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CAPO POPOLO

Silvio Berlusconi: ''Il presidente del Consiglio sia scelto dal popolo e con lui la forma di governo''

05 novembre 2009

"Non ho avuto occasione di sentire" Pierluigi Bersani dopo l'elezione a segretario del Pd "ma ho letto delle dichiarazioni non cortesi né riguardose verso chi ha responsabilità di governo". Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in collegamento televisivo ieri con 'La vita in diretta' da Fossa, in provincia dell'Aquila, per la consegna delle case ai terremotati. Per il premier, nel Pd "non sono partiti con il piede giusto. Per quanto ci riguarda eravamo e siamo a disposizione". Alla domanda di Lamberto Sposini se sia difficile dunque immaginare uno svelenimento del clima politico, il Cavaliere ha risposto: "Fin quando saranno in funzione le fabbriche del fango e dell'odio non sarà possibile. Non sono così ottimista da pensare che queste fabbriche possano chiudersi o cambiare obiettivo".
Quanto alla sentenza emessa dalla Corte di Strasburgo sul crocifisso nelle scuole, "per noi è assolutamente inaccettabile" rimarca il presidente del Consiglio. "Siamo in un Paese dove non possiamo non dirci cristiani. Credo - ha aggiunto il premier - che questa decisione sia una di quelle che ci fanno dubitare del buon senso di questa Europa".
Poi, a chi gli ha chiesto se la maggioranza sia compatta sui temi della giustizia, ha replicato: "Compatta? Se no, non sarebbe maggioranza".

In precedenza, intervistato da Bruno Vespa per il libro 'Donne di cuori', Berlusconi aveva spiegato che "sarà il Parlamento nei prossimi mesi a definire quale sia il modello più adatto alla realtà italiana. Ciò che conta è che il titolare del potere esecutivo venga scelto direttamente dal popolo. E con lui la forma di governo. Di fatto, è quello che già succede nella costituzione materiale. E' ora che la Costituzione formale sia aggiornata e messa al passo con la realtà del Paese".
"Sono sicuro che ridurremo il numero dei parlamentari. Questa riduzione - ha notato il premier - l'avevamo già realizzata nella nostra precedente legislatura ed è stata la sinistra a farla abrogare con un referendum. Comunque ci riproveremo e sono sicuro che ci riusciremo". "Ma non sarà certo questa - ha aggiunto il capo del governo - l'unica riforma in cantiere. Dopo il processo civile stiamo riformando il processo penale. Dobbiamo costruire nuove carceri per ventimila detenuti. La situazione delle carceri che abbiamo ereditato - avverte il premier - è disastrosa". "E poi - ha rimarcato Berlusconi - la detenzione deve avere sempre la finalità di rieducare la persona. Stiamo realizzando la riforma dell'università per abolire i diplomifici e quella della sanità per diminuire la spesa e aumentare la qualità delle cure".
Berlusconi ha promesso inoltre che "entro l'anno sarà operativo anche il piano casa che consente di ampliare la propria abitazione a chi ne possiede una mono o bifamiliare senza intralci burocratici".

Quanto alla politica estera, "il nostro governo - ha spiegato Berlusconi - è considerato dall'amministrazione americana un alleato sicuro, leale e forte. Il presidente Obama ha ripetutamente elogiato la mia 'strong leadership'. Quanto ai leader dei maggiori Paesi europei, ho con tutti rapporti di amicizia". "Per criticarmi - ha aggiunto il presidente del Consiglio - la sinistra dice che pratico la 'politica del cucù', riferendosi a quando ho scherzato amichevolmente con il cancelliere Merkel. E' una definizione di cui vado fiero: sì, faccio una politica estera che tiene in grande conto i rapporti personali con gli altri leader, perché questo consente di avere interlocuzioni dirette, non mediate dalla diplomazia, sulle questioni più delicate, rendendo più facili le intese". "Se l'Italia ha ritrovato prestigio e autorevolezza in campo internazionale - ha rivendicato quindi Berlusconi - lo deve proprio al nostro governo e a questo mio modo di coltivare le relazioni internazionali". [Adnkronos/Ing]

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05 novembre 2009
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