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Che amarezza vivere nel Paese del "bunga bunga"

Da Bruxelles la difesa di Berlusconi: "Orgoglioso del mio stile di vita. Amo le donne e sono un tipo giocoso"

30 ottobre 2010

Sinceramente non ne avremmo voluto parlare - e preghiamo gli utenti di credere alla nostra sincerità - perché vedere la realtà che ci circonda, satura di veri, drammatici e gravosi fardelli che impestano la vita quotidiana di una grandissima fetta della popolazione, trasformarsi in un enorme sceneggiatura da gossip, effimera e volgare a noi provoca un'insostenibile amarezza. Un insopportabile senso di sconfitta.
In un altro paese, in un paese normale tutto ciò non accade. L'Italia non è un altro paese. L'Italia non è un paese normale.
Quindi ne parliamo anche noi, senza aggiungere nulla a tutto quello che ha riempito in questi giorni i quotidiani nazionali, e non ci rimane altro da fare che riflettere sulla fine che ha fatto la dignità di questo nostro Paese, che si blocca, politicamente, per un appartamento a Montecarlo, che vede i potenti coercire giornalisti di primissimo livello rei d'aver voluto fare chiarezza negli affari loschi del primo ministro, dove si parla la lingua del "bunga bunga" e viene "governato" da un una persona senza pudore, sporco di vizi dei quali parla come se fossero cose normali e per i quali, addirittura, si dice orgoglioso.
Quindi ne parliamo per un fatto etico e non per facile moralismo ipocrita. Un fatto etico, perché è veramente arrivato il momento di aprire gli occhi ed accettare che non si può più essere rappresentati da persone del genere... Oppure volete ancora accollarvi tutto questo? Be', se credete che anche le nostre parole siano uguali a quelle dei presunti detrattori o, peggio ancora, dei perseguitatori del Cavaliere Berlusconi, allora uscita da questa pagina e collegatevi a qualche altro sito. Ve ne potremmo consigliare un paio, ma saprete benissimo quali sono le fonti alle quali potete rivolgervi con soddisfazione...
[F.M.]

RUBY LA RUBACUORI E IL CAVALIERE DEL "BUNGA BUNGA"

Secondo quanto si legge sul Corriere della Sera, fu Silvio Berlusconi a dichiarare al capo di gabinetto della questura di Milano che Ruby, la minorenne maghrebina che da due giorni riempie le prime pagine di tutti i gionali nazionali, era la nipote del presidente egiziano Hosni Mubarak. Fu lui esponendosi in prima persona, a mentire sulla reale identità della giovane e a chiedere che fosse subito affidata al consigliere regionale del Pdl Nicole Minetti.
Ma, ha sostenuto con un fierezza che noi abbiamo scambiato per sfacciataggine, "su quanto avviene a casa mia non devo chiarire niente perché da me entrano solo persone che si comportano bene".
L'autodifesa di Berlusconi ha avuto un palco internazionale, quello del Consiglio europeo a Bruxelles. Dicendosi sereno e anche "orgoglioso" del suo stile di vita "gioioso", il presidente del Consiglio ha smentito quanto affermato dal Corsera, ossia vi sia stata una sua telefonata alla Questura di Milano per far rilasciare la minorenne marocchina. "Una balla dei media", ha affermato. "Sono un ospite unico, direi irripetibile, gioioso e pieno di vita: amo la vita e le donne. Sono una persona giocosa. Il bunga bunga è una vecchia storiella bellissima di tanti anni fa che voi sapete bene e che mi ha fatto ridere molto. Anche stavolta mi fa ridere molto". E in quell'attimo si ha avuto il timore che Berlusconi potesse nuovamente raccontare querlla barzelletta stile "un politico di destra, uno di sinistra e uno di centro in viaggio insieme, cadono con l'aereo in mezzo ad una foresta..."
Il premier ha poi spiegato: "Faccio una vita terribile, ho orari disumani. Io sono una persona giocosa, se ogni tanto sento il bisogno di una serata distensiva come terapia mentale per pulire il cervello da tutte le preoccupazioni, nessuno alla mia età mi farà cambiare stile di vita del quale vado orgoglioso". Inoltre, "su quanto avviene a casa mia non devo chiarire niente, perché a casa mia entrano solo persone perbene che si comportano, soprattutto, correttamente".
Ritornando alla presunta telefonata per fare pressioni per il rilascio di Ruby, Berlusconi ha ribadito che si tratta di "una balla inventata dai giornali", ed confermato un suo intervento, ma solo per trovare una persona che prendesse in affidamento la ragazza minorenne: "Io l'ho aiutata, ma c'è aiuto e aiuto. Se mi si domanda di indicare una persona necessaria per l'affidamento, io parlo con la persona e dico che sta arrivando in Questura. Non ho assolutamente influenzato nessuno, sapendo bene quali poteri ha il primo ministro in Italia, e in Italia non ne ha nessuno, veramente nessuno. Non avrei pensato di esercitare un potere che semplicemente non ho".
A chi gli ha chiesto se non ritenga strano che la vicenda sia emersa proprio in questi giorni, il presidente del Consiglio ha replicato: "Non so il momento, so che c'è sicuramente dietro una volontà precisa di aggressione".

