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Caso Denise: la terza udienza

Oggi il controesame di Piera Maggio, mamma della piccola: "Sospettai subito di Jessica e di sua madre, Anna Corona"

14 giugno 2010

E' ripreso stamane davanti al tribunale di Marsala (TP) il processo per il sequestro della piccola Denise Pipitone, la bambina di 4 anni scomparsa davanti alla sua abitazione l'1 settembre 2004. L'unica imputata nel processo è Jessica Pulizzi, 23 anni, sorellastra di Denise, accusata di concorso in sequestro.
Nella scorsa udienza il pm Laura Cerroni aveva interrogato Piera Maggio, la madre della bambina, che tra le lacrime aveva raccontato la sua vicenda personale (LEGGI). Denise Pipitone è nata nel 2000 da una relazione extraconiugale di Piera Maggio con Pietro Pulizzi, padre dell'imputata, mentre era sposata con Toni Pipitone. La donna aveva raccontato dei continui litigi con Anna Corona, ex moglie di Pietro Pulizzi che l'avrebbe perfino minacciata di morte.
Prima che cominciasse l'udienza Piera Maggio, parlando con i giornalisti, ha raccontato di un incontro con il fratello di Anna Corona. "Dopo l'ultima udienza, del 25 maggio scorso, ho incontrato lo zio dell'imputata, Jessica Pulizzi, che mi ha rivolto delle occhiate minacciose. Altro che solidarietà, posso solo immaginare quello a cui ancora dovrò andare incontro". Sul controesame di oggi la signora Maggio ha spiegato: "Immagino che sarà molto pesante ma io sono qui pronta a tutto per amore di mia figlia, per riportarla a casa e per avere giustizia. E' molto pesante stare seduti qui in aula, questo atto abominevole del sequestro di mia figlia non ha giustificazioni".

L'udienza di oggi è iniziata con il controesame di Piera Maggio. A condurre il controinterrogatorio l'avvocato di parte civile di Piero Pulizzi. Subito dopo è stato il turno della difesa dell'imputata Jessica Pulizzi, l'avvocato Gioacchino Sbacchi, del foro di Palermo. Il tribunale è presieduto da Riccardo Alcamo.
Ricordiamo che coinvolti nell'inchiesta sono anche Anna Corona, madre di Jessica Pulizzi e Gaspare Ghaleb, l'ex fidanzato di origini tunisine dell'imputata, accusato di falsa testimonianza ai pm.

Piera Maggio, rispondendo alla difesa di parte civile, ha ribadito l'atteggiamento "morboso e asfissiante" di Anna Corona nei suoi confronti. "E mio marito, Tony Pipitone - ha spiegato Piera Maggio - non gradiva queste attenzioni morbose della Corona verso me".
I rapporti tra Piera Maggio e la coppia Corona-Pulizzi iniziarono nel 1996 e proseguirono fino al 1998. Dopo i rapporti si interruppero e Anna Corona avrebbe iniziato a minacciare Piera Maggio perché era convinta che ci fosse una "relazione sentimentale tra noi". "In realtà la nostra relazione sentimentale - ha detto Piera Maggio - iniziò nel 1999. Lui, nel frattempo, si era allontanato da casa per poi fare rientro e successivamente andarsene". Piera Maggio ha poi parlato di "minacce" ricevute sia da "Anna Corona che da Jessica Pulizzi, anche nei confronti di mio figlio".
Il processo è stato celebratro per venti minuti a porte chiuse per permettere alle parti di parlare del figlio di Piera Maggio, un minore "che nulla ha a che vedere con il processo".

Ripresa l'udienza, a porte aperte, Piera Maggio è stata interrogata dall'avvocato Sbacchi, a cui ha spiegato che ad avvertirla della scomparsa della figlia, il primo settembre 2004, poco prima delle 12.30, fu il papà naturale della bimba, Pietro Pulizzi, che a sua volta era stato avvisato dalla sorella della Maggio, Giacoma. La signora ha aggiunto che dopo quella telefonata il suo sospetto si indirizzò sulla sorellastra di Denise, Jessica Pulizzi, e sulla madre di quest'ultima, Anna Corona. Piera Maggio ha poi ricordato le parole di Gaspare Ghaleb. "Jessica te la farà pagare", avrebbe riferito alla madre della bimba, durante conversazione, avvenuta prima della scomparsa della figlia, conversazione che la signora Maggio ha sostenuto di avere registrato.
"Jessica Pulizzi soffriva molto per le attenzioni che sua madre, Anna Corona, aveva nei miei confronti" ha detto Piera Maggio rispondendo alle domande dell'avvocato Giacomo Frazzitta, che rappresenta la parte civile per la piccola Denise. "Una volta - ha spiegato la signora Maggio - stavamo giocando a carte in tre, con la Corona e Pulizzi, e lei propose all'improvviso di fare togliere un indumento a chi perdeva il giro del gioco. Il marito la rimproverò aspramente e in quell'occasione litigarono furiosamente". In un'altra occasione ancora, "Anna Corona mi chiamò al telefono in piena notte per dirmi che aveva appena avuto un rapporto sessuale con il marito Piero Pulizzi e che era 'pienamente soddisfatta'. Io ne parlai con Pulizzi e mi lamentai perché non capivo perché mi dovesse chiamare in piena notte".

