Calcio Sicilia. Palermo, primo in classifica. Il Catania, arrabiato. Messina, vittoria fra i brividi
I risultati delle tre massime squadre siciliane. Vittorie e sconfitte delle siciliane di B
Palermo (4-3-2-1): Santoni; M. Ferri, Biava, Accardi; Mutarelli (18' st A. Filippini), Corini, Di Donato, Grosso; Zauli (47' st Conteh), Gasbarroni (18' st E. Filippini); Toni. (84 Comi, 7 Vasari, 29 Nastase, 30 Jeda). All. Guidolin.
Como (4-4-2): Ferron; Femiano, Piccolo, Lamacchi, Rossini (31' st De Francesco); Bressan, Rossetti, Colasante (18' st Caremi), Ferrigno; Chianese (11' st G. Greco), Carparelli. (22 Layeni, 3 M. Tarantino, 7 Gregori, 21 Massaro). All: Fascetti.
Arbitro: Rizzoli di Bologna.
Reti: nel st 26' Toni, 38' De Francesco, 44' Corini su rigore.
Note: recupero: 0' e 4'. Angoli: 9-3. Ammoniti: Colasante, Caremi e De Francesco per gioco falloso; G. Greco per fallo di mani. Spettatori: 22 mila, dei quali 18.338 paganti, per un incasso complessivo di 251.845,34 euro. ________________________
Il Palermo conquista la terza vittoria consecutiva e torna al comando della classifica del campionato di Serie B. I rosanero hanno comunque dovuto soffrire più del previsto per avere ragione di un Como disposto a non mollare, estremamente motivato al cospetto di una squadra come quella rosanero che sembra essersi ritrovata.
Ha deciso un rigore di Corini, realizzato all' 89', quando ormai tutto faceva pensare ad una sfida senza vincitori nè vinti. E invece, nell' ennesimo tentativo del Palermo, Emanuele Filippini ha messo al centro per il fratello Antonio che si è visto stoppare il pallone con una mano da Greco: Rizzoli non ha avuto dubbi ed ha concesso il rigore, che Corini ha trasformato di piatto destro alla sinistra di Ferron. Fino ad allora, però, i rosanero avevano sofferto tantissimo. Troppo ben disposto il Como di Fascetti.
Il Palermo parte a spron battuto e, dopo soli 9', prende il comando delle operazioni: l'asse Zauli-Gasbarroni funziona e la conclusione di quest' ultimo impegna a terra Ferron. Un minuto dopo, lo stesso Zauli ispira Toni che conclude da buona posizione, ma Ferron respinge di piede. Il Palermo tiene palla, costringendo spesso gli avversari a girare a vuoto. I maggiori pericoli per i lariani arrivano dai calci piazzati: come al 18', quando una velenosa parabola disegnata da Corini mette Grosso e Toni nelle condizioni di deviare in porta. I due rosanero, però, non riescono ad indirizzare la sfera in porta.
Il Como non riesce a costruire una sola azione ed il Palermo continua a sprecare: è il 26' quando Femiano salva a porta vuota, dopo che Di Donato, con un intervento in spaccata raccogliendo un prezioso suggerimento di Zauli, aveva saltato Ferron. Passa ancora un minuto e Toni manca l' impatto con il pallone a pochi passi da Ferron; al 30' il portiere lombardo ferma un colpo di testa di Biava. Il tempo si chiude con il Palermo ancora all' arrembaggio, ma Ferron salva su Mutarelli.
La ripresa propone gli stessi temi tattici. Il Palermo cerca di sfondare, il Como a difendersi. Guidolin si affida ai gemelli Filippini, ma è Gasbarroni a sprecare l' occasione più ghiotta al quarto d' ora: il giovane fantasista riceve da Mutarelli e, da ottima posizione all' interno dell' area, manda a lato. Al 20' anche il Como regala un' emozione con un tiro dalla distanza di Rossetti che finisce di poco a lato. Passata la paura, il Palermo torna in avanti e al 22', dopo una bella apertura di Zauli, Antonio Filippini manda di poco a lato con un diagonale. Il gol non tarda ad arrivare: lo sigla Toni, al 26', sfruttando di testa un angolo dalla destra di Antonio Filippini. Il centravanti del Palermo schiaccia bene e batte Ferron, facendo rimbalzare il pallone che successivamente finisce nel «sette» alla sinistra del portiere comasco.
