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Che non diventi un giorno di "ordinaria" guerriglia...

Rientarata la protesta dei migranti del Cara di Mineo: nessun ferito e un arresto

23 ottobre 2013

La calma al Cara di Mineo è tornata in giornata dopo l'intervento delle forze dell'ordine, ma anche di numerosi migranti che hanno contribuito a sedare le aggressioni di ieri lungo la strada statale Catania-Gela, nei pressi del Villaggio degli Aranci. La notizia ha trovato conferma dalla Questura di Catania, sottolineando che "non ci sono stati feriti, se non qualche agente contuso", mentre un extracomunitario è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. Subito, sono iniziate le operazioni di 'pulizia' delle strade attigue alla struttura da pietre e massi.

I disordini hanno avuto inizio in mattinata quando un gruppo di migranti ospiti del Centro accoglienza richiedenti asilo di Mineo, hanno cominciato a lanciare pietre contro l'auto di servizio della polizia stradale di Caltagirone, frantumando il parabrezza. Assalita anche un'area di servizio dove i lavoratori si sono asserragliati dentro il bar. I migranti hanno danneggiato anche un furgone e un'ambulanza della Croce rossa, mentre polizia, carabinieri e guardia di finanza presidiavano la struttura. Scene di guerriglia si sono registrate anche nelle campagne vicino al Cara, con lanci di massi contro le forze dell'ordine, ma anche di automobilisti in transito. Diverse strade sono bloccate per la presenza di pietre.

Dal Cara è stato fatto uscire il personale civile. Il responsabile del Centro, Sebastiano Maccarrone, ha detto: "Dentro la struttura ci sono 3.800 migranti, la situazione è esplosiva". Gli fanno eco i volontari che si occupano di loro: "Non criminalizzateli".
Il motivo della protesta sono i tempi, che i migranti ritengono lunghi, per il riconoscimento di rifugiato politico, e il numero non sufficiente di commissioni per l'avvio delle pratiche burocratiche.
"Serve ripristinare immediatamente l'ordine pubblico e la sicurezza nel territorio comunale, ma va ascoltata anche la voce dei migranti che chiedono la istituzione di una commissione governativa dedicata al Cara", ha affermato il sindaco di Mineo, Anna Aloisi.
"Serve garantire che l'accoglienza, alla quale non ci siamo mai sottratti - aggiunge il sindaco - non venga più turbata da fenomeni di violenza, ma oggi ai problemi ordinari si aggiunge la necessità di pensare ai cittadini che in queste ore subiscono danni al loro patrimonio personale e che di certo meritano un giusto risarcimento. Bisogna tutelare la sicurezza dei cittadini e rispondere alle legittime istanze dei migranti che nel Cara non devono essere trattenuti oltre il necessario, solo a causa della 'cattiva burocrazia'".

Il sindaco Aloisi auspica che "nel frattempo il Cara di Mineo non accolga ospiti, in aggiunta a quelli presenti, fino a quando il governo non sarà in condizione di garantire il rapido espletamento di tutte le pratiche burocratiche a favore dei richiedenti asilo presenti nella struttura". Il primo cittadino torna a ribadire la "necessità di garantire un potenziamento stabile delle forze dell'ordine a presidio delle aree limitrofe del Cara ma anche utili a contenere eventuali forme di protesta estrema". "A questo - osserva - si aggiunge il bisogno di programmare finanziamenti straordinari, oggi necessari anche a ripristinare i danni provocati al patrimonio pubblico. Chiediamo anche il sostegno della Regione Siciliana che continua ad essere di fatto latitante nella gestione del fenomeno migratorio e non si è mai interessata della gestione del centro di Mineo". [Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it]

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23 ottobre 2013
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