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Cammarata azzera la giunta e chiede soldi al Cavaliere

Il sindaco di Palermo: ''Rinnoverò tutto ma ho bisogno di risorse. Berlusconi mi aiuterà''

11 giugno 2009

Quella di azzerare le giunte politiche, che si sono messe in piedi per portare avanti un programma e che hanno avuto la fiducia della popolazione dimostrata praticamente durante le consultazioni elettorali, rischia di diventare un costume tutto siciliano. Infatti, dopo il clamoroso azzeramento portato a segno dal presidente della Regione, Raffaele Lombardo, ora sembra essere venuto il turno del sindaco di Palermo, Diego Cammarata, che ha deciso di inserire nuove forze nel governo della città non appena sarà risolta la crisi politica regionale.
"Abbiamo bisogno di nuove forze per governare la città - ha detto Cammarata durante un conferenza stampa indetta ieri -, ne ho già parlato con i segretari dei partiti della coalizione di centrodestra".

Il sindaco ha rivendicato il ruolo attivo dell'amministrazione in questi anni, soprattutto sul fronte della stabilizzazione dei precari: "Ne ho trovati 7 mila - ha detto - e non ne ho creato nemmeno uno". Ma sull'impegno nei confronti della città Cammarata ha riservato qualche critica ai suoi colleghi di partito. "Dal presidente dell'Assemblea regionale, dal presidente della commissione Bilancio al sottosegretario alla Presidenza, risultati in termini produttivi per la città non ne ho visti".
Per la prossima giunta Cammarata, che non esclude il coinvolgimento del Mpa "se ci saranno le condizioni", fa sapere ai partiti di centrodestra che "non mi interessa avere assessori che assieme a me faticano, la mia missione è di crescere e produrre". Riguardo l'ingresso di "nuove forze", ha precisato: "Non aprirò la giunta ad altri partiti, rimarrà nell'ambito del centrodestra".

Ma per il rinnovamento Cammarata ha bisogno di soldi, ed è per questo che ha chiesto un incontro al premier Silvio Berlusconi, al quale spiegherà che per amministrare lo sviluppo della città ha bisogno di cento milioni di euro, pari alla somma utilizzata dalla giunta per stabilizzare lavoratori precari e dunque ora mancante dal bilancio. "Non intendo proseguire questi tre anni di sindacatura galleggiando o sopravvivendo - ha detto Cammarata - ho fatto scelte precise condividendole con Berlusconi e con la maggioranza, scelte che mi hanno consentito di stabilizzare i precari. Ma adesso il problema è la mancanza di risorse, questo è il tema del confronto con Berlusconi".
Cammarata ha inoltre aggiunto: "Voglio la solidarietà del mio partito, della mia maggioranza; chi starà dalla parte della città sarà un mio amico, chi si schiererà contro lo farà anche contro di me". Il sindaco tuttavia, non si sente un uomo solo: "mi sento parte di una squadra di siciliani e palermitani, nessuno escluso: dal ministro per l'Ambiente, al presidente del Senato, dal ministro della Giustizia che ho sempre avuto al mio fianco al sottosegretario alla presidenza, che per Palermo si è sempre speso e non capisco perché non debba farlo adesso". Cammarata ha rivelato di avere parlato l'altro ieri con la segretaria di Berlusconi per fissare un appuntamento. "Sono certo che Berlusconi, come ha sempre fatto in questi anni, darà delle risposte concrete alle necessità di Palermo; io sono pronto a battermi".

[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, Ansa.it]

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11 giugno 2009
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