I rosanero non tolgono il piede dall'acceleratore, tenendo ancora sottopressione gli avversari che al 30' rischiano di subire lo 0-2, ma la punizione di Corini dai 20 metri sfiora il palo. Al 33' De Francesco, da poco entrato in campo, ha sui piedi la palla del pareggio, ma la sua conclusione viene respinta con un mezzo miracolo da Santoni. Che capitola al 38' su un a conclusione sporca di De Francesco che si insacca alla destra del portiere rosanero. Al 40' il Como potrebbe addirittura passare in vantaggio, ma la conclusione di Ferrigno da dentro l' area viene respinta miracolosamente da Grosso. Con il Palermo che finisce in gloria, all'89' su rigore con Corini.
Vicenza - Catania 2-0
Vicenza (4-4-2): Avramov, Vitiello, Paganin, Rivalta, Tamburini, Biondini, Rigoni (40' st Fissore), Moscardi, Bonanni (20' pt Padoin), Margiotta, De Martin (46' st Lodi). (1 Sterchele, 6 Faisca, 16 Zanoletti, 20 Rantier). All. Iachini.
Catania (4-3-2-1): Squizzi, Diliso, Stendardo, Zoppetti, Giallombardo, Behi, Grieco, Montervino (9' st Mascara), Fini (24' st Pagliuca), Oliveira, Berrettoni (19' st Terra). (1 Concetti, 8 Fusco, 28 Genevier, 23 Sturba). All. Matricciani.
Arbitro: De Marco di Chiavari.
Reti: nel pt 28' Tamburini, nel st 44' Biondini.
Note: angoli: 6-1 per il Catania. Recupero: 2' e 4' Ammoniti: Moscardi per proteste, Behi, Montervino, Tamburini e Diliso per gioco scorretto, Giallombardo per comportamento non regolamentare. Espulsi: 16' st Stendardo per fallo da ultimo uomo, 25' Grieco per gioco violento e 43' Padoin per doppia ammonizione. Spettatori: 3.000 circa.
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Il Catania ritrova sulla sua strada l'arbitro De Marco e sono ancora dolori. Dopo la pessima direzione di gara della partita di Livorno, la giacchetta di nera di Chiavari si ripete diventando protagonista negativo dell'incontro con il Vicenza, concluso dai rossazzurri in nove per le espulsioni di Stendardo e Grieco.
Gli etnei perdono per 2-0 e lasciano il campo con tanto rammarico per essere stati chiaramente penalizzati da un arbitro che conferma di non saper tenere in mano la partita distribuendo cartellini gialli e rossi in quantità. Dal canto loro, gli etnei, non sempre impeccabili a centrocampo in fase di contenimento e impostazione, hanno il torto di non riuscire ad affondare i colpi al cospetto di un avversario dimostratosi tutt'altro che irresistibile.
Nei primi 45 minuti, in particolare, gli etnei conservano a lungo il possesso della palla, ma non riescono a impegnare Avramov. Matricciani e Colantuono scelgono il turn over in avanti: Mascara resta in panchina per rifiatare, è Berrettoni a trovare spazio con Oliveira e il rientrante Fini. Su un campo pesante e allentato dalla pioggia, gli etnei tengono di più la palla rispetto ai padroni di casa, privi di Schwoch e abbastanza leggeri in attacco, dove il solo Margiotta non basta.
Dopo un tiro fuori misura di Diliso, al 20' arriva la prima buona occasione della gara per il Catania, che sfonda sulla destra con Montervino, autore di un traversone basso sul secondo palo su cui Oliveira viene anticipato di un soffio da Vitiello. Il Vicenza resta sulle sue, ma alla prima offensiva fa gol. Al 28' il nuovo entrato Padoin salta Stendardo e dalla sinistra, sfruttando lo spazio colpevolmente concessogli, mette in mezzo per l'accorrente Tamburini, che batte Squizzi da pochi passi.
