la ricerca'', spiega Fernando Aiuti, presidente dell'Anlaids, che anche quest'anno promuove la Campagna Bonsai, per finanziare la ricerca. Da oggi fino alla domenica di Pasqua in tutte le piazze italiane saranno in vendita i bonsai dell'Anlaids: il ricavato andrà a sovvenzionare gli scienziati con borse di studio e dottorati, ma anche campagne di educazione e Case alloggio.
Ricordiamo che l'Anlaids può essere aiutata anche destinando il 5 per mille nella dichiarazione dei redditi. Il codice fiscale da indicare è 07175880587.

Aids in calo anche in Sicilia
Un calo dei casi di Aids si è registrato anche in Sicilia: erano stati 72 nel 2004, sono stati 41 nel 2005. In flessione a Palermo, Trapani, Messina, Agrigento, Catania e Siracusa. Sono cresciuti invece a Caltanissetta e Ragusa. Stazionari a Enna. Nel 2005 nessun bambino si è ammalato in Sicilia.
''È una buona notizia per la Sicilia - dicono il presidente dell'Anlaids Fernando Aiuti e Carmelo Stornello, presidente della Sezione Sicilia -. Un trend positivo che va sostenuto aiutando la Ricerca. E aiutando l'Anlaids che diffonde la cultura della prevenzione anche in Sicilia''.
Dal 1982 (data con la quale si indica l'inizio dell'epidemia) al 2005 in Sicilia si sono avuti 2396 casi di Aids. Nel 2005, per tasso di incidenza ogni centomila abitanti, la Sicilia si colloca al decimo posto in Italia con l'1,7. La provincia in cui si registra il tasso di incidenza più alto è Palermo (2,3). Seguono Catania (2,2), Trapani (1,6), Caltanissetta e Siracusa (1,5), Ragusa (1,3), Agrigento (1,1), Enna e Messina (0,6). In Sicilia nel 2005 non si sono registrati casi pediatrici, gli ultimi 2 nel 2004. Dall'inizio dell'epidemia al 2005 in Sicilia i casi pediatrici di Aids sono stati 30.

Nel dettaglio
A Palermo:
i casi di Aids erano stati 20 nel 2004, sono stati 6 nel 2005. Dall'inizio dell'epidemia in totale sono stati 971. Nel 2005 l'incidenza dei casi di Aids ogni centomila abitanti è stata di 2,3: la più alta in Sicilia.
Ad Agrigento: un caso nel 2005, erano stati 6 nel 2004. Dall'inizio dell'epidemia i casi sono stati 106. Nel 2005 l'incidenza dei casi di Aids ogni centomila abitanti è stata di 1,1.
A Caltanissetta: 4 casi nel 2005, era stato uno nel 2004. Dall'inizio dell'epidemia i casi sono stati 113. Nel 2005 l'incidenza dei casi di Aids ogni centomila abitanti è stata di 1,5.
A Catania: 15 casi nel 2005, erano stati 22 nel 2004. Dall'inizio dell'epidemia i casi sono stati 524. Nel 2005 l'incidenza dei casi di Aids ogni centomila abitanti è stata di 2,2.
A Enna: un caso nel 2005, era stato uno anche nel 2004. Dall'inizio dell'epidemia i casi sono stati 40.
A Messina: 3 casi nel 2005, erano stati 5 nel 2004. Dall'inizio dell'epidemia i casi sono stati 229.
Messina condivide con Enna il primato regionale dell'incidenza più bassa con 0,6 casi di Aids ogni centomila abitanti
A Ragusa: 4 casi nel 2005, era stato uno nel 2004. Dall'inizio dell'epidemia i casi sono stati 64. Nel 2005 l'incidenza dei casi di Aids ogni centomila abitanti è stata di 1,3.
A Siracusa: 4 casi nel 2005, erano stati 12 nel 2004. Dall'inizio dell'epidemia i casi sono stati 168. Nel 2005 l'incidenza dei casi di Aids ogni centomila abitanti è stata di 1,5.
A Trapani: 3 casi nel 2005, erano stati 4 nel 2004. Dall'inizio dell'epidemia i casi sono stati 181. Nel 2005 l'incidenza dei casi di Aids ogni centomila abitanti è stata di 1,6.

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14 aprile 2006
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