Che vergogna quell'ironia franco-tedesca ...
I giornalisti ad Angela Merkel e Nicolas Sarkozy: "Berlusconi vi ha rassicurato?"... E parte la risata in sala stampa
Italia e Grecia "devono essere coscienti delle loro responsabilità e delle nuove decisioni che devono prendere". Così il presidente francese Nicolas Sarkozy in una conferenza stampa congiunta con la cancelliera tedesca Angela Merkel al termine del vertice a 27 ha sollecitato i due Paesi ad un impegno serio per la riduzione del debito. "Abbiamo fiducia nell'insieme delle autorità italiane, nelle istituzioni politiche, economiche e finanziarie del paese", ha aggiunto Sarkozy.
Quanto alla Spagna, ha sottolineato Sarkozy, "grazie agli sforzi di Zapatero ed al senso di responsabilità dell'opposizione di Mariano Rajoy, non è più in prima linea", ha superato la fase più acuta della sua crisi sul mercato del debito sovrano.
La Merkel, ha insistito che all'Italia servono "misure per la crescita e per la riduzione del debito". E crescita e riduzione del debito, "devono andare di pari passo" e questo "implica riforme strutturali".
Sarkozy e Merkel hanno incontrato Silvio Berlusconi ieri mattina, prima dell'inizio lavori del vertice Ue. L'incontro si è svolto subito dopo la colazione di un'ora tra il premier, Herman Van Rompuy e José Manuel Durao Barroso.
Ai giornalisti che gli chiedevano se l'Italia supererà l'esame, Berlusconi ha risposto: "Ma che domande fate? Io non sono mai stato bocciato nella vita". Proprio la Merkel, parlando con i giornalisti al suo arrivo al vertice Ue, ha annunciato che la giornata decisiva sarà mercoledì, ovvero il prossimo vertice dell'eurozona quando saranno definite le soluzioni per la crisi. Il motivo è che "stiamo trattando procedimenti tecnicamente molto complicati, come il funzionamento del fondo salva-stati (Efsf) - ha avvertito la cancelliera - Questa è la ragione per cui dobbiamo lavorare in modo molto meticoloso, dobbiamo considerare tutti i dettagli". Merkel ha poi ripetuto che la soluzione al debito nell'eurozona sta nell'avere "più Europa" e ha rinnovato l'appello per nuovi cambiamenti ai Trattati europei.
Aprendo i lavori del summit, Van Rompuy ha detto che le sfide che abbiamo oggi davanti "sono enormemente serie: il rallentamento della crescita economica, l'aumento della disoccupazione, la pressione sulle banche ed i rischi sui debiti sovrani". E i vertici di questi giorni sono "passi importanti" per superare la crisi. Si è detto, quindi, "fiducioso" che mercoledì verrà trovata un'intesa definitiva: "stiamo lavorando con uno spirito di compromesso". Quanto all'Italia, Van Rompuy ha detto di aver chiesto a Berlusconi "rassicurazioni" perché il governo "attui le misure che ha promesso". Secondo il presidente dell'Europarlamento Jerzy Buzek bisogna "incoraggiare" l'Italia e la Spagna a proseguire la strada intrapresa delle "misure di austerità e delle riforme". I due paesi, ha affermato durante una conferenza stampa a margine del vertice Ue, "stanno cercando di cambiare la situazione, e noi dovremmo sostenere la loro azione anche a livello Ue", ha spiegato il presidente dell'Aula.
Dal canto suo, il premier svedese Fredrik Reinfeldt al suo arrivo al vertice Ue a Bruxelles, ha detto che spetta all'Italia decidere cosa fare, ma avrà molto da guadagnare se inizierà a fare le "giuste" riforme strutturali.
Ttutti hanno voluto vedere il premier italiano prima dell'inizio dei lavori del Consiglio Europeo. E di buon mattino il Cavaliere ha risposto alla 'convocazione' che si è tradotta in una sorta di 'ultimatum': "Entro mercoledì", data della seconda e ultima tappa del Consiglio, "l'Italia dovrà dare le risposte" e "rassicurazioni" ha ammonito Van Rompuy chiamando Roma ad un lavoro da "fare insieme, a braccetto". Gli "chiediamo uno sforzo che sembra pronta a compiere", ha aggiunto il presidente del Consiglio Ue.
Il premier greco George Papandreou, invece, ha rinnovato l'appello all'Europa perché prenda misure "decisive" per risolvere la crisi del debito. "E' chiaro che la crisi del debito non è una crisi greca - ha sottolineato il capo del governo di Atene - Si tratta di una crisi europea. Dunque è ora che noi europei prendiamo delle misure decisive ed efficaci".
E se il premier britannico David Cameron ha lanciato un allarme (la crisi sta avendo un "effetto raggelante", ha detto, su tutte le ecomomie, anche quella inglese), il suo omologo belga Yves Leterme ha rassicurato sulla situazione del suo paese definendola "completamente diversa rispetto a quella dell'Italia". Il Belgio ha dovuto affrontare la crisi del gruppo bancario Dexia e ha il terzo debito pubblico più alto dell'Ue, al 96,8%. "Sono sicuro che scenderemo sotto al 90% entro il 2014", ha ribadito il premier, sottolineando che "il Belgio è un paese con una forte crescita". Allo stesso tempo, però, Leterme ha riaffermato la necessità di un passo in avanti convicente sulla soluzione complessiva alla crisi dell'eurozona per rassicurare i mercati domattina.
Mercoledì 26 ottobre, prima del vertice dei leader dell'eurozona (convocato per le 18), si terrà anche un nuovo summit dei capi di Stato e di governo dei 27 Paesi dell'Unione Europea.
Il sorriso della Merkel e di Sarkozy - A chi gli chiedeva se avesse parlato delle misure italiane con la cancelliera tedesca Angela Merkel, Berlusconi a Bruxelles ha risposto: "Ne ho parlato a lungo con lei". Alla domanda se fosse riuscito a convincerla della loro bontà, la risposta è stata "penso di sì".
Il problema dell'Italia, secondo la cancelliera tedesca, continua ad esssere il debito. L'Italia "ha una forza economica notevole, ma ha un debito pubblico molto elevato che deve essere ridotto in modo credibile", ha detto la cancelliera tedesca colta in un eloquente 'siparietto' con Sarkozy durante la conferenza stampa congiunta franco-tedesca: 'Berlusconi vi ha rassicurato?' hanno chiesto i cronisti. Nicolas Sarkozy tace un attimo, fa una smorfia, poi, con un sorriso un po' imbarazzato un po' di sufficienza, si rivolge ad Angela Merkel, quasi volesse condividere con lei lo scetticismo e il disagio per non aver ricevuto risposte convincenti. Il siparietto, accolto con una risata in sala stampa. "Io e la cancelliera Merkel abbiamo incontrato Berlusconi e Papandreu per ricordargli le responsabilità che hanno e le decisioni che devono prendere", ha spiegato poi il presidente francese: "Siamo fiduciosi che l'insieme delle istituzioni politiche ed economiche italiane dimostrino senso di responsabilità", si è limitato ad aggiungere.
Tutti in pensione a 67 anni ... - "In Ue si è parlato di un uguale età pensionabile per tutti a 67 anni: lo farò presente alla Lega anche perché siamo l'unico paese ad avere anche le pensioni di anzianità". Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi ricordando che "Bossi ha a cuore i pensionati. Ma questo non collide. Gliene parlerò".
Il cavaliere, incassato l'ultimatum dell'Ue, ha lasciato Bruxelles pronto a passare al contrattacco e stringere al massimo i tempi. Promette risposte entro i tre giorni 'concessi' dai 27 e annuncia la convocazione, probabilmente già oggi, di un Consiglio dei ministri per discutere quei provvedimenti che "ho sempre chiesto ma non ho potuto realizzare per colpa di altri".
Berlusconi sa bene che la coperta è corta e che l'Europa incalza - gli ha dato solo 72 ore per tornare a Bruxelles con misure concrete e dettagliate - e spinge sull'acceleratore puntando anche sulla vendita del patrimonio immobiliare dello Stato - misura da far digerire a Tremonti - come leva per fare cassa e rilanciare la crescita. Ma non si fa mettere in mora: "Non c'é nessun rischio Italia", ribatte a chi da giorni a Bruxelles accomuna la situazione del Bel Paese con quella della Grecia o della Spagna (quest'ultima comunque risparmiata).
Al di là delle richieste fatte all'Italia, a tenere banco per tutto il giorno nei corridoi del palazzo Justus Lipsius è stato il siparietto fatto di scambi di sguardi e sorrisi ironici tra Angela Merkel e Nicolas Sarkozy che avevano come protagonista (o, meglio, bersaglio) proprio il Cavaliere. Davanti ai giornalisti il capo del governo evita di tradire la forte irritazione per una serie di giudizi considerati fuori luogo ed inappropriati ma, nel rispondere a chi gli ha chiesto un commento, punta il dito solo sul presidente francese bollato come "adontato" per l'affaire Bini Smaghi. Contro il banchiere italiano e la sua ostinazione nel non dare le dimissioni dal board della Bce (a favore dell'ingresso di un candidato francese), il premier non nasconde la stizza impuntandogli di essere "il casus belli nella degenerazione dei rapporti" con Parigi. Il Cavaliere riconosce di non avere, al di là della sua moral suasion, altre armi di convincimento dopo aver proposto a Bini Smaghi "incarichi prestigiosissimi che lui però ha rifiutato. Che posso fare? Lo uccido?", ha tagliato corto. In una giornata in cui si è visto messo all'angolo ed accerchiato dai leader Ue che senza giri di parole hanno messo sul banco degli imputati la politica economica italiana, Berlusconi ha colto la palla per rilanciare il 'complotto' messo in campo dall'opposizione "anti italiana che getta pessimismo, sostenuta dalla stampa di sinistra copiata da quella estera".
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, Repubblica.it]