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Cenere fù e cenere ritornò...

Due anni e sei mesi per l'ex sindaco di catania Umberto Scapagnini, oggi deputato del Pdl alla Camera

03 maggio 2008

Due anni e sei mesi per l'ex sindaco di Catania Umberto Scapagnini, oggi deputato del Pdl alla Camera. Due anni e due mesi a sei degli otto assessori comunali che componevano la giunta municipale. Due assoluzioni.
E' la sentenza del tribunale di Catania per abuso d'ufficio e violazione della legge elettorale riguardo i contributi previdenziali concessi, tre giorni prima delle elezioni comunali del 2005, dal Comune di Catania ai dipendenti per i danni causati dal cenere dell'Etna. Per Scapagnini il tribunale ha ridotto di quattro mesi la richiesta del Pm Francesco Puleio. Ha invece accolto in pieno quella per gli assessori della giunta, ad eccezione di Angelo Rosano e Rosario D'Agata che sono stati assolti. Tutti e due non si sono ripresentati alle elezioni comunali a differenza invece degli altri sei che sono stati condannati.

I sei assessori condannati sono Nino Strano, Fabio Fatuzzo, Orazio D'Antoni, Antonino Nicotra, Filippo Grasso e Ignazio De Mauro. Assieme a Scapagnini, sono stati tutti interdetti temporaneamente dai pubblici uffici.
Il Tribunale ha anche concesso un risarcimento danno di 50 mila euro al senatore del Pd Enzo Bianco, che era candidato del centrosinistra a sindaco e che ha annunciato devolverà la somma in beneficenza. A metà del 2005 quattromila impiegati ricevettero in busta paga una somma compresa tra i 300 e i 1000 euro, che dovranno restituire al loro ente previdenziale senza interessi in undici anni. Al centro dell'inchiesta vi furono due delibere della giunta comunale per la restituzione dei contributi il cui prelievo doveva essere invece sospeso durante l'emergenza cenere lavica creata da una fase eruttiva dell'Etna.

La reazione di Umberto Scapagnini - "Ho appreso da Roma, dove mi trovo in convalescenza, con stupore dal mio difensore della decisione assunta dal Tribunale. Stupore dovuto al fatto che sono pienamente convinto che la Giunta municipale ed io abbiamo agito nell'interesse primario dei nostri concittadini e secondo legge". L'ex sindaco di Catania, Umberto Scapagnini, parlamentare del Pdl, ha commentato così la notizia della sua condanna. "Siamo accusati - ha aggiunto - di aver pagato ai dipendenti comunali una somma corrispondente a parte degli interessi maturati per la mancata sospensione dei contributi previdenziali, a seguito dell'eruzione vulcanica con la copiosa pioggia di 'cenere', così come per altro fatto da altre istituzioni pubbliche (carabinieri, VV.FF. etc) e dietro sollecitazione della Protezione Civile nazionale". "Abbiamo pertanto cercato di evitare che il Comune fosse chiamato a rispondere per danni ben più cospicui e l'abbiamo fatto in piena sintonia e con il parere degli uffici, prima tra tutte l'avvocatura comunale; tutto ciò alla luce anche del fatto che l'ente era stato ripetutamente citato in giudizio per la mancata corresponsione da centinaia di dipendenti". "Né l'improvviso cambiamento di idea da parte della Protezione Civile nazionale, che prima aveva più volte sollecitato a procedere alla concessione di tali benefici, poteva annullare di fatto i pesanti danni, tutti reali, subiti da Catania".
"Il diritto purtroppo - ha concluso - non è scienza matematica e sono convinto che in questo caso si è commesso un errore. Ricorreremo in appello per correggere tale errore, così come previsto dal codice"

La reazione di Enzo Bianco - "La sentenza di oggi fa piena luce sull'esito delle elezioni amministrative del 2005. Siamo di fronte ad un pronunciamento che evidenzia la gravità di ciò che successe tre anni fa a Palazzo degli Elefanti". Lo afferma in una nota il senatore del PD Enzo Bianco.
"A quel tempo - continua Bianco - in ballo non c'era solo la poltrona a sindaco ma la sopravvivenza di tutto un sistema di potere, di un modo di intendere la politica a discapito dei cittadini e della democrazia. I risultati sono sotto gli occhi di tutti". "Da comportamenti giudicati illegittimi e illegali, costruiti dolosamente allo scopo di alterare il risultato delle elezioni - prosegue il senatore del PD - sono nate conseguenze altrettanto gravi sul piano dell'economia, della vivibilità, della credibilità stessa di Catania".
"Oggi Scapagnini è stato condannato per abuso d'ufficio e violazione della legge elettorale. Con il risarcimento danni, che conferma ciò che avevamo sostenuto e cioè che quel comportamento fu decisivo ai fini del risultato elettorale, sarà costruito un campetto di calcio nel quartiere di Villaggio S. Agata. Mi sento infine  di ringraziare l'avvocato Giovanni Grasso per la cura con cui ha seguito l'intero percorso, insieme ai suoi collaboratori l'avvocato Francesca Ronsisvalle e l'avvocato Luca Sagneri".
 

[Informazioni tratte dal Corriere.it e La Sicilia.it]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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03 maggio 2008
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