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Che un Dio li abbia in gloria

Naufragio di Lampedusa, oggi ad Agrigento i funerali i funerali delle 366 vittime

21 ottobre 2013

La cerimonia di commemorazione delle vittime dei naufragi dei migranti nel mare di Lampedusa avvenuti lo scorso 3 e 11 ottobre, si terrà oggi alle 16, ad Agrigento, presso il Molo turistico di S. Leone, alla presenza dei rappresentanti del Governo e delle Istituzioni.
Funerali formali ai quali parteciperanno il ministro degli Interni Angelino Alfano e quello dell'Integrazione Cècile Kyenge. Non sarà presente, invece, il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, che verrà ricevuta al Quirinale dal capo dello Stato Giorgio Napolitano. Ha già escluso la propria partecipazione anche il primo cittadino di Agrigento, Marco Zambuto, che ha definito la cerimonia una "passerella per i politici".
In effetti, quella del sindaco agrigentino non è stata l'unica voce polemica, nei confronti di una cerimonia che sarà ben diversa da ciò che lo scorso 9 ottobre aveva annunciato il presidente del Consiglio, Enrico Letta, che proprio da Lampedusa annunciò per le vittime la celebrazione di funerali di Stato (LEGGI).

Anche don Mosè Zerai, il sacerdote eritreo che da anni rappresenta un punto di riferimento per i profughi in arrivo in italia, ha parlato di "beffarda passerella". "Sono costretto a dire ai familiari delle vittime che il funerale di Stato non ci sarà e sconsiglio di mettersi in viaggio. In me c'è tanta amarezza e l'ho espressa in una lettera al ministro dell'Interno Alfano. Gli ho scritto - ha detto don Zerai - che i parenti delle vittime si sentono presi in giro dal governo italiano e che proprio lui aveva annunciato il funerale di Stato. Ora si ritrovano una cerimonia fatta in fretta e senza le bare ormai disseminate nei cimiteri della Sicilia. Sarebbe stato importante, se non era possibile restituire le vittime alle famiglie, seppellirle in un posto unico, erigendo una lapide in ricordo". Ma non è solo l'amarezza a far parlare don Zerai.
C'è anche la preoccupazione per i tentativi del governo eritreo di identificare vittime e superstiti dei naufragi, cosa che metterebbe a rischio di vendetta le famiglie rimaste in patria. Per questo don Zerai non capisce come alla cerimonia possa essere stato invitato l'ambasciatore eritreo in Italia.

Partecipazione invece negata agli immigrati ospiti del centro di accoglienza di Lampedusa, che ieri avevano inviato un fax in Prefettura con tanto di firme per chiedere di potere assistere ai funerali dei loro sventurati compagni.

E gli sbarchi non si fermano, nonostante l'apparato di sicurezza dispiegato nel Mediterraneo con i mezzi dell'operazione Mare Nostrum: sono 254 i migranti, tra cui 94 minori, sbarcati stamani all'alba nel porto di Siracusa. Erano stati soccorsi ieri pomeriggio a 150 miglia a sud est di Portopalo di Capo Passero e trasbordati su tre motovedette della Capitaneria di porto: erano su peschereccio stracarico che stava imbarcando acqua. Gli extracomunitari ora saranno trasportati in un centro di accoglienza, ancora da individuare: al momento le strutture adibite ad ospitarli sono al completo a causa degli sbarchi dei giorni scorsi.
Ieri mattina, il corpo di un uomo e di una donna sono stati recuperati dai soccorritori nelle acque di Lampedusa. Il cadavere della donna, avvistato da un elicottero della Gdf, era a 4 miglia a nord ovest di Lampedusa ed è stato recuperato da una motovedetta della Finanza. Il corpo dell'uomo era invece a 4 miglia a sud dell'isola: lo ha avvistato nave Libra ed è stato recuperato da una motovedetta della Guardia Costiera.

Il cadavere dell’uomo è di un migrante che si trovava sul barcone naufragato il 3 ottobre a Lampedusa. Nonostante l'avanzato stato di decomposizione, infatti, l'esame medico-legale ha ricondotto il cadavere al naufragio di 17 giorni fa. Il bilancio di quella strage continua dunque a salire: con il corpo trovato ieri e quello recuperato venerdì a 4 miglia a sud dell'isola, le vittime accertate ufficialmente sono 366.

Sempre nella mattinata di ieri, la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha deposto una corona di fiori nella cappella del Sacramento, a Mazzarino (CL), dove sono state tumulate le salme di 10 bambini morti nel naufragio del 3 ottobre. La terza carica dello Stato ha osservato qualche munito di silenzio ed ha poi partecipato a una funzione religiosa mista nel cimitero del paese nisseno. La Boldrini ha poi deposto dei fiori anche in altre tre cappelle in cui si trovano sette adulti e un bambino, anche loro vittime del tragico naufragio di Lampedusa.
"Bisogna fermare la roulette russa che è in corso nel Mediterraneo - ha detto -, perché fuggire dalla guerra è per i migranti l'unica risorsa. Il viaggio dei migranti continuerà fino a quando nei loro Paesi ci sarà la violazione sistematica dei diritti e ci saranno guerra e persecuzione. E' fuori luogo pensare di scoraggiarli con azioni di contrasto perché non hanno nulla da perdere. In fondo al nostro mare ci sono migliaia di corpi umani custoditi. E' un dato drammatico. Da anni nel Mediterraneo c'è una guerra tra uomo e mare e noi la vinceremo soltanto se salveremo vite umane, e la responsabilità è di tutta l'Europa".

Secondo la presidente della Camera "per respingere l'indifferenza che sta diventando globale dobbiamo riuscire a vedere negli occhi dei bambini che arrivano a Lampedusa quelli dei nostri figli. Dobbiamo vedere anche gli occhi  dei nostri bisnonni che hanno lasciato l'Italia per lavorare nel mondo. Lo dobbiamo fare per non cadere nell'indifferenza di cui parla papa Francesco. Questi bambini non sono fantasmi, ma persone che meritano attenzione e un progetto di vita".

[Informazioni tratte da ANSA, Adnkronos/Ign, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it]

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21 ottobre 2013
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