Caro... ''caro'' estinto
Il trapasso dei nostri cari, una mancanza che non ha prezzo. Beh, a dire il vero un prezzo ce l'ha...
Il caro estinto diventa sempre più ''caro'', e se per chi è trapassato i problemi dell'aldiquà non hanno più importanza, per chi rimane da questa parte dovrà fare anche i conti con l'aumento di prezzo per ricordarli e onorarli.
Partendo dal laico presupposto che la morte è una tappa inevitabile della vita, quindi guardandola con la giusta distanza, vogliamo dare un occhiata ai prezzi che i ''vivi'' devono affrontare, per dare giusta e degna sepoltura ai propri cari che passano la fatale soglia.
Le imprese private chiedono almeno 3.500 euro per un funerale, compresi necrologi e avvisi mortuari.
Caro estinto veramente, ma se si vuole si può risparmiare rivolgendosi ai servizi comunali. Le tariffe dei Comuni sono rimaste invece invariate dal 2001.
Chi ci ha dato questi dati? E' stato il Codacons, l'associazione che difende i consumatori, che ha condotto una ricerca nelle grandi città italiane, rilevando che negli ultimi quattro anni i prezzi medi dei servizi funebri sono aumentati del 15-20%.
Per rendere pubblici i risultati, il Codacons ha scelto il lungo week end di Ognissanti. Mentre l'Italia intera visita i camposanti per commemorare i defunti e, almeno per un paio di giorni, il pensiero è più vicino all'aldilà, gli analisti dell'associazione hanno deciso di richiamare l'attenzione sul grande affare delle imprese funebri.
Il prezzo di un funerale dipende dai particolati. Oggigiorno i prezzi medi delle imprese funebri private vanno da un minimo di 3.500 euro, a un massimo 20.000 euro.
Anche in questo settore il mercato offre ogni tipo di articolo (se si vuole anche le bara con rifiniture in oro). Un ''pacchetto extralusso'' comprende i carri funebri trainati da cavalli, la cena per i parenti, le figuranti che si tirano i capelli per la disperazione durante la veglia. Full optional: 20.000 euro.
Se si sceglie qualcosa di più contenuto il prezzo scende ma mai sotto i 3.500 euro.
Gli analisti Codacons hanno fatto una scheda puntuale sulle spese: trasporto in carro funebre, 1.000 euro; bara, 900; corone, 250; partecipazioni, 90; necrologi sui giornali, 500; avvisi mortuari, 350; sacerdote officiante, 100.
Il vero salasso (per i vivi, ovviamente) arriva con la tomba al cimitero: ''L'unico sconto - scrive il Codacons - si ottiene in quei comuni dove funzionano servizi cimiteriali pubblici. La tariffe dei comuni sono rimaste invariate dal 2001, mentre quelle applicate dalle agenzie private sono lievitate anche del 20% negli ultimi quattro anni".
Chiarito il fatto che con la morte proprio non si può scherzare, se proprio bisogna morire l'associazione consiglia di farlo al Nord: secondo l'indagine infatti, c'è una differenza sensibile tra le tariffe applicate al centro-nord e quelle in vigore al Sud.
Morire a Palermo costa più caro che a Torino.
Le care spese per il caro... estinto viste da Telefono Blu
Sono 20 milioni gli italiani che sono andati e andranno in questi giorni a visitare i loro cari in un cimitero. Secondo Telefono Blu il numero maggiore di persone di sempre.
Solo nelle giornate del 1 e del 2 novembre in tutte le città grandi e piccole, almeno 11 milioni di italiani hanno portato fiori e ricordi ai loro cari estinti.
Nelle aree metropolitane vi è la massima presenza e anche qui Telefono Blu ha fatto i conti: Napoli 900mila, Roma 800mila, Milano 700mila, Torino 350mila, Genova 250.000, Bologna 240mila, fino ai piccoli cimiteri degli oltre 8000 comuni d'Italia.
Si tratta anche di un grande business, in Italia si stima infatti, che siano circa 240 milioni di euro - una media di 12 €uro per famiglia (+5 % rispetto lo scorso anno) - i soldi spesi per fiori ed accessori, e questa spesa sarà almeno per la metà nelle 12 aree metropolitane.
Prezzi che variano in questi giorni, dal Nord al Sud, per il ''crisantemo'' in vendita presso i cimiteri (pure da improvvisati fiorai), da un minimo di 4-4,50 euro ad un massimo di 6-7 (saranno venduti non meno di 210 milioni di crisantemi).