Vantaggio immeritato per i locali, che poco dopo ci riprovano con Padoin, autore di un maldestro tiro a lato dopo una combinazione con Margiotta. I rossazzurri provano a far girare il pallone, ma su un campo così pesante non è semplice. Al 38' Oliveira scambia con Fini e prova il tiro dal limite senza però inquadrare la porta.
Nella ripresa, dopo 9 minuti, Matricciani e Colantuono mandano in campo Mascara per Montervino arretrando Fini. Il Catania si fa vedere in area avversaria al quarto d'ora con una rovesciata di Diliso fuori di poco, ma un minuto dopo resta in dieci a causa di un'invenzione di De Marco, che, mal consigliato dal guardalinee, giudica da ultimo uomo un intervento di Stendardo su Margiotta ignorando la posizione di Giallombardo, proprio accanto alla punta biancorossa.
I tecnici etnei rimpiazzano Berrettoni con Terra per coprire il vuoto lasciato da Stendardo, ma non basta perchè al 25' il Catania resta addirittura in nove per l'espulsione di Grieco, che, già ammonito, vede l'arbitro sventolargli direttamente (e affrettatamente) il cartellino rosso per un intervento a braccio largo su Moscardi.
Per i catanesi rimontare diventa un'impresa. I rossazzurri ci provano lo stesso e, dopo l'espulsione di Padoin per doppia ammonizione, al 43' giungono a un passo dal pari con un'inzuccata di Terra: Tamburini salva sulla linea ad Avramov battuto. Neppure un minuto e Biondini approfitta dello spazio a disposizione per scappare verso la porta ospite e battere Squizzi per il 2-0 finale.
Messina - Avellino 3-2
Messina (4-4-2): Storari; Accursi, Fusco (9' st Aronica), Rezaei, Parisi; Giampà, Mamede, Coppola, Sullo (35' st Gentile); Di Napoli, Sosa (11' st Princivalli). In panchina: Bonnefoi, Guzzo, Guzman, Zaniolo. Allenatore: Mutti.
Avellino (4-3-3): Cecere, Sardo, Puleo, Contini, Moretti, Fusco (24' st Millesi), Nocerino, Tisci, Capparella, Manca, Kutuzov. In panchina: Anania, Di Cesare, Ferraresi, Carnevali, Bagalini, Alfano. Allenatore: Zeman.
Arbitro: Farina di Novi Ligure.
Reti: pt 4' Di Napoli, 24' Capparella, 45' Sosa; st 18' Di Napoli, 23' Tisci.
Note: spettatori 10 mila circa. Ammoniti: Nocerino, Accursi, Tisci, Rezaei, Gentile. Angoli 12-2 per il Messina. Recupero tempo: 0' pt e 3'st.
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Quando giocano le squadre di Zeman c'è sempre da divertirsi, ma anche da soffrire. E' ciò che è capitato al Messina che pur avendo fallito numerose occasioni da gol ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per conquistare tre punti fondamentali nella corsa alla promozione in serie A.
Tutto sembrava facile per i giallorossi di Mutti passati in vantaggio dopo 4' con Di Napoli pronto a raccogliere un suggerimento di Sosa e a trafiggere Cecere con un diagonale. Il Messina ha avuto l'opportunità di chiudere subito la partita prima con Sosa e poi con Giampà, ma alla prima distrazione è stato infilato da Capparella con un bel tiro a girare appena dentro l'area.
Nuovamente padroni di casa all'attacco, ma ancora occasione fallita da Sosa, mentre Cecere con un prodigioso intervento ha negato il raddoppio a Di Napoli. Un minuto prima del fischio finale nuovo vantaggio dei giallorossi grazie a Sosa abile a ribattere di destro un cross di Giampà.
Ripresa sullo stesso ritmo del primo tempo, al quarto d'ora Di Napoli centra il palo con un'azione personale e 3' dopo realizza la sua doppietta con un beffardo colpo di tacco su calcio d'angolo. Sembra tutto finito, ma non è così. Il caparbio Avellino si riporta in avanti e al 23' accorcia le distanze con una bella punizione dal limite di Tisci. Il Messina si impaurisce e soffre fino alla fine, in particolare al 39' quando Moretti fa venire i brividi agli spettatori con una gran punizione al limite che sfiora il palo.
Fonte: La Sicilia