Carlo Giuliani, ragazzo
Lontano dal rumore si svolge l'intervista di Francesca Comencini alla madre di Carlo Giuliani
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Carlo Giuliani, ragazzo
di Francesca Comencini
Lontano, lontanissimo dal rumore, si svolge in realtà l'intervista alla madre di Carlo Giuliani (Carlo Giuliani, un ragazzo), presentato a Cannes fuori concorso. La donna, con una determinazione granitica, ancor più impressionante del dolore e del lutto, con una razionalità da opporre al caos come la luce alle tenebre, illustra punto per punto, i risultati della sua inchiesta su quella giornata e i movimenti del figlio, fino a ricostruirne gli ultimi attimi, attraverso testimoni e fotografie, fino a quel famoso estintore levato a mezzaria, sostiene la madre, per parare gli altri da quella pistola che si agitava nel lunotto infranto già da diversi minuti. Carlo Giuliani voleva difendere gli altri da quello sparo?
Eppure, dopo, nel silenzio e nel dolore, risuoneranno, come da un altro mondo, voci che nulla sembrano aver a che fare con questo mondo di torto, sconcerto e confusione assoluta. Carlo Giuliani non era un violento, non era uno spostato, non era un agitatore di professione. La madre rifiuta, nel film della Comencini, di spiegare cos'era. (Non era un punkabestia come è stato scritto, ma anche se lo fosse stato, ci sarebbe qualche ragione in più per meritare quella morte? - dice in uno dei momenti più incisivi dell'intervista). Chissà chi era e cosa sarebbe diventato. Ma la Comencini fa leggere fuori campo delle sue poesie impressionanti che risuonano di Dante, Pascoli e Campana. Una voce, oggi, che ci lascia attoniti, perché troppo assurdamente profetica: fatta di poesie dolcissime, elegie materne, allucinazioni ultraterrene, invocazioni struggenti.
Mario Sesti
Kataweb
Distribuzione Mikado
Regia Francesca Comencini
Genere Documentario