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Canneto di Caronia: risolto il mistero degli incendi... almeno di alcuni

Arrestato un giovane piromane e indagato il padre, presidente del comitato di residenti che chiedeva aiuti economici

05 marzo 2015

Il mistero degli incendi di canneto di Caronia è stato risolto! O almeno, il mistero di una parte di questi. I carabinieri hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di Giuseppe Pezzino, 26 anni, e hanno inviato un avviso di garanzia al padre, Nino Pezzino, perché ritenuti a vario titolo responsabili degli incendi inspiegabili nella frazione di Canneto di Caronia (Me).
L'inchiesta, coordinata della procura di Patti, avrebbe dunque svelato l'origine dolosa dei numerosi roghi avvenuti lo scorso anno che seguivano quelli che si erano verificati una prima volta nel 2004 sempre nella stessa area.

Le indagini hanno accertato che in questi ultimi casi si trattava di incendi appiccati dal giovane con la complicità del padre. Quest'ultimo è anche diventato il presidente del comitato locale di residenti che chiedeva aiuti economici alle istituzioni per i cittadini colpiti dalla calamità le cui cause non erano state individuate nonostante numerosi sopralluoghi da parte di studiosi e rilevamenti scientifici. I roghi avevano provocato nei residenti una situazione di disagio e alcuni sono stati costretti anche a lasciare le loro abitazioni.
Il giovane è finito sotto indagine lo scorso ottobre dopo che i carabinieri hanno perquisito undici abitazioni e alcuni veicoli di residenti nella frazione di Canneto (LEGGI). Dopo l’indagine, Giuseppe Pezzino è stato riconosciuto colpevole per alcuni episodi che si sono verificati fra il 20 luglio e l'8 ottobre 2014. Ad incastrare il ragazzo ci sarebbero anche dei video che avrebbero provato i sospetti degli investigatori. Ad appiccare i fuochi sarebbe stato il ragazzo con la complicità del padre. Il gip gli ha concesso gli arresti domiciliari.

Lo scorso ottobre a mostrare tutta la propria incredulità sul fatto che potesse esserci dolo dietro i misteriosi incendi, fu il sindaco di Caronia, Calogero Beringheli. "Non voglio credere che sia uno dei residenti a essere il colpevole di alcuni roghi, spero che le indagini continuino e facciano chiarezza", affermò il sindaco aggiungendo inoltre: "Sono convinto che Pezzino dimostrerà la sua estraneità ai fatti, comunque io stesso, insieme a rappresentanti di forze dell'ordine e giornalisti di tv nazionali, ho visto oggetti prendere fuoco dal nulla. Si vada avanti per studiare questi fenomeni che si ripetono da diversi anni e non sono imputabili a un piromane".

Il padre del ragazzo è incredulo davanti al mandato di cattura lasciato dai carabinieri, e giura che si tratta di "un errore": "Se così fosse, io non mi sarei accorto mai di niente. A me sembra impossibile che mio figlio sia riuscito a mettere in scena questi incendi esplosi a volte davanti ai vigili del fuoco, alle stesse telecamere delle Tv, mentre si realizzavano interviste e servizi". Pezzino richiama poi il rapporto stilato nel 2008 da una commissione di esperti con tecnici e docenti universitari convinti che causa dei fenomeni fossero "emissioni elettromagnetiche impulsive la cui origine potrebbe essere ipotizzata come situata in un punto imprecisato al largo del tratto di mare antistante".

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05 marzo 2015
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