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Continua l'emergenza nido: in Sicilia per quattro piccoli su dieci non c'è posto

27 agosto 2011

Finite le ferie estive, per molti genitori palermitani rimarrà un sogno ottenere un posto in un asilo nido per il proprio bimbo. Le graduatorie pubblicate a giugno dal Comune non lasciano spazio ad illusioni. Rimangono fuori quattro piccoli su dieci. Soltanto 835 bambini potranno accedere al servizio a fronte di 1400 domande.
Una vera batosta per centinaia di famiglie che in quel posto hanno sperato fino all'ultimo visto che da esso dipende la possibilità per potersi recare al lavoro. Ancora una volta il Comune non riesce a garantire quei servizi sociali fondamentali per ogni comunità. L'amministrazione riesce a coprire soltanto il 4% degli aventi diritto.
Così rientrare in graduatoria sembra più assomigliare ad un privilegio che ad un diritto riconosciuto. La pensano di certo così, tutti i genitori esclusi, adesso in serie difficoltà. Chi non può ricorrere ai nonni, è infatti costretto a dover pagare baby sitter o cercare un istituto che con rette salate garantisca l'ospitalità per il proprio figlio. Una storia che si ripete da alcuni anni e che non riguarda soltanto Palermo ma anche altre città siciliane.

Infatti, nel 68,5% dei comuni siciliani non esiste nemmeno un asilo nido pubblico e i bimbi iscritti sono appena il 5,16% degli aventi diritto; gli altri sono in lista d'attesa o si rivolgono alle strutture private. Ben 234 comuni in Sicilia (su 390) non offrono alcuna struttura alle famiglie con bambini fino a 3 anni, soltanto in 123 comuni è presente almeno una scuola. Poi ci sono 33 comuni che l'asilo ce l'hanno ma non funziona per carenze strutturali.
Questi dati sono emersi nei mesi scorsi grazie ad un monitoraggio sugli asili nido comunali effettuato tra la fine del 2009 e la metà del 2010 da un gruppo di studiosi su commissione dell'assessorato regionale alla Famiglia, nell'ambito di un progetto finanziato con fondi comunitari del piano 2007-2013. In totale sono stati censiti 256 asili in tutta l'Isola, 200 funzionanti e 56 non funzionanti.
"Le motivazioni del mancato - si legge nello studio - è spesso legato alla inadeguatezza strutturale ma in realtà cela problematiche di natura differente". Nonostante sia stata avviata circa quattro anni fa una programmazione finanziaria regionale a sostegno proprio dell'adeguamento strutturale degli asili nido comunali, alcuni comuni "non hanno partecipato all'avviso" per i costi di gestione delle strutture che pesano sui bilanci delle amministrazioni.

Tra le province più virtuose c'è Siracusa con 15 strutture, "maglia nera" invece alla provincia di Palermo che registra solo il 23 per cento di comuni forniti.  In mezzo Agrigento con il 42 per cento dei comuni, Ragusa con il 38, Catania con il 36, Trapani con il 33, Caltanissetta con il 27 e Messina con il 26 per cento. Su 147 mila 600 bambini da 0 a tre anni soltanto 7600 risultavano iscritti. Tra i comuni sprovvisti di strutture Gela, Mazara del Vallo e Paternò. Non va meglio neanche sul fronte delle liste di attesa: sono 4770 le mamme che attendono un posto per il proprio bambino. Per quanto riguarda l’aspetto finanziario, il costo medio di un bambino da parte delle amministrazioni comunali è di circa 9 mila euro all’anno.

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Corriere del Mezzogiorno-Italpress]

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27 agosto 2011
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