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Che possano, almeno, riposare in pace..

A tutti i poveri cristi uccisi dalla crisi, dalla disoccupazione, dalla disperazione.

21 maggio 2013

Giovanni Guarascio, il muratore vittoriese di 64 anni che il 14 maggio scorso si era dato fuoco, cospargendosi il corpo con la benzina, per impedire lo sfratto dalla sua casa a Vittoria, nel Ragusano (LEGGI). Era ricoverato all’ospedale Cannizzaro di Catania per le gravissime ustioni.
Le fiamme avevano coinvolto anche la moglie, la figlia e due agenti che erano intervenuti per calmare Guarascio.

L'uomo è deceduto per un arresto cardiocircolatorio stamane alle 6.30. Rimangono ricoverati la moglie Giorgia Famà e l'agente di polizia Antonio Terranova. La donna ha ustioni di secondo e terzo grado sul 20 per cento del corpo, in particolare su viso, collo e torace, con lesioni meno gravi a mani e avambraccia. Più grave il poliziotto, ustionato sul 30 per cento della superficie corporea, soprattutto viso, braccia e orecchio sinistro. Le condizioni dei due rimangono stazionarie. Entrambi hanno ricevuto medicazioni avanzate per la copertura delle ustioni e a partire dalla prossima settimana saranno sottoposti a interventi ricostruttivi tramite autoinnesti di cute.

Martedì scorso, esattamente una settimana fa, il gesto disperato. La casa in cui Guarascio viveva con la moglie e le loro due figlie, di 28 e 32 anni, era stata pignorata per un debito di 10mila euro con una banca e venduta all'asta per 26 mila euro. L'esposizione con la banca risaliva al 2001 e il debito negli anni era cresciuto perché Guarascio, disoccupato come la moglie e le due figlie, non era riuscito ad estinguerlo. L'immobile era stato così messo all'asta e nel maggio dell'anno scorso era stato acquistato da un privato di Scoglitti, nel Ragusano. Guarascio avrebbe chiesto al nuovo proprietario di poter rimanere nell'abitazione dove viveva, pagando un affitto. Ma l'accordo non sarebbe stato raggiunto e l'ufficiale giudiziario si era presentato con l'ordine di sfratto.

Nei giorni scorsi la Procura di Ragusa ha aperto un'inchiesta, con indagati, sul procedimento che ha portato al pignoramento e alla vendita della casa. Il reato ipotizzato, dal procuratore capo Carmelo Petralia e dal sostituto Federica Messina, è di turbativa d'asta. Sono due i tronconi dell'inchiesta: uno riguarda l'aggiudicazione della casa all'asta, e l'altro la storia e l'evoluzione del rapporto debitorio bancario e dell'esecuzione immobiliare. In merito a quest'ultimo fascicolo la guardia di finanza del comando provinciale di Siracusa ha acquisito, atti su disposizione della magistratura.

Giovanni Guarascio, purtroppo, non è l’unica vittima della maledettissima crisi che coinvolge tutti. Purtroppo, possiamo dire che il muratore di Vittoria è solo l’ultimo di una lunga lista di morti per disperazione. Due giorni fa appena, la crisi ha fatto un’altra vittima in provincia di Catania. Ancora un muratore (il settore dell’edilizia è uno di quelli che maggiormente sta soffrendo a causa della crisi economico-finanziaria del Paese). Giuseppe Messina, 36 anni, era entrato in depressione per la mancanza di lavoro che durava da otto mesi. Vernerdì scorso ha deciso di impiccarsi nella sua abitazione a San Pietro Clarenza. Lascia la moglie e due figli di 15 e 5 mesi.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri. Il corpo è stato portato all'obitorio dell'ospedale Garibaldi di Catania per i rilievi autoptici.
"La depressione che se l'è portato via. Non l'abbiamo mai abbandonato - ha spiegato il suocero, dell’uomo - non c'era motivo di arrivare a questo gesto irreparabile. Per noi era come un figlio, un ragazzo per bene, senza grilli per la testa. Purtroppo, da un po’ di tempo a questa parte, si sentiva abbandonato dai suoi ex datori di lavoro e a causa della mancanza di un'occupazione, non si dava pace. Si sentiva inutile non potendo provvedere al sostentamento proprio e della moglie e dei suoi bambini".
Disperato il padre del muratore che parla di "un gesto assurdo: ho perso un figlio in maniera inammissibile". "Speriamo che il Comune ci venga incontro in qualche maniera per le spese del funerale - auspica il suocero dell'uomo - perchè ci troviamo nelle condizioni di non potere far fronte alle spese necessarie".

Al di la di ogni giudizio o fede, possano, queste anime disperate, riposare in pace...

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it]

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21 maggio 2013
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