Catania, pensionata con 90 immobili evade tasse per 1,5 milioni di euro
La ultrasettantenne, dopo la morte del coniuge, avrebbe ereditato una cospicua fortuna
La Guardia di finanza ha scoperto una pensionata catanese ultrasettantenne, titolare di 90 immobili, che avrebbe sottratto al fisco, solo negli ultimi 5 anni, circa 1,5 milioni di euro. Le Fiamme gialle, nel corso di controlli, hanno individuato, tra le altre, la posizione dell'anziana che, dopo la morte del coniuge, un imprenditore catanese, ha ereditato un cospicuo numero di case, appartamenti, locali commerciali e capannoni, compresi immobili di pregio ubicati anche nelle vie più centrali e note di Catania. Gli investigatori hanno evidenziato che la pensionata presentava dichiarazioni dei redditi con importi irrisori rispetto al valore del patrimonio detenuto. Infatti, in esse confluivano esclusivamente la pensione di reversibilità di 500 euro mensili e redditi da fabbricati per soltanto 150 mila euro. Sono state accertate locazioni completamente in nero, cioè senza alcun contratto di affitto, di 29 immobili, i cui canoni, mensilmente percepiti, non sarebbero mai confluiti nelle dichiarazioni fiscali presentate. Inoltre, alcune di queste proprietà, catastalmente dichiarate quali sottotetti o cantine, erano finanche prive dei requisiti di abitabilità. Gli altri beni sono risultati oggetto di regolari contratti di locazione, puntualmente registrati, ma gli importi indicati erano di gran lunga inferiori a quelli effettivamente corrisposti dai locatari per la conduzione degli stessi.
Fra questi immobili, il caso più eclatante è stato quello di due capannoni, per una superficie commerciale di oltre 2 mila metri quadrati, affittati regolarmente a una società catanese e utilizzati quali deposito di merce. I 42 mila euro annui pattuiti nel contratto stipulato e debitamente registrato non sarebbero però mai stati dichiarati dall'anziana contribuente, in quanto i fabbricati - come emerso dagli accertamenti svolti - sono risultati abusivi, mai condonati e mai accatastati. Così nelle dichiarazioni confluiva la sola rendita di poche centinaia di euro derivante dalla tassazione del terreno agricolo su cui i capannoni erano stati edificati negli anni 80. Dal controllo, inoltre, sono emerse anche molteplici e ulteriori violazioni amministrative riguardanti sia l'evasione dell'imposta di registro, per le locazioni a nero, quantificata in oltre 16.000 euro, sia l'omessa denuncia di cessione di 41 fabbricati, per la quale è prevista l'applicazione di sanzioni per un importo massimo di oltre 63 mila euro. (Fonte - Lasiciliaweb.it)