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Catania non dimentica Maria Grazia

Presentato il IV Premio internazionale di Gionalismo ''Maria Grazia Cutuli''

19 novembre 2008

Nahum Barnea per la Stampa estera, Monica Maggioni per quella italiana, Vincenzo Marannano come Giornalista siciliano emergente, sono i vincitori del IV Premio internazionale di giornalismo Maria Grazia Cutuli, presentato ieri mattina nella sala conferenze del Centro direzionale Nuovaluce della Provincia regionale di Catania, Ente che fa parte della Fondazione dedicata alla cronista catanese che, da quest'anno, organizza il premio.
Il presidente della Provincia, Giuseppe Castiglione, ha voluto sottolineare il dolore, soprattutto quello della signora Agata D'Amore, madre della giornalista, e di quanti hanno avuto la fortuna di conoscere e di lavorare con Maria Grazia, nel ricordare la sua scomparsa. Maria Grazia Cutuli, inviata del Corriere della Sera, venne uccisa il 19 novembre del 2001 in Afghanistan.
"Era una professionista esemplare, che univa all'impegno giornalistico, negli scenari più rischiosi, una forte sensibilità civile a favore delle popolazioni alle quali trasmetteva la sua generosa carica umana - ha sottolineato il presidente Castiglione -. La Provincia di Catania ha aderito con entusiasmo alla Fondazione e si ritiene orgogliosa di contribuire a tramandare il ricordo di Maria Grazia Cutuli".

Il giornalista Francesco Faranda, vice presidente della Fondazione Cutuli onlus (il presidente è Mario Cutuli, fratello della giornalista scomparsa), ha sottolineato il valore dei premiati: da Nahum Barnea, israeliano, che nel 1996 ha perso uno dei suoi figli, allora ventenne, in un attentato terroristico compiuto da estremisti palestinesi, a Monica Maggioni, volto televisivo del telegiornale della Rai e inviata negli scenari di guerra in Medio Oriente e in Iraq nel 2003 dove era l'unica giornalista italiana embedded, cioè aggregata ai marine statunitensi durante la seconda Guerra del Golfo. Faranda ha poi ricordato i premi per le sezioni Tesi di laurea, di Dottorato, di Specilialistica e Triennale.

L'inviato del Corriere della Sera, Felice Cavallaro, componente della giuria, ha tracciato il profilo di Vincenzo Marannano, giornalista d'inchiesta, autore di numerosi reportage all'estero e di un libro, dall'latro ieri in edicola, dal titolo "Firmato Lo Piccolo", sui boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo. Cavallaro ha portato anche il saluto del presidente dell'Ordine dei giornalisti Franco Nicastro, mentre Giuseppe Petralia, vice segretario provinciale dell'Assostampa, rappresentava il segretario regionale Alberto Cicero e il segretario provinciale Pinella Leocata.
Enrico Pappalardo, sindaco di Santa Venerina, ha ricordato l'affetto e l'orgoglio che la cittadina dimostra per la giornalista che è stata sepolta nel piccolo cimitero locale, e l'attenzione dei mass media nazionali in occasione della giornata del 22 novembre quando, di mattina nella Facoltà di lettere dell'Università di Catania e nel pomeriggio, nella Casa del vendemmiatore di Santa Venerina, si svolgono i due importanti appuntamenti con le lezioni magistrali di Monica Maggioni e Nahum Barnea e la premiazione nel pomeriggio.

Ma il ricordo più toccante è quello di Agata D'Amore, la madre di Maria Grazia. "Le dicevo di stare attenta perché stava in mezzo a popoli selvaggi, ma lei mi rispondeva che erano solo persone che soffrivano perché avevano cattivi governi e si meravigliava che quando distribuiva i biscotti ai bambini, ovunque si trovasse, i biscotti non bastavano mai perché erano tantissimi i piccoli affamati che la circondavano". "Ogni anno mi sembra che Maria Grazia venga dimenticata - ha aggiunto la signora D'Amore - e invece, proprio nell'anniversario della sua morte, la città si risveglia e vengo riconosciuta e salutata con affetto da tante persone. Grazie a voi, grazie ai giornalisti che l'hanno conosciuta, che le vogliono ancora bene perché siete voi che fate bella Maria Grazia".

[Informazioni CataniaOggi.com, La Siciliaweb.it]

Foto tratta da www.cronistilombardi.it

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19 novembre 2008
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