Che figura di m....
Oscar Giannino (senza master a Chicago) pronto a fare il passo indietro
"Domani la direzione nazionale deciderà cosa fare. Io sono pronto a qualsiasi decisione la direzione vorrà assumere", compreso il passo indietro.
Il leader di Fare per fermare il declino, Oscar Giannino, si è detto dunque pronto a lasciare dopo il caso del master a Chicago mai conseguito, una vicenda che ha portato l'economista Luigi Zingales, uno dei fondatori del movimento, a lasciare.
Giannino ha ammessso di aver pensato molto in questi giorni alla possibilità di dividere la sua strada da quella del Fare. "Sì, ci ho pensato tanto - ha spiegato ai giornalisti convocati in conferenza stampa - se la mia credibilità offusca quella del Fare per fermare il declino" è giusto che "le nostre strade si separino".
Giannino ha definito la vicenda del master inesistente "un autogol che finisce per dare una mano al centrodestra e alla sinistra. La cosa che mi fa stare peggio - ha aggiunto - è la sofferenza per le persone che sono dietro a questo progetto e che hanno e continuano a lavorare moltissimo per quella che, a detta degli analisti, è la proposta politica più credibile".
Nessuna critica per Zingales. "E' un uomo di grande statura - ha risposto ai giornalisti che gli hanno chiesto se abbia ipotizzato delle macchinazioni - non voglio fare alcuna illazione. Ma il nostro voto non si dà turandosi il naso - ha aggiunto richiamando le parole dello stesso Zingales - se è così io me ne vado". Il caso del master statunitense è comunque "uno schiaffo che lascia il segno, un pugno allo stomaco", ha riconosciuto Giannino che spiega come la vicenda rischi di incidere negativamente sugli indecisi "che rappresentano il nostro bacino di riferimento".
Giannino ha sottolineato come ci sia "sproporzionatezza" riguardo all'impatto che la vicenda sta assumendo, "ma se vogliamo spaccare il capello agli altri - ha ammesso - è chiaro che dobbiamo essere impeccabili. E se a 4 giorni dal voto accade una cosa simile in casa nostra, questo dovrebbe dare qualche garanzia in più sul nostro movimento a chi vota".
A Zingales ha rivolto più volte le sue scuse: "Non sono bastate finora ma spero ci ripensi, torni sui suoi passi" rientrando nel movimento. Giannino ha parlato della vicenda come di un "equivoco", anche "se grave, gravissimo. Io aderisco al pensiero della scuola economica di Chicago - ha chiarito - e le due cose si sono sovrapposte. Ma la questione circolava in Rete già da tempo, era addirittura su Wikipedia. Io lo ignoravo, non me ne sono mai accorto. Dovevo vigilare, questo è un errore grave e ne faccio ammenda".
"Non credo che Maroni possa stappare lo champagne lunedì sera", ha proseguito. Nonostante "l'autogol" della vicenda del master inesistente, il movimento "non si ferma. Mi dispiace solo aver dato questa soddisfazione a Berlusconi".
Prima dell'annuncio di Giannino il leader Pdl era tornato sulla vicenda dichiarando: "Spero di convincere gli italiani di non votare Grillo perché con lui vanno nei guai e di non votare Monti, Fini e Casini che probabilmente non andranno nemmeno alla Camera perché non riusciranno ad arrivare al 10% oppure se entrano sosterranno la sinistra. Quanto a Giannino, si è messo fuori da solo andando a fare un master a Chicago...". [Adnkronos/Ign]