Catturato il boss pentito che stava ricostruendo il clan decimato
Altri arresti eccellenti nel capoluogo etneo: in manette i fratelli Ercolano e il figlio di Santapaola
Il boss Giuseppe Alleruzzo, 77 anni, è stato arrestato da carabinieri del comando provinciale di Catania a Paternò. L'anziano capomafia è stato trovato in possesso di un arsenale che è stato sequestrato. Gli investigatori ritengono stesse per ricostruire il suo clan decimato da operazioni antimafia della Procura di Catania.
Alleruzzo, capo dell'omonima 'famiglia' di Paternò, è stato uno dei pentiti storici dei clan catanesi: iniziò la sua collaborazione l'11 agosto del 1987, dopo avere visto il cadavere della moglie Lucia Anastasi, uccisa nell'ambito di una faida tra cosche rivali nel Catanese. Dieci giorni più tardi fu assassinato suo figlio Santo. Il 'pentimento' di Alleruzzo non è stato esente da ripensamenti, con accuse ritrattate e poi riconfermate.
E sempre a Catania agenti della squadra mobile della questura hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro elementi di spicco di cosa nostra e di un incensurato nell'ambito di un'operazione contro l'intestazione fittizia di beni.
Il provvedimento, emesso dal gip Luigi Barone, riguarda i fratelli Aldo, Mario e Salvatore Ercolano, di 38, 36 e 34 anni, figli di Sebastiano e nipoti di Giuseppe; Vincenzo Salvatore Santapaola, di 43 anni, figlio del capomafia ergastolano Benedetto; l'incensurato Pierluigi Di Paola, di 40 anni, sposato con una figlia di Sebastiano D'Emanuele, quest'ultimo cognato di Salvatore Santapaola, fratello di Nitto. Nell'ambito della stessa operazione, la Polizia ha eseguito il sequestro preventivo di tre società. Le indagini, che si sono avvalse di intercettazioni ambientali, sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Catania.
[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, GdS.it, SiciliaInformazioni.com]