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Caso Gesip: gli operai bloccano Palermo

Sabato scorso è scaduto il contratto dei lavoratori della Gesip. Esplose le manifestazioni di protesta

03 settembre 2012

Un folto gruppo di operai della Gesip, senza lavoro e senza retribuzione da sabato, stamane ha manifestato a Palermo in corso Vittorio Emanuele, nei pressi del Municipio per il mancato rinnovo del contratto di servizio tra la partecipata e il Comune. La protesta sì è spostata poi alla Stazione centrale dove sono stati soppressi tutti i treni in entrata e in partenza. La stazione è stata chiusa e ci sono poliziotti e carabinieri in assetto antisommossa davanti e all'interno della stazione.
Sono circa 1800 i lavoratori della società che si occupa di servizi da quelli cimiteriali, a quelli di manutenzione, pulizia degli uffici e custodia, in liquidazione dal 2010, a cui il governo ha negato lo stanziamento di 5 milioni di euro previsti da un'ordinanza della protezione civile di maggio, che avrebbe consentito il proseguo delle attività per ulteriori 25 giorni. I lavoratori protestano da sabato con sit in e blocchi stradali a singhiozzo per le vie della città e chiedono garanzie per il loro futuro occupazionale.

Nei giorni scorsi il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha detto di essere pronto alle dimissioni se il governo Monti non concederà i 5 milioni di euro alla Gesip. La risposta arrivata dal governo è stata negativa e il consiglio comunale, assieme al sindaco Orlando, non ha potuto far altro che prendere atto della situazione, anche perché il comune in bilancio non ha i fondi per potere corrispondere le somme in maniera autonoma.
Per sbloccare la somma il governo non chiede un piano industriale, non ancora per lo meno, ma il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, reclama "due paginette con qualche numero e soprattutto intenti chiari". Insomma, per il ministro il caso Gesip si potrà chiudere già nelle prossime ore, se il governo riceverà informazioni certe su come il Comune di Palermo intende attuare l'ordinanza di protezione civile di inizio maggio che ha previsto l'ultimo finanziamento da 10 milioni di euro.
La posizione del ministro, d'altronde, è contenuta in una nota diramata venerdì pomeriggio. Fonti dirette del ministero spiegano e allargano il concetto: al governo non basta la delibera di giunta del 27 agosto. Non bastano le "bozze di piano" inviate sinora. Perché mancano tre requisiti fondamentali: Leoluca Orlando e i suoi assessori devono precisare quali "servizi essenziali " gli operai della Gesip dovranno svolgere in futuro. E non basta, si fa notare in ambienti del ministero, indicare voci generiche come "manutenzioni" o similari. La seconda richiesta, da parte dell'esecutivo Monti, è quello di indicare la "sostenibilità finanziaria dei servizi". È il punto che più irrita Orlando: il governo nazionale chiede di sapere con quali fondi propri garantire, almeno in parte, l'attività futura della società (l'attuale o la newco che, secondo i piani, potrebbe nascere entro fine anno). Aumento delle imposte? Tagli? In che settore? Soltanto dopo si potrà stabilire l'entità del contributo statale.

La questione dei servizi da offrire, nella visione di Barca, è sganciata da quella del personale. O comunque la precede logicamente. La vicenda del mantenimento della forza lavoro, la più delicata, viene affrontata dal ministro in modo tranchant: nella nota di venerdì, Barca ha chiesto "in quale misura, attraverso il confronto con i ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico e con le organizzazione sindacali, s'intenda ricorrere ai diversi strumenti che il Comune stesso menziona nelle bozze di piano sinora inviate per dare un futuro ai lavoratori attualmente impiegati". La traduzione è semplice: quanti saranno gli esuberi? Come affrontarli? Quali fra gli strumenti indicati dalla giunta comunale per sfoltire gli organici (pensionamenti, cassa integrazione) saranno privilegiati? E in che misura si farà ricorso agli altri?
Queste le domande che, fa sapere Barca, attendono una risposta.  

Intanto, questa mattina si è tenuta a Roma la riunione del tavolo interministeriale sulla vertenza, a Palermo il tavolo di crisi sulla vertenza. Il sindaco Orlando, ha incontrato anche il ministro dell'interno Annamaria Cancellieri, in città per il trentennale dell'omicidio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, per discutere della vertenza. "A Palermo c'è un problema serio e siamo qui per trovare una soluzione. Se ci saranno le condizioni, i fondi per la Gesip arriveranno sicuramente". Così il ministro degli Interni ha risposto ai cronisti sulla questione Gesip a conclusione della cerimonia in memoria del generale Dalla Chiesa.

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it, GdS.it]

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03 settembre 2012
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