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Carceri italiani: tutto esaurito!

Record negativo per le carceri italiane che non sono mai state così piene come adesso

04 aprile 2009

Lo svuotamento delle carceri grazie all'indulto? Qualcosa di esageratamente lontano e che si è dimostrato inutile fin da subito.
E' record negativo per le carceri italiane mai così piene come adesso. In questi giorni infatti sono stati raggiunti i 61.003 detenuti a fronte di una capienza di 43.000 posti.

A denunciarlo dopo l'Osapp, l'Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria che nelle scorse ettimane aveva annunciato il raggiungimeto del tetto dei 61mila, è Luigi Manconi presidente dell'associazione "A Buon Diritto" che attacca il governo: "Mai così tanti detenuti e tra gli straordinari successi rivendicati dal suo governo, Silvio Berlusconi si è dimenticato di citare il dato sui detenuti che in coincidenza con l'apertura del Congresso di fondazione del Pdl, hanno raggiunto le 61.003 unità". "Mai tanti detenuti nella storia d'Italia. Questo senza che il Governo - ha aggiunto Manconi - nonostante le promesse fatte e le bugie dette abbia creato un solo posto in più". Per Manconi, esponente del Pd, "quelli messi a disposizione, infatti, sono il risultato delle politiche del governo Prodi; un po' come la storia degli sbarchi: dopo che, nel Luglio 2008, un sottosegretario leghista aveva solennemente affermato: 'gli sbarchi sono già diminuiti', siamo in presenza dell'incremento maggiore verificatosi nell'ultimo decennio. In altre parole - ha concluso - la politica del governo sul carcere e quella sull'immigrazione fa acqua da tutte le parti".

Il segretario generale dell'Osapp, Leo Beneduci, aveva già denunciato il rinvio del problema da parte del governo: "E' inammissibile - aveva affermato - che tutto sia stato rimandato a maggio quando il commissario straordinario, che a sua volta è anche capo del Dipartimento, presenterà il piano per l'incremento dei posti letto negli istituti di pena. Nel frattempo non si muove nulla e il numero dei detenuti cresce".
E se la situazione dovesse restare questa, secondo il Sappe, il Sindacato autonomo polizia penitenziaria, il numero dei detenuti "si eleverà all'allarmante numero di 70.000 entro la fine di quest'anno e che potrebbero diventare 100.000 in poco più di tre anni".
In una nota inviata al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al ministro della Giustizia Angelino Alfano, il segretario generale del Sappe, Donato Capece, ha sottolineato come "l'attuale sovraffollamento va a discapito delle condizioni detentive e delle condizioni lavorative delle donne e degli uomini della Polizia penitenziaria che lavorano nella prima linea delle sezioni detentive. Un Corpo - spiega - in cui si registrano carenze di organico pari a oltre 5.500 unità". Secondo il sindacato dunque "la questione generale del sovraffollamento penitenziario non può trovare esclusiva risposta nello sviluppo dell'edilizia, come recentemente previsto nel decreto 'milleproproghe'. E' necessario individuare risorse per prevedere nuove assunzioni, eventualmente rimuovendo gli ostacoli legislativi che impediscono di bandire concorsi nazionali per specifiche sedi regionali; e rimodulare il complessivo sistema sanzionario del Paese".

Intanto sul fronte sicurezza il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha rilanciato: militari in tutti i capoluoghi. "L'esperimento delle pattuglie miste composte da forze dell'ordine e militari ai fini della prevenzione della criminalità ha funzionato così bene che i detrattori stanno zitti, mentre quelli che erano soddisfatti non hanno ora bisogno di vantarsi perché è davanti agli occhi di tutti l'utilità di un controllo del territorio effettuato attraverso il sistema del pattugliamento, anche serale, a cui le forze armate danno il loro contributo". La Russa ha detto di voler riproporre l'iniziativa "alla sua scadenza: anzi, se vi saranno la possibilità e le risorse - ha annunciato - di allargarla progressivamenteper portarla nei quartieri di tutte le città capoluogo d'Italia". [Adnkronos/Ign]

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04 aprile 2009
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