Caravaggio & Caravaggio. A Siracusa due opere mature a confronto del maudit lombardo
Fino al 24 agosto la mostra dal titolo ''Caravaggio: due capolavori a confronto''
Nel Palazzo Bellomo di Siracusa (si può visitare, tranne il lunedì, tutti i giorni dalle 9 alle 19; e le domeniche e i festivi dalle 9 alle 14), vengono messi a confronto due capolavori eseguiti dal Caravaggio nel suo breve ma intenso soggiorno siciliano, il ''Seppellimento di Santa Lucia'', appunto, da tempo 'in deposito' al Bellomo e l'''Adorazione dei pastori'', eseguito per i Cappuccini di Messina ed ora al Museo.
Si tratta di due episodi altissimi del percorso artistico caravaggesco, ispirati a una solennità tragica e dolente. Se nel ''Seppellimento'' sono rappresentati la sacralità, la violenza e lo strazio della morte ed insieme la rassegnazione e l’umana pietà, nell’Adorazione dei pastori, Caravaggio ritentò, più umanamente, il nuovo rapporto diramante tra spazio e figure. Due dipinti che continuano a promanare una sorta di energia misteriosa e a suscitare grandi emozioni.
''Emozioni - afferma il direttore del Museo regionale di Messina, Gioacchino Barbera - che si rinnoveranno nella grande mostra in preparazione "Caravaggio: gli ultimi anni (1606-1610)", a cura di Nicola Spinosa, Dawson Carr e Keith Christiansen, che si terrà prima a Capodimonte (ottobre 2004-gennaio 2005) e successivamente alla National Gallery e al Metropolitan Museum of Art, nella quale saranno presenti anche le opere 'siciliane' del maestro''.
''Alcuni sostengono che il topos del pittore maledetto - spiega Vera Greco, direttore della Galleria Regionale di Palazzo Bellomo - del genio guidato dalla lucida follia sia il principale responsabile del successo di Caravaggio; altri che comunque sia il soggetto principale dei suoi quadri, soprattutto di quelli dell’età matura e degli ultimi, incontestabilmente rappresentato dalla violenza nelle sue forme più crude e pure, ad esercitare una forma quasi perversa di attrazione che viaggia su onde difficilmente controllabili.
Potremmo azzardare che in un epoca che ha bisogno sempre più di emozioni forti, in cui i film sperimentano forme sempre più aberrate di violenza per colpire uno spettatore talmente abituato ad essa dallo spettacolo quotidiano dei media, che riesce a farla percepire comunque come una cosa fittizia, un’arte che abbia questo come soggetto principale indubbiamente cammina sulla scia del successo''.
Fonte: Ansa beni Culturali