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Catania ha riconsegnato al pubblico uno dei monumenti più antichi e prestigiosi della città: le Terme Achilleane

11 settembre 2006

Sabato scorso sono state riaperte al pubblico le Terme Achilleane, uno dei monumenti più antichi e prestigiosi della Catania.

Vicende storiche - Il monumento, gli studiosi, i viaggiatori
L'edificio termale esistente sotto piazza Duomo è noto fin dall'antichità per un'iscrizione frammentaria del 433/434 dopo Cristo, in cui si parla di restauri in quello che era, in età romana, uno dei più importanti bagni pubblici di Catania.
Nella metà del 1500 l'erudito Tommaso Fazzello affermava che, sotto l'antico tempio di Sant'Agata, vi erano terme con colonne ornatissime di architravi mormorei, e poco tempo dopo anche Lorenzo Bolano ricordava che nei suoi tempi ''thermae subterraneae pulcherrimae sub Divae Aghatae templum visuntur'' (sotto la chiesa di Sant'Agata si ammirano terme sotterranee bellissime), mentre la storiografia locale secentesca immaginava che il complesso termale si allungasse addirittura fino al prospetto del palazzo dell'Università.

Alla fine del 1700 il pittore vedutista francese Jean Houel, giunto a Catania durante il suo viaggio alla ricerca delle antichità e dei luoghi pittoreschi della Sicilia, di Malta e di Lipari, visitò il monumento che riteneva fosse un bagno destinato alle cerimonie di iniziazione e appartenesse ad un colossale tempio di Bacco.
Colpito dalla suggestione del luogo, Houel volle descrivere e dipingere ciò che vedeva, disegnando la pianta di una sala quasi quadrata con quattro pilastri al centro, fiancheggiata da un largo corridoio sul lato meridionale; un secondo corridoio, su cui si affacciano alcuni piccoli vani, era posto sul lato occidentale ed al suo interno, già allora, scorreva un fiume ''che viene dall'Etna''; altri condotti si allungavano verso oriente sotto la Cattedrale. I dipinti ad acquarello realizzati da Houel con grande maestria raffigurano la sala centrale in cui spiccano i possenti pilastri e gli stucchi con amorini, animali, viticci e grappoli d'uva, che decorano le volte. Houel affermava che i visitatori dovevano rivolgersi al principe Biscari per visitare i resti antichi sotterranei a cui si accedeva da ''uno scavo praticato nella piazza presso il portale della Cattedrale''.
Si deve al principe di Biscari il primo scavo nel monumento ricolmo di terra ''che dopo il terremoto del 1693 fu ivi come in luogo inutile riposta''. Il principe fece scavare per intero le terme, ma non poté giungere fino al pavimento a causa delle acque che scorrevano all'interno dell'edificio ''per uso di alcuni molini'' posti sotto il Seminario dei Chierici. Nel suo 'Viaggio per tutte le antichità della Sicilia', egli affermava di essere riuscito a scoprire solo una parte del grande complesso termale di cui altre tracce aveva trovato sotto la Cattedrale, sotto il Seminario e sotto il Palazzo Senatorio ''dove fu scoperta una piccola porzione della Stufa ad esso appartenente''.

Le terme, sebbene solo parzialmente ripulite, destavano l'interesse degli studiosi e dei viaggiatori ancora nell'800: l'architetto S. Ittar ne ridisegnava la pianta, mentre F. Ferrara, Von Reidesel e numerosi studiosi e viaggiatori lo descrivevano definendolo vasto e magnifico. Ed ancora, lo studioso tedesco Adolf Holm nella sua opera 'Catania Antica' esaminava nel complesso l'edificio romano, del quale erano state scoperte altre parti nel 1856 sotto il Seminario dei Chierici e sotto la Via Garibaldi, ricordando che nel corridoio occidentale un acquedotto moderno utilizzava l'acqua dell'Amenano.
L'edificio termale, costruito probabilmente nei primi secoli dell'impero, ma probabilmente ancora in funzione nel V secolo dopo Cristo, adoperava quindi le acque del fiume Amenano, che ancora oggi scorre in parte sotto Piazza Duomo.

Gli interventi e la riapertura oggi
Con l'attuale campagna di interventi il Comune di Catania ha inteso realizzare un sicuro ed efficiente sistema di fruizione delle Terme di Piazza Duomo, il cui accesso insiste sul sagrato della Cattedrale. Circa 450.000 euro sono stati impegnati dal Comune che ha proceduto ad un primo intervento di pulizia, quindi all'impegnativo consolidamento dell'estrodosso delle Terme (attraverso la pavimentazione della Piazza), e infine alle strutture necessarie alla visitabilità (in particolare passerelle e illuminazione). Per l'approfondimento degli scavi archeologici e il consolidamento delle volte, la Sovrintendenza regionale ai Beni Culturali ha destinato circa 70.000 euro.
L'articolata conformazione dei vani, le difficoltà di accesso e la necessità di salvaguardare le strutture termali hanno richiesto una particolare attenzione nelle scelte progettuali così da garantire il minimo impatto nei confronti del monumento, realizzando al contempo un sistema di visita, comprensivo di una completa illuminazione delle strutture, che consenta la fruizione dell’intero monumento.
In base all'intervento progettuale, si è provveduto ad eseguire apprestamenti provvisionali nell'area soprastante le Terme in prossimità dell'attuale ingresso, la demolizione dell'esistente scala di accesso, la realizzazione di una nuova scala e della ringhiera di protezione, la realizzazione di parte della passerella di accesso e visita alle strutture termali.

L'intervento si prefigura di tipo leggero e reversibile, in quanto non invasivo nei confronti delle strutture murarie antiche, e suscettibile di essere rimosso facilmente e senza danno quando le future mutate esigenze e più idonei mezzi tecnici lo richiedessero.
Prima della realizzazione della struttura in grigliata in acciaio si è proceduto alla realizzazione della superficie oggetto dell'intervento, mediante scavo a mano. La struttura delle passerelle di visita è stata realizzata con travi in acciaio sormontate da un grigliato. Tutte le strutture, zincate in stabilimento, sono collegate esclusivamente mediante cerniere, costituite da squadrette e bulloni, e al di sotto degli appoggi è stato posto un tappetino in neoprene a tutela delle strutture murarie sottostanti. La scala di accesso è stata realizzata in massello di basalto e rivestita lateralmente da lastre di materiale basaltico.

INFO
Comune di Catania - Assessorato alla Cultura: Tel. 095 7150405

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11 settembre 2006
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