Chi era quell'uomo in via D'Amelio?
Sul blog di Beppe Grillo una nuova ipotesi investigativa per la strage di via D’Amelio
C'è una nuova ipotesi investigativa per "l'uomo dei servizi" che si aggirava attorno alla macchina devastata del giudice Borsellino esattamente 20 anni fa in via D'Amelio. Lo rivela il giornalista e scrittore Nicola Biondo con un articolo sul sito di Beppe Grillo.
L'uomo di mezza età, vestito elegantemente ha lasciato traccia in alcune testimonianze dei poliziotti accorsi in via D'Amelio.
"Oggi la Procura di Caltanissetta - riporta il blog che pubblica anche un fotogramma con l'immagine dell'uomo su cui si sta indagando - è convinta di averlo individuato. L'uomo appare in due fotogrammi agli atti dell'inchiesta: da mesi sono sotto la lente di ingrandimento degli investigatori. Ha un'età apparente tra i 40 e i 50 anni, fortemente stempiato, vestito elegantemente-completo spezzato, giacca blu e pantalone chiaro. La Procura siciliana che indaga sulle stragi del '92 ne ha individuato il volto e sta provando a dargli un nome e un cognome".
L'ipotesi investigativa "è che si tratti di un fiduciario dei servizi, un contractor slegato da una ufficiale appartenenza agli apparati di sicurezza". Alla individuazione i magistrati nisseni sono arrivati attraverso una revisione di tutto il materiale fotografico e filmato della strage.
Il nodo è questo: diversi poliziotti hanno testimoniato sulla presenza di un uomo, ben vestito, che si aggirava tra i rottami ancora in fiamme delle auto e che si qualificava come "uno dei servizi" quando veniva fermato. Un poliziotto disse a verbale: "Non riesco a ricordare se mi abbia chiesto qualcosa in merito alla borsa o se io l'ho visto con la borsa in mano. Di sicuro ho chiesto chi fosse per essere interessato alla borsa del giudice, e lui mi ha risposto di appartenere ai servizi".
L'allora deputato Ayala ha ricostruito in modi diversi l'episodio che lo vide terminale momentaneo della borsa di Borsellino che avrebbe dovuto contenere la famosa agenda rossa poi risultata mancante. Tra le tante ha colpito i magistrati questa versione: "Un uomo senza divisa mi diede la borsa. Io la passai al carabiniere in uniforme".
I magistrati stanno cercando di capire se quell'uomo senza uniforme possa essere il misterioso personaggio su cui ora si sta indagando. E' stata fatta, scrive Biondo, anche una indagine antropometrica. Tutti i personaggi presenti nei filmati e nelle foto sono stati via via individuati. Poche non hanno ancora un nome. Una di queste è il sedicente uomo dei servizi segreti. "Nessuno dei testimoni - scrive Biondo - riconosce nell'ufficiale dei carabinieri Giovanni Arcangioli, fotografato con la borsa del giudice in mano, l'uomo in abiti civili che pochi minuti prima agisce come un fantasma sul teatro della strage". Arcangioli è stato prosciolto da ogni accusa e l'ipotesi è che ci sia stato un doppio passaggio di mano della borsa del magistrato presa dalla carcassa della Croma fumante. Arcangioli "sarebbe stato solo un capro espiatorio". [Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it]