Catturato (il Dna di) Matteo Messina Denaro
La Polizia scientifica di Roma è riuscita a ricostruire il profilo genetico del superlatitante
Non si sa dove sia, ma sempre di più si sa di lui. La polizia scientifica di Roma ha ricostruito il profilo genetico del padrino trapanese di Cosa nostra, supericercato, Matteo Messina Denaro. Il boss, originario di Castelvetrano (Tp), subentrato a Bernardo Provenzano nella guida delle cosche siciliane, è latitante dal 1993.
Potrebbe essere un elemento prezioso nella caccia alla Primula Rossa. Adesso il Dna è a disposizione degli inquirenti siciliani e di tutta Italia.
Secondo quanto riportato da alcuni quotidiani, per risalire alle caratteristiche gli agenti della scientifica hanno degli esami su reperti biologici - i capelli - prelevati dai fratelli del capomafia.
Di Messina Denaro non si hanno neppure le impronte digitali perché il capomafia non è stato mai arrestato e quelle conservate negli archivi della leva sono state distrutte dopo un certo periodo di tempo. Oggi però si ha l'impronta del suo intero organismo.