Caterina Chinnici scioglie la riserva: non si candida a Palermo. "Ho il mio stile, il clima non mi piace, ed ho una famiglia…"
Caterina Chinnici lascia, se mai è stata una candidata vera. Assessore agli Enti locali e la famiglia del governo Lombardo, era stata invitata, e sollecitata, a scendere in campo alle amministrative di primavera da Raffaele Lombardo e il suo Mpa. Aveva anche ricevuto il gradimento del Fli e dell'Api. "Sarebbe un ottimo sindaco", aveva detto più volte il governatore, ma l'idea non era stata mai "digerita". Nessun entusiasmo, fin dal primo momento, e nesuna voglia di uscire dal seminato, che per lei, ormai, è l'attività di governo, come tecnico.
Dopo avere fatto sepere di stare pensandoci sopra, ha deciso per il no. "Voglio occuparmi della mia famiglia", ha spiegato. Ed una sottolioneatura, che la dice tutta sul clima palermitano della vigilia elettorale: "Ho il mio stile, preferisco il basso profilo, non sono fatta per i toni alti della campagna elettorale. Non intendo essere inghiottita dalla campagna di fango che accompagna le candidature…".
Parole chiare, quasi un monito per tutti, ad abbassare i toni e riportare il confronto elettorale su binari accessibili anche a chi vuole conservare il profilo basso, come Caterina Chinnici.
Ma c'è dell'altro. Doversi confrontare con Rita Borsellino non è mai piaciuto a Caterina Chinnici. La ragione? L'antimafia sarebbe troppo presente, diventerebbe uno "scontro" fra coingiunti di vittime della mafia. L'assessore, infatti, è figlia di Rocco Chinnici, ucciso in Via Pipitone Federico, a Palermo, con un ordigno esplosivo quasi trenta anni fa. [SiciliaInformazioni.com]
- A Palermo tutti in corsa per la poltrona di sindaco (Guidasicilia.it, 31/01/12)