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Chi dorme non piglia pesci e...

Nave contro gli scogli a Messina. Il comandante confessa: "Stavo dormendo"

21 marzo 2012

Dopo un lungo interrogatorio ha ceduto, confessando ai magistrati di Messina di aver perso il controllo della nave perchè si era addormentato: "Avevo messo il pilota automatico - ha spiegato il comandante della nave Hc Rubina, l'ucraino Sergy Kryvodud, 41 anni - quando mi sono svegliato ho avuto appena il tempo di diminuire la velocità".
E forse senza quest'ultima manovra, l'imbarcazione di 126 metri, settemila tonnellate di stazza, finita sabato scorso contro gli scogli di Ganzirri, a Messina, avrebbe continuato la sua corsa travolgendo le abitazioni attaccate alla scogliera. Ma fortunatamente l'impatto non ha avuto gravi conseguenze: nessuno dei 16 membri dell'equipaggio è rimasto ferito e l'imbarcazione ha riportato solo una piccola falla che nei prossimi giorni verrà riparata al Porto di Messina.

Gli uomini del Vts, il sistema che controlla tutte le rotte dello Stretto, hanno più volte tentato di avvertire il comandante che la nave era fuori rotta, ma non hanno ricevuto risposte. Kryvodud è indagato per naufragio e violazione del codice della navigazione; gli altri membri dell'equipaggio saranno interrogati nei prossimi giorni.
I pescatori e i residenti del villaggio di Ganzirri, le cui abitazioni sono a pochi metri dalla spiaggia, dopo l'urto hanno pensato a un terremoto e quando sono usciti, al buio, si sono trovati davanti alla prua della nave che era quasi a ridosso delle loro case. Un'immagine che ha subito richiamato alla memoria la tragedia della Costa Concordia. I marinai del luogo, con anni d'esperienza alle spalle nelle acque tra Scilla e Cariddi, erano stati i primi a capire che un incidente così poteva avvenire solo per la distrazione di chi stava al timone.
In quel tratto di mare, inoltre, così trafficato, gli ostacoli sono minuziosamente segnalati. Per fortuna l'impatto non ha causato danni ambientali: il cargo navigava senza carico, proveniente dal porto turco di Iskenderun, ed era diretta a Marina di Carrara.

L'incidente si poteva evitare se in plancia, oltre al comandante, ci fossero stati altri membri dell'equipaggio. Sul caso è intervenuto il presidente del sindacato autonomo di marittimi Sasmant, il comandante Sebastiano Pino: "Per l'attraversamento di aree come lo Stretto di Messina - ha spiegato - le norme prevedono la presenza sul ponte di Comando di almeno quattro persone: timoniere, vedetta, ufficiale di guardia e la supervisione del comandante". La navigazione nello Stretto è complicata ed è obbligatorio per le navi cisterne superiori a 15 mila tonnellate farsi guidare da un pilota che sale a bordo delle navi e le conduce per questo tratto, ma la Hc Rubina non rientra in questo tonnellaggio.
Tra gli incidenti più gravi nello Stretto, c'è la collisione, avvenuta nel gennaio 2007, tra l'aliscafo Segesta Jet e la motonave Susan Brochard, quando quattro persone persero la vita e cento rimasero feriti (LEGGI).

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Italpress]

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21 marzo 2012
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