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Calderoli categorico: ''No ad una nuova Cassa del Mezzogiorno!''

Il ministro per la Semplificazione e il piano Marshall per il Sud: ''I governatori che hanno gestito i fondi in modo criminale devono farsi da parte''

03 agosto 2009

"Non voglio una nuova 'cassa per il Mezzogiorno'. Con una nuova coperta che si tira a Nord e a Sud si va alla spaccatura dell’Italia. E Sviluppo Italia la chiuderei. Subito. Con tutte le collegate. Un baraccone incredibile che ha sviluppato solo sé stesso". Il ministro per la Semplificazione, il leghista Roberto Calderoli, intervistato da 'la Repubblica', si schiera contro l’annunciata 'banca per il Meridione' di Tremonti. Ma non solo. "In Sicilia centinaia di comuni vanno commissariati. E i governatori che hanno gestito i fondi in modo criminale devono farsi da parte". Secondo Calderoli una nuova struttura "sarebbe preda della lottizzazione politica, o geografica. Inaccettabile in un paese dove chi chiede soldi non è in grado di spendere quelli che ha. Peggio: non sa neppure di averli. Una follia". Calderoli, quindi, esemplifica: "C'è una regione che ha 15 miliardi di euro a disposizione, tra gli stanziamenti e quello che non riesce a spendere, La Puglia, vado a memoria, ne ha dieci. Con quei soldi Tremonti ci fa una manovra nazionale. Non è criminale quest'uso del denaro pubblico?". Il ministro leghista, tra l'altro, è anche contrario all’ipotesi di un agenzia per il Sud – magari con a guida Gianfranco Miccichè – come ipotizzato dal Pdl. "Per amore del cielo! Con un nuovo carrozzone l’Italia si spacca. E' paradossale che sia la Lega nord ad avvertire il pericolo ma è così".
Dunque, l'unica soluzione è che "Berlusconi prenda in mano la situazione, selezioni le infrastrutture e controlli gli appalti". Insomma, "il garante - sottolinea Calderoli - deve essere Berlusconi. Solo lui può unire l'Italia".

"Al di là dei titoli dei giornali e di qualche battuta volutamente provocatoria a beneficio della piazza, non c'é una grande distanza fra quello che come gruppi parlamentari del PdL proponiamo per l'Agenzia per il Mezzogiorno e la vivace e polemica intervista rilasciata dal ministro Roberto Calderoli a 'Repubblica'"
. Questo ha detto in una nota il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto. "Con l'Agenzia, noi non vogliamo rifare la Cassa per il Mezzogiorno come struttura burocratica-amministrativa - assicura - Pensiamo ad un'agile task force di persone competenti guidate da un tecnico sperimentato che, inquadrata nell'ambito della presidenza del Consiglio e alle dirette dipendenze del presidente del Consiglio, coordini gli interventi nel Mezzogiorno d'intesa con i ministri competenti e con le Regioni". "Conosciamo la storia dell'intervento straordinario - che è stato positivo dagli anni '50 ai primi anni '70 e deplorevole negli anni successivi - sottolinea Cicchitto - e anche le vicende dell'intervento Stato-Regioni dal 1993 in poi, che è stato tutt'altro che brillante. E allora sappiamo bene che non basta la quantità delle risorse, ma occorre la qualità dei progetti e degli investimenti; per questo occorre anche la qualità della classe politica del governo, della Pubblica Amministrazione e delle Regioni". "Per la P.a. sappiamo che Brunetta si è messo al lavoro. Per le Regioni, se pensiamo ai governi regionali di Campania, Puglia e Calabria c'é da mettersi le mani nei capelli; per questo - conclude il presidente dei deputati del Pdl - riteniamo che il Mezzogiorno richiede risorse, ma anche che la loro gestione sia fatta con grande rigore".

Anche Micciché ha commentato le dichiarazioni di Calderoli. "La Casmez? Oggi è una sigla e niente più, - ha detto - non si può discutere di qualcosa che non esiste, aspettiamo di conoscere il piano che ha in mente il presidente Berlusconi. E comunque, chi ne parla male alludendo alla Cassa del Mezzogiorno sbaglia, perché la Cassa va ricordata con grande piacere, per un lungo periodo è stato uno strumento straordinario per il Sud, chi ne parla con fastidio non ne conosce la storia". Sui toni usati da Calderoli, Micciché ha aggiunto: "Che devo dire, lo conosco, per fortuna che ogni tanto scherza..."
Micciché si dice anche "fiducioso sul piano Marshall per il Sud" e pensa di creare "una sorta di commissione Attali (dal socialista Jacques Attali cooptato da Sarkozy per sostenere la crescita economica in Francia, ndr) con personalità di alto livello e che conoscano i problemi del Mezzogiorno, perché solo chi ne ha contezza può occuparsene".
Il piano per il Sud, secondo Micciché, "dovrebbe riprendere quegli interventi fatti dal precedente governo Berlusconi e che ci fecero ottenere riconoscimenti positivi da parte del Fondo monetario internazionale e dell'Ocse". "La cosa più bella - aggiunge il sottosegretario - sarebbe recuperare quel sistema, quel metodo. Non è vero che serve qualcosa per evitare che il Sud sprechi denaro, perché con la sua azione l'ex governo Berlusconi era riuscito a imporre una inversione di tendenza importante". Per Micciché "ciò che effettivamente serve è una regia, perché se ogni regione opera per conto proprio non arriveremo da nessuna parte".

[Informazioni tratte da Ansa.it, La Siciliaweb.it]

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03 agosto 2009
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