Chi guiderà Palermo?
Si avvicina la data delle amministrative. L'ex sindaco di Palermo, Diego Cammarata, tiene a precisare: "Tutti i candidati molto diversi da me"
"Vorrei precisare a beneficio dei cittadini che dovranno scegliere il prossimo sindaco di Palermo che ci sarà certamente discontinuità tra la mia amministrazione e quella che verrà". L'ex sindaco di Palermo, Diego Cammarata, ha avuto l'esigenza di chiare questo punto, e siamo sicuri che non saranno pochi i palermitani che avranno tirato un sospiro di sollievo dopo aver letto la sua precisazione.
"Non si affannino i candidati ad affermarlo - ha aggiunto l'uomo che per dieci anni ha occupato lo scranno più alto di palazzo delle Aquile - non ho nessuna remora a dirlo io per primo. Non intendo, naturalmente, esprimere giudizi personali, ma da quello che ho sentito e visto in queste prime settimane di campagna elettorale, sono tutte persone che offrono particolari garanzie al riguardo. Non ho esitazione ad affermare che io sono, comunque, profondamente diverso da ciascuno di loro".
Cammarata ha quindi voluto passare in rassegna i candidati, sottolineandone le differenze con la propria persona. "Aricò è notoriamente una persona molto intelligente e io lo sono mediamente - ha detto -; con la Caronia c'era una evidente incompatibilità, con Ferrandelli, poi, non c'è proprio alcuna affinità e non mi riferisco alla sola appartenenza politica nè tantomeno alla vicenda delle primarie e delle schede elettorali perché, al contrario di quanto avrebbe fatto lui e la sua parte politica, io credo che sia necessario aspettare l'esito delle indagini per capire se è o non è un imbroglione". "Quanto a Costa, nonostante io abbia provato a risolvere i problemi che di volta in volta mi si sono presentati e ad allontanare dalla città peccati e peccatori - ha concluso - bisogna riconoscere che in città ci sono ancora gli uni e gli altri e nonostante di problemi ne abbia risolto tanti, alcuni gravi problemi persistono. E poi, onestamente, non sono né un filosofo né un problem solver, ma soprattutto non sono stato presidente del Coni".
Intanto ieri Beppe Grillo (via telefono) ha lanciato il candidato del Movimento 5 Stelle, Riccardo Nuti, mentre la candidata Pid, Marianna Caronia, ha illustrato il suo programma.
Riccardo Nuti candidato per il Movimento 5 Stelle - "La mafia? Ce l'avete sbolognata a noi al Nord, brutte merde che non siete altro... Ed è anche per questo il cambiamento deve partire dalla Sicilia. Non votando per i vecchi partiti". Così ha esordito Beppe Grillo, collegato al telefono in occasione della presentazione del candidato a sindaco Riccardo Nuti, 30 anni, e dei 39 partecipanti alla corsa per un seggio al consiglio comunale per le amministrative del 6 e 7 maggio a Palermo. "A Palermo per le prossime amministrative con queste liste finte e partiti vigliacchi, ci sarà di tutto, scorrerà