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Capitale europea della Cultura

Un appello speciale per la candidatura di Palermo Capitale 2019

10 settembre 2013

Si avvicina la data di scadenza per la presentazione del dossier di candidatura di Palermo capitale europea della cultura 2019. Mancano venti giorni al 30 settembre e dunque l'amministrazione comunale sta intensificando le attività per l'importante appuntamento.
"Ci stiamo muovendo - sottolinea l'assessore alla Cultura Francesco Giambrone - sia sotto il profilo amministrativo sia sotto il profilo pratico, con tantissimi interventi mirati al recupero del patrimonio storico-artistico e al recupero degli spazi culturali, nonché al sostegno ed alla promozione della produzione culturale".
Il clou è stato nei giorni scorsi quando in città si è svolto il primo incontro del Comitato Internazionale Palermo 2019 presso la Galleria di Arte Moderna.

Il Comitato comprende, oltre ovviamente al sindaco, Leoluca Orlando; all'Assessore alla Cultura Giambrone e i dirigenti delle Aree dell'amministrazione interessate, diversi esperti, artisti ed esponenti della mondo della cultura internazionale. In particolare fanno parte del Comitato: Veronika Ratzenböck, direttrice del centro di documentazione della cultura di Vienna nonché componente della giuria per la nomina della capitale della cultura per il 2010; Hedwig Fijen, fondatrice e direttrice di Manifesta, festival europeo di arte contemporanea che si svolge ogni due anni in una città europea; Thierry Fabre, direttore del Dipartimento dello Sviluppo Culturale e delle Relazioni Internazionali del MUCEM, il Museo del Mediterraneo di Marsiglia; Georges Zouain, fondatore e direttore della GAIA - Heritage di Beirut; Filipe Themudo Barata, direttore del Cidehus - Università di Evora (Portogallo), direttore della Unesco Chair sul Patrimonio Immateriale e storico ed esperto di cooperazione culturale; Chris Torch, direttore di Intercult/Stockholm; Moni Ovadia, promotore del manifesto di sostegno alla candidatura Palermo 2019; Jürgen Weishäupl, esperto management eventi culturali.
Della cabina di regia istituita dall'amministrazione comunale fanno parte invece Roberto Albergoni, Bohuslav Basile, Maurizio Carta, Antonio Gerbino, Giuseppe Marsala, Egle Palazzolo, Dora Piazza, Ferdinando Siringo.

Gli esperti, invitati dall'amministrazione e che hanno dato tutti la propria disponibilità gratuita a sostenere la candidatura di Palermo, hanno elaborato una parte dei documenti che andranno a comporre il dossier di candidatura nazionale, primo passo del percorso.
"Questa candidatura - ha dichiarato Orlando - si dimostra ogni giorno di più una grande occasione per la nostra città, per la costruzione di un sistema di strutture ed infrastrutture della cultura che sia il volano di un sviluppo duraturo nel tempo basato proprio sull'economia della cultura e del turismo".

Per Veronika Ratzenboeck "Palermo ha tutte le caratteristiche per essere prescelta come capitale europea della cultura per il 2019". "In effetti è già pronta e potrebbe esserlo anche l'anno prossimo - ha aggiunto Ratzenboeck che è anche componente della giuria per la nomina della Capitale europea della cultura 2019 - perché ha due elementi che fanno la differenza con le altre città italiane in competizione alle quali non mancano certo la storia e la bellezza. Palermo ha una posizione strategica nel Mediterraneo e una straordinaria identità culturale fatta di grandissime ricchezze e risorse e il suo progetto ha una forte sostenibilità, un grande respiro che viene dal basso. Tutto rappresenta già oggi una straordinaria risorsa, dovete imparare a mostrarla agli altri, a indicarla con puntualità continuando sempre di più a coinvolgere i cittadini, i giovani e i creativi".

