Calcestruzzi Spa riapre in Sicilia
Gli impianti erano chiusi dal 22 dicembre scorso, dopo l'inchiesta della Dda
La Calcestruzzi Spa, del gruppo Italcementi, ha riaperto i quattro impianti in Sicilia chiusi lo scorso 22 dicembre dopo l'inchiesta della Dda di Caltanissetta su presunte infiltrazioni mafiose, e che riguardava anche e l'utilizzo di calcestruzzo depotenziato che aveva portato al sequestro di cinque opere pubbliche.
L'azienda, sotto il controllo di un'amministrazione giudiziaria, ha riavviato la produzione nei siti di Palermo-Brancaccio, Termini Imerese, Marsala e Trapani dopo avere ottenuto la certificazione da parte di Icmq per il calcestruzzo preconfezionato con processo automatico (Fpc). Salgono dunque a sei gli impianti operativi nell'isola, con quelli di Gela e Priolo Gargallo.
Il direttore generale della Calcestruzzi, Claudio Cervellati, ha spiegato in conferenza stampa, assieme all'amministratore giudiziario Gaetano Cappelano Seminara, che "gli impianti sono stati ristrutturati con una tecnologia all'avanguardia che ci consentirà di essere i leader nella produzione di qualità nell'isola". La società, per la quale in Sicilia lavorano un centinaio di persone tra diretto e indotto, ha investito circa sei milioni di euro. Dopo l'inchiesta giudiziaria è cambiato anche il management.
Altra novità legata alla riapertura degli impianti riguarda la fornitura di un calcestruzzo superfluido al quale sarà impossibile aggiungere acqua per via di nuovi accorgimenti tecnici adottati nelle betoniere. Il nuovo prodotto sarà lanciato in Sicilia, dopo essere stato testato a livello nazionale nei laboratori di ricerca.
In conferenza stampa l'amministratore giudiziario di Calcestruzzi Spa, Gaetano Cappellano Seminara, ha parlato di "un nuovo corso nell'isola". Pur non entrando nel merito dell'inchiesta giudiziaria, Seminara ha sottolineato che "da gennaio tutta la produzione viene svolta all'insegna della legalità e della trasparenza". "Nell'isola - ha aggiunto il direttore generale di Calcestruzzi Spa, Claudio Cervellati - abbiamo avviato un profondo cambiamento sia sulla produzione sia sul management. Prima dell'inchiesta della magistratura producevamo male e perdevamo soldi, con impianti mal tenuti".
In conferenza stampa, inoltre, la Calcestruzzi Spa, ha chiesto all'Atecap (l'associazione che raggruppa i produttori di calcestruzzo) di promuovere nuove regole nel settore improntate alla trasparenza e alla qualità del sistema e minaccia di uscire dall'organizzazione se questo non avverrà. "Calcestruzzi Spa - hanno aggiunto - ha avviato un nuovo corso ed è opportuno che le associazioni di categoria si assumano le proprie responsabilità, alzando l'asticella della qualità in tutta la filiera, a cominciare naturalmente dalla materia prima. Se ciò non avverrà Calcestruzzi andrà avanti da sola".
L'avvocato Seminara ha poi annunciato che il suo staff sta elaborando una proposta dettagliata sul sistema del calcestruzzo in Italia, "che presenteremo al ministero delle Attività produttive con l'obiettivo di avviare un percorso per riscrivere le regole".
Secondo gli ultimi dati di sistema, in Sicilia Calcestruzzi Spa detiene una quota di mercato pari al 3,4% con un volume di calcestruzzo prodotto negli undici impianti pari a 159 chilometri cubi, rispetto ai 4.700 chilometri cubi del settore nell'isola, dove operano 240 aziende per un totale di 280 impianti. Cervellati a tal proposito ha detto: "Pur non essendo leader in Sicilia come volumi di produzione, vogliamo esserlo per qualità dei prodotti". [ANSA]