Carceri in Sicilia: sovraffollamento e suicidi
La Uil Pa Penitenziari ha reso noti i (vergognosi) dati relativi al 2010 nei penitenziari siciliani
"Al 31 dicembre in Sicilia erano presenti 7782 detenuti (7597 uomini, 205 donne), con una media dell'indice di sovraffollamento attestata al 44,7%. Il carcere di Piazza Armerina (151,1%) è la struttura più affollata della regione (la terza in ordine nazionale), seguono Castelvetrano (108,5%) e Termini Imerese (102,7%)".
Il segretario generale della Uil Pa Penitenziari Eugenio Sarno, rende noti dati che - afferma - "aiutano a comprendere in quali criticità si dibatta il sistema penitenziario regionale".
Ai dati di sovraffollamento si aggiunge l'alto tasso di suicidi nell'anno appena trascorso. "Nel 2010 nei penitenziari della Sicilia abbiamo dovuto registrare ben otto suicidi (4 a Siracusa, 2 a Catania Bicocca, 1 a Caltanissetta e Giarre). I tentati suicidi posti in essere lo scorso anno nei penitenziari siciliani ammontano a 124 (21 i detenuti salvati in extremis dalla polizia penitenziaria). Gli atti di autolesionismo - elenca Eugenio Sarno - assommano a 549 (91 nel solo Ucciardone). I detenuti che hanno fatto ricorso, in segno di protesta, a scioperi della fame sono risultati essere 869. Gli atti di aggressione perpetrarti in danno di poliziotti penitenziari, a dimostrazione di una pericolosa deriva violenta, sono stati in totale 36 (8 al Pagliarelli; 4 all'Ucciardone e Barcellona PG; 3 a Messina; 2 a Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani; 1 a Agrigento, Augusta, Castelvetrano, Catania B., Favignana, Giarre, Modica, San Cataldo, Sciacca)".
"La presenza di 2392 detenuti in più rispetto alla capacità ricettiva massima degli istituti di pena siciliani, è la fotografia più nitida dell'universo carcere e dell'anno che si è lasciato alle spalle - dice Sarno -. Oggi il nostro intento è solo quello di dare i numeri, che nella loro spietata freddezza possono valere più di qualsiasi commento. Il nostro auspicio è che questi numeri possano trovare giusta attenzione ed analisi nelle redazioni dei mass-media perché si contribuisca ad affermare una coscienza sociale rispetto al dramma penitenziario che, in tutta evidenza, non trova sufficiente attenzione da parte della quasi totalità del ceto politico, sempre più insensibile e distante verso una delle più drammatiche questioni sociali del Paese".
Sarno denuncia anche la "grave situazione che si abbatte sulle incolpevoli spalle della polizia penitenziaria", annunciando inoltre uno "sciopero in bianco" organizzato con le altre organizzazioni sindacali per il 23 gennaio a Messina.
"Recentemente - conclude Sarno - sono stato in visita a Favignana, che rappresenta una vera vergogna nazionale. Le condizioni strutturali di quell'istituto ci portano a dire che lì è stata bandita la dignità umana. Per chi ci vive e chi ci lavora. Ma non disperiamo: ci piace credere che qualcuno prima o poi si accorga di questo dramma. Semmai in prossimità di qualche campagna elettorale...".
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Ansa, Lasiciliaweb.it]