Nel corso della conferenza stampa, Moni Ovadia ha reso pubblico un appello, firmato con Simonetta Agnello Hornby, al quale già nelle prime ore dalla diffusione hanno aderito il regista Roberto Andò, l'artista Emilio Isgrò, il Presidente di Ntv Antonello Perricone, il Direttore generale Fondazione Istud Marella Caramazza, il giornalista e scrittore Roberto Alajmo e il disegnatore satirico Vincino.
Nell’appello è scritto: "Tutte le città italiane che hanno avanzato la loro candidatura a Capitale europea della cultura per il 2019 hanno indiscussi titoli sul piano della ricchezza artistica e dell'eredità culturale, nel senso comune che si dà a questi retaggi. Palermo, da questo punto di vista, non è seconda a nessun’altra città dello stivale per i suoi splendori d'arte e per la maestà delle sue architetture. Ma c'è un primato indiscusso che la capitale siciliana vanta: la sua collocazione. Palermo è una capitale europea nel cuore dell’area mediterraneo-mediorientale ed è capitale mediterraneo-mediorientale nel cuore dell'Europa. La sua collocazione non è solo e non è tanto geografica e spaziale ma intima fibra ideale, culturale e identitaria. La sua prodigiosa storia di convivenze, di meticciati, di incontri e di fertilizzazioni non è solo una fondamentale eredità di un glorioso passato ma pulsa nel suo essere contemporaneo e nell'emergenza del suo futuro".

"Palermo - è scritto ancora nell’appello di Ovadia e Agnello Hornby - ha accolto e accoglie tutti e metabolizza le trasformazioni rimanendo se stessa. Questa capacità di interpretare, in termini di civiltà dell'accoglienza, l'impetuoso e drammatico trasmigrare del paesaggio umano nella culla del mare Mediterraneo e sui limitari delle sue coste si ascolta nelle voci molteplici dei nuovi palermitani germinati dalle varie comunità di emigranti. Essi si sentono a casa propria anche per la possibilità di essere cittadini senza dovere abdicare alle ricchezze dei propri retroterra. Già trent'anni fa, a Palermo, si poteva leggere il nome di molte vie inciso sulla targa in italiano e in arabo, segno di apertura all'altro in quanto tale.
Palermo certo è città gravata da problematicità e da criticità ma qual è il senso della cultura, al di là della retorica del fiore all'occhiello, se non quello di affrontare con impegno creativo le contraddizioni e i nodi dolorosi per estrarne energia generativa, forza morale e sogno?"

"Il nome della capitale siciliana e della Sicilia tutta viene ancora associato, nella vulgata da tabloid alla mafia, ma è proprio per la lotta contro la Piovra che Palermo sul campo si è conquistata l'orizzonte di capitale della legalità. Lì donne e uomini straordinari hanno dato le loro vite per affermarne il valore non negoziabile.
A Palermo più che altrove, diritti, legalità, pace, giustizia, non sono solo parole ma valori incisi nel vivo della carne, del sangue e dell'anima della città, dei cittadini, degli studenti. Ma il perché decisivo che oggi chiede di scegliere Palermo quale Capitale europea della cultura 2019 è il sommovimento epocale cresciuto nel mondo arabo mediorientale con tutto il suo terribile carico di conflitti irrisolti ma anche di risveglio di coscienze e di speranze."

L’appello si conclude così: "Quale altra città italiana può assumere il ruolo di pilastro dinamico per l'edificazione del ponte di pace nella giustizia sociale e nella dignità meglio di Palermo che riconosce in se stessa laicamente le ispirazioni etiche delle tre spiritualità monoteiste? Dove con più forza che a Palermo la cultura può svolgere quel ruolo di superamento del cul de sac da cui la politica non riesce ad uscire per ritrovare la sua funzione di servizio alla società dei cittadini?
Dove con più urgenza che a Palermo l'Europa può ritrovare le ragioni del sogno di un continente di tutti gli europei, perché nutriti dal caleidoscopio di una comune cultura et pluribus unum che fu l'incunabolo della sua nascita? E in quale orizzonte più appropriato di Palermo l'Europa può fare nascere, tramite gli strumenti culturali, una nuova relazione di reciproca accoglienza, collaborazione e riconoscimento con il mondo arabo così strategica per la pace in tutto il pianeta?".

- www.palermo2019.it

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10 settembre 2013
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