Campanilismo culturale. I torinesi "difendono" il Museo Egizio da Catania
"La Sicilia trabocca di beni culturali, pensi a valorizzarli anziché rubare quelli altrui"
Contro "lo scippo dell'Egizio", un comitato recentemente costituitosi ha già raccolto 3.500 firme on line e oggi è di piantone di fronte al Museo a Torino. Obiettivo, sensibilizzare i visitatori e raccogliere altre firme per bloccare il progetto del prestito di alcune migliaia di pezzi a Catania, dove il ministero dei Beni culturali, la Fondazione Museo Egizio e il Comune punterebbero a creare una sorta di sede distaccata del museo torinese.
"Dire che i pezzi destinati al prestito non sono esposti ma vengono dai magazzini - afferma Carlo Comoli, portavoce del comitato - è arrampicarsi sui vetri, ogni grande museo ha reperti nei depositi. Avallare questa operazione significa creare un precedente pericoloso per tutti i grandi musei italiani. L'Egizio è parte dell'identità di Torino, i suoi tesori devono restare qui. La Sicilia, che trabocca di beni culturali, pensi a valorizzarli anziché scippare quelli altrui". "Alla sindaca di Torino, Chiara Appendino - aggiunge - chiediamo di bloccare l'operazione e farsi dare i soldi promessi a Catania. Sarebbero meglio spesi all'Egizio, dove 800 mila visitatori sono tanti, ma potrebbero ancora aumentare".
- Ma com’è finita col Museo Egizio a Catania? (Guidasicilia.it)