Rispondendo alle domande dell'avvocato Gioacchino Sbacchi, Piera Maggio ha poi ricostruito le ore successive alla scomparsa di Denise. Commossa, a tratti con le lacrime agli occhi, la signora Maggio ha ricordato di avere appreso della sparizione della bimba intorno alle 12 del 1 settembre 2004. "Quando seppi della sparizione di mia figlia Denise, chiesi subito a Piero Pulizzi di andare a cercare la ex moglie Anna Corona e la figlia Jessica Pulizzi".
Non sono mancate le contestazioni di Sbacchi, come quando ha chiesto a Piera Maggio da chi aveva appreso della scomparsa di Denise. "Da Piero Pulizzi", ha risposto. Mentre durante le prime sommarie informazioni la donna aveva detto di averlo appreso dalla sorella Giacoma. "Potete immaginare il mio stato d'animo di allora - ha detto - ero confusa e non preoccupata, probabilmente ho fatto confusione. Pulizzi lo aveva appreso da mia sorella Giacoma e io dissi di averlo saputo da mia sorella".
Nel corso del controesame, l'avvocato Sbacchi ha voluto ripercorrere anche la relazione sentimentale tra Piera Maggio e Piero Pulizzi. "Dove vi vedevate?", le ha chiesto Sbacchi e lei ha replicato: "In macchina". E alla domanda se si sono mai visti in un albergo, ha risposto "no". Ma Sbacchi ha controreplicato: "Sa niente di una ricevuta di un albergo trovato da Anna Corona nelle tasche dei pantaloni del marito con i nomi 'Pulizzi-Maggio?". E Piera Maggio: "Non nel periodo in cui stava con la moglie in casa". Sulla scomparsa di Denise Pipitone, Piera Maggio ricorda di averla cercata "anche personalmente con la mia auto, andai a cercarla anche al cimitero e al mercatino che si svolge ogni settimana il mercoledi' nei pressi della mia abitazione".
"Alle 11.30 di quella mattina - ha detto in Aula - mia madre è salita sul terrazzo con Denise, ma è scesa pochi minuti dopo perché aveva lasciato sul fuoco l'acqua per la pasta. Alle 11.45, vennero due mie cugine a casa per il compleanno di mia nipote, ma al loro arrivo non videro Denise. Intorno a mezzogiorno, scendendo le scale, mia madre ha chiesto loro se avevano visto Denise''. Ma da quel momento nessuno ha più avuto notizie della bambina scomparsa nel nulla. Anche Piero Pulizzi ha partecipato alle ricerche. "C'eravamo sentiti intorno alle 10.30 durante una pausa del corso di informatica che io frequentavo. Poi ci siamo risentiti dopo la scomparsa di Denise e lui stava tornando da Palermo dove aveva accompagnato delle persone all'aeroporto". E' stata una ricerca spasmodica che ha coinvolto oltre alle forze dell'ordine anche i parenti più prossimi di Piera Maggio, tra cui l'ex marito, Tony Pipitone, l'anziana madre, gli zii e altri parenti. La madre di Denise ha anche raccontato di essersi rivolta, dopo la scomparsa ad un investigatore privato, Mariano Espedito, un ex maresciallo dei carabinieri in pensione.
"Non ho mai pensato che fossero stati i rom a rapire mia figlia, ho pensato invece subito che fu Jessica Pulizzi a prendere Denise e a consegnarla dopo ai rom", ha detto Piera Maggio, continuando a rispondere alle domande dell'avvocato Sbacchi. "Il mio principale pensiero era subito andata a Jessica e non ai rom dopo la scomparsa di mia figlia - ha ribadito Piera Maggio - io non avevo timori degli zingari, ma bisognava seguire tutte le piste''.

Ancora una volta oggi Piera Maggio non ha rivolto lo sguardo verso l'imputata. "Non ho intenzione di guardare in faccia né lei né sua madre, per me sono il nulla, ma questo nulla va chiarito. Si deve cercare la verità ad ogni costo".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Ansa]

- "La mamma torna presto... e poi non l'ho vista più" (Guidasicilia.it, 26/05/10)

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14 giugno 2010
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