Telefono Blu ha monitorato anche i prezzi medi al consumo di altri fiori: orchidea (8 euro), lilyum (mazzo 6 euro), anthorium (almeno 8-9 euro), mazzo margherite (3 euro), garofani (5 euro), roselline (4 euro), gladioli (almeno 7 euro).
Prezzi che hanno subito l'effetto caro-€uro ma che quest'anno dovrebbero attestarsi ad un incremento del 3-5% e non più, tenuto conto della buona stagione in termini di clima e al numero maggiore di serre che si fanno concorrenza.
Prezzi favorevoli nei mercati all'ingrosso, ma anche negli ipermercati o nei mercati dei fiori e rionali.
Telefono Blu calcola ancora: un 7 % di persone (in crescita di due punti rispetto allo scorso anno) tende a comprare fiori anche nei grandi centri commerciali (al Nord circa il 12%), esiste poi un mercato abusivo fatto di distributori occasionali in strade e piazzette che movimenta circa un 1/5 del mercato stimabile in almeno 40 milioni, con prezzi dai 2 ai 5 euro.
I fiori di plastica (che durano di più) hanno un maggiore apprezzamento, si stima che stiano il 4% del mercato, ovviamente di fianco ad essi non si rinuncia mai a mettere fiori freschi.
Altre spese sono: lumini e lampade votive. Qui la concorrenza nei prezzi è sempre più forte per via della presenza nel mercato di paesi concorrenti come Spagna, Olanda e anche Africa a cui noi contrapponiamo il grande mercato Ligure e Siciliano.
Sicuramente i consumatori presteranno una maggiore attenzione ai prezzi, ma non hanno rinunciato assolutamente a ricordare i defunti.
Telefono Blu ha calcolato anche un altro tipo di business legato al caro estinto: quello dei funerali che costano da un minimo di 1300 €uro (sepoltura 220 euro, esumazione 60) financo a 7.500 euro (loculi compresi).
Anche in questo caso l'incremento è superiore, complessivamente, al 5 % rispetto allo scorso anno. Tutte le aziende comunali per la gestione dei cimiteri sono in incremento di attivo a ritmi del 20% annuo, anche se vi è spesso carenza di personale. E in alcune città si iniziano anche i primi esperimenti di privatizzazione.
A fronte di tutto ciò non ancora soddisfacenti gli interventi di manutenzione nei cimiteri e nelle certose (molti gli incidenti dei visitatori, scarsa illuminazione, pericoli di scippi, sporcizia e incuria).
Telefono Blu ha poi rileva anche una curiosità, l'aumento della presenza di bambini e adolescenti nelle visite ai cimiteri negli ultimi 3 anni. Portano disegni, pupazzetti, peluche per ricordare nonni amici ecc.
L'associazione Telefono Blu richiama le amministrazioni e offre a tutti coloro i quali si recheranno nei cimiteri offrendo un elenco di utili consigli:
1. Controllare il prezzo dei fiori su più banchi e negozi di vendita
2. Scegliere ''crisantemi'' e fiori che abbiano una durata oltre la settimana
3. Scegliere possibilmente gli orari meno affollati (soprattutto per gli anziani che sono il grande ma più disagiato pubblico)
4. Fare molta attenzione alla borsetta (le donne) agli oggetti in genere e a chi vi segue, perché purtroppo vi sono non pochi borseggiatori e ladri
5. Controllare con attenzione la chiusura delle auto nei parcheggi (meglio se custoditi), anche quì potreste avere sorprese
6. Durante questi giorni esistono numerosi e improvvisati venditori di fiori, fate attenzione
7. Pulite bene la tomba, le lapidi e quant'altro senza lasciare alcun rifiuto: il rispetto per i morti è anche il rispetto della loro casa attuale
8. Infine portate anche i bambini, spiegategli cosa sono i cimiteri, le certose, fategli vedere anche i tanti capolavori che in essi sono contenuti. Il camposanto non deve essere necessariamente un luogo di tristezza.
Telefono Blu invita inoltre le amministrazioni comunali a specifiche iniziative come:
- maggiore illuminazione
- lotta all'abusivismo
- transennare i luoghi pericolosi onde evitare incidenti
- raccogliere con più costanza i rifiuti
- favorire gli accessi.
Dal portale www.telefonoblu.it si potranno denunciare tutte le situazioni di disagio e di malagestione, abusi dentro e fuori i cimiteri anche ad un centralino nazionale 199.44.33.78.
Dal portale www.sosconsumatori.it invece si potranno denunciare tutti gli abusi nei prezzi.
Sos consumatori non denuncerà nessuno alle procure delle repubbliche ma invita i consumatori a scegliere, comunque, confrontando il prezzo in tre posti diversi.