La vicenda agita il mondo politico. Per il deputato finiano Carmelo Briguglio, si pone "una questione di sicurezza intorno al premier". E "qualora, in merito a quest'ultimo episodio, dovessero emergere elementi, si farà al Copasir una discussione che avrà una rilevanza seria", ha detto il parlamentare membro del Copasir.
Il presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto ha attaccato il segretario del Pd che l'altro ieri aveva chiesto a Berlusconi di 'staccare la spina' all'esecutivo e di dimettersi. Pier Luigi Bersani "utilizza il giornalismo-spazzatura per dimenticare che Nichi Vendola lo sta soverchiando nella leadership della sinistra", ha detto Cicchitto.
Attacca l'opposizione anche il ministro per l'attuazione del Programma Gianfranco Rotondi: "I giornali sono liberi di pubblicare le sciocchezze. Il fallimento è di quei partiti di opposizione che, non avendo niente da dire sui risultati del governo, aspettano davanti all'edicola che i giornali gli diano qualche argomento".
L'Italia dei valori ipotizza "una mozione di sfiducia nei confronti del presidente del consiglio". In prima battuta l'"Idv al prossimo question time interpellerà il ministro dell'Interno Maroni in merito alla telefonata arrivata alla questura di Milano da parte di Palazzo Chigi con riferimento alla ragazza marocchina Ruby", hanno dichiarato Antonio Di Pietro e Massimo Donadi. Questo per "capire se siano stati violati i doveri, le funzioni e le prerogative fondamentali del presidente del Consiglio". Poi "dall'esito delle risposte del ministro Maroni, Italia dei valori valuterà se presentare una mozione di sfiducia nei confronti del presidente del consiglio".
Anche dal Pd "interrogazione urgente al ministro dell'Interno" per quanto riguarda la telefonata che sarebbe partita da Palazzo Chigi. Ad annunciarlo Emanuele Fiano, presidente del forum Sicurezza del Pd, il quale sottolinea anche "la possibile ricattabilità del presidente del Consiglio la quale è oggettivamente una questione che riguarda la sicurezza del Paese".

- L'ira di Bossi: "Il governo non può telefonare alla polizia" di C. Tito


"Grazie a Berlusconi non sono finita sulla strada" - "Intendo pubblicare un libro dove racconto la verità sulla mia vita e dove ci sarà anche Silvio Berlusconi". L'annuncio è arrivato da Ruby (che in realtà si chiama Karima), la minorenne marocchina coinvolta nella nuova vicenda di cene e festini ad Arcore. Raggiunta telefonicamente, nel corso della trasmissione 'L'ultima parola' condotta da Gianluigi Paragone, la giovane ha cercato di difendersi dalle critiche.
"Non intendo parlare, parlerò - ha spiegato - tra tre giorni quando sarò maggiorenne. Ma la verità non uscirà in televisione né sui giornali. Non mi venderò come tante altre nella mia situazione". Dopo le prime pagine sui giornali, la giovane si è detta amareggiata: "Non sono contenta. Mi ha preoccupato, amareggiato il fatto che posso apparire per quella che non sono. La gente si fa un'idea sbagliata di me, non sto molto bene in questo momento".
E' una difesa a tutto campo quella della minorenne nei confronti del premier: "Posso solo ammirarlo, parlare bene di lui, grazie a lui non sono finita sulla strada né a fare lavori indecenti. Mi ha aiutata senza un tornaconto, la gente ha manipolato tutte le mie dichiarazioni". "Posso capire - ha spiega la giovane - che il Presidente stia sulle scatole a tanti, ma non è giusto usare me, cambiare le mie dichiarazioni, per colpire lui. Io non ho detto nulla di quello che è stato scritto sui giornali, di verità sui giornali ce n'è veramente poca".
Senza timori, ha provato poi a definire il suo rapporto con il Presidente del Consiglio: "Rapporto sessuale no, rapporto d'amicizia tantomeno. Posso dire di aver fatto quasi un giro alla Caritas, quando ti danno la busta della spesa. Lui mi ha aiutata, mi ha salvata da una situazione difficile. Posso solo essergli riconoscente, gli voglio un bene dell'anima e spero che tutto questo non lo rovinerà".
Dopo che la notizia si è diffusa sui giornali tra lei e il premier non c'è stato nessun contatto. "No, io non l'ho mai sentito, ci mancherebbe. L'ho visto - ha precisato - una volta sola dal vivo, ma non intendo parlarne".

Il sogno di Ruby è "fare il carabiniere, non il mondo dello spettacolo come tanti pensano. Certo, il mio problema è la cittadinanza, però passo dopo passo spero di ottenere anche quella". Tra due giorni compirà 18 anni e sa già che desiderio esprimere: "Riprenderò la mia vita in mano, mi allontanerò da tutta questa sporcizia, spero di finire gli studi e realizzare il mio sogno".
La sua storia è finita sulle prime pagine dei giornali, ma con alcune imprecisioni: "Non sono scappata di casa, sono stata cacciata, sono stata ripudiata da mio padre. Lui è musulmano, io sono diventata cattolica e se c'è qualcuno intelligente che sa qualcosa della cultura islamica può capire cosa pensa un musulmano se la figlia diventa cattolica. La reazione di mio padre è stata quella di buttarmi fuori di casa". E ha aggiunto: "Sono andata a fare la cameriera a Catania, poi sono salita a Milano. La mia è una vita come quella di tante altre, solo che ho fatto cose che altre ragazze della mia età non fanno. E' una questione di mentalità. Qui a 12 anni sei considerata ancora una bambina. Mio padre a 12 anni voleva farmi sposare con un uomo di 49".
Una fuga dal Marocco e qualche guaio con la giustizia. "Sono stata colpevole - ha sottolineato - solo una volta a 12 anni, quando ho rubato una borsa. Lo avrebbe fatto qualsiasi altra persona al mio posto. Non sapevo dove andare a dormire, cosa mangiare, meno male che non mi sono messa in strada come hanno fatto tante altre". Dunque ha respinto l'accusa di furto che nel maggio scorso la portò negli uffici della Questura di Milano: "Questa persona che mi ha accusata deve pagarmi i danni. Mi ha accusata di aver rubato ma io le ho sempre pagato l'affitto. Questa è solo spazzatura, proprio spazzatura".
E infine il sogno di indossare la divisa. "E' stata talmente forte la voglia di fare il carabiniere che - ha detto sorridendo - mi sono trovata spesso dai carabinieri, ma sempre dall'altro lato della scrivania". Ora, però, può contare solo su se stessa: "In questo momento sono sola, spero che Dio mi darà la forza di andare avanti, di farmi un giorno una famiglia come ho sempre sognato, non come quella del Mulino Bianco, però, che esiste solo in televisione".

Suo padre Mohamed, 54 anni, che fa l'ambulante a Letojanni, in provincia di Messina, raggiunto dai giornalisti di sua figlia dice: "Mia figlia è ribelle. L'ultima volta l'ho vista per mezza giornata nel marzo scorso quando mi chiamò la polizia stradale. Da tre anni non so nulla di lei". Nel marzo scorso il padre di Ruby venne chiamato dalla polizia di Giardini Naxos (ME) che aveva trovato la ragazza in auto con altri due giovani. La minorenne tornò a casa col padre ma il giorno dopo sparì di nuovo. "Non ha mai voluto studiare - ha aggiunto il padre in un italo-siculo stentato - Non vuole andare in Marocco. Non stava mai a casa".
Mohamed è stato intervistato davanti la sua abitazione in contrada San Filippo a Letojanni. La moglie e gli altri tre figli sono in Marocco. Alla domanda se conosce la vicenda in cui è coinvolta la figlia, che riguarda anche il premier Berlusconi, il marocchino risponde: "Non so niente, nessuno mi ha detto nulla. Sapevo che mia figlia era in comunità. Questa storia non mi piace. Voglio vivere tranquillo e tornare in Marocco".

- "Mia figlia da Berlusconi? Provo vergogna e dolore" di M. Lorello


[Informazioni tratte Adnkronos/Ing, Ansa, La Siciliaweb.it]

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30 ottobre 2010
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