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Che vergogna!

Mentre Palermo annega tra i rifiuti e i turisti scappano, ai palermitani è arrivata la Tarsu del 2011...

02 aprile 2012

Nella Domenica delle Palme, Palermo si è presentata sporca e invivibile agli occhi di migliai di turisti che arrivano da ogni parte d'Europa per trascorrere la ferie di primavera. La città sembra una mega discarica a cielo aperto e la gente esasperata brucia di notte i cumuli di immondizia ancora accatastati in tutte le zone della città, nonostante la ripresa dell'attività dopo gli scioperi dei lavoratori Amia, l'azienda pubblica dei rifiuti. Alcune vie sono sommerse da spazzatura e non sono percorribili.
L'azienda dei rifiuti continua la raccolta straordinaria e migliaia di tonnellate d'immondizia vengono conferite in discarica ma il centro e i quartieri limitrofi rimangono impraticabili e maleodoranti. Un centro dialisi è rimasto imprigionato dalla spazzatura così come una famiglia in via Li Bassi: è intervenuta la pala meccanica per liberare l'entrata della casa.

La Procura ha già aperto un'inchiesta per accertare eventuali responsabilità (LEGGI), mentre l'Amia anche oggi ha messo in campo tutte le squadre per cercare di ripulire le strade con l'obiettivo di riportare la normalità entro Pasqua. Ma non sarà facile. A provocare l'emergenza è stato lo sciopero di alcuni giorni degli operatori. Il blocco ha causato un arretrato di centinaia di tonnellate di spazzatura.
Nei mercati storici ci sono montagna di rifiuti alte fino a quattro metri. A Ballarò residenti e commercianti hanno dato fuoco ai rifiuti, bruciando anche televisori ed elettrodomestici. Stesse scene al Capo e nel mercato della Vucciria, dove alcuni vicoli non sono più accessibili perché invasi dall'immondizia. A Bonagia, estrema periferia, i sacchetti dell'immondizia vengono lasciato lungo il marciapiede, formando un serpentone di cumuli. Montagne d'immondizia si trovano davanti le scuole, gli ospedali e gli uffici pubblici. In molte zone della città c'è un odore nauseabondo.

A capo dell'Amia ci sono tre commissari, nominati dall'ex governo Berlusconi. La società è in rosso, i debiti ormai superano il patrimonio. La voragine nei bilanci si è allargata con la gestione di Enzo Galioto, ex amministratore, oggi senatore dell'Udc (all'epoca coordinatore di Fi, il partito dell'ex sindaco Diego Cammarata). Con la raccolta differenziata praticamente ferma, Galioto e il suo management avevano aperto a Dubai una sede distaccata, prendendo in affitto i locali di un lussuoso hotel, ufficialmente per esportare il "modello Palermo" nei Paesi arabi. In realtà, come emerge da numerose fatture acquisite dai magistrati che aprirono una indagine (Cammarata si rifiutò di sporgere querela), l'ex gruppo dirigente sperperò il denaro pubblico in cene a base di aragoste e gamberoni.
E al danno si aggiunge la beffa. Mentre la città sprofonda e l'ordine dei medici lancia l'allarme per la salute pubblica, i palermitani stanno ricevendo a casa i bollettini per il pagamento della Tarsu (anno 2011), la tassa per la raccolta dei rifiuti. Uno schiaffo, tant'è che gruppi di cittadini pensano a una class action, contestando anche la condotta del comune e della prefettura che non sarebbe intervenuti in tempo.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it]

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02 aprile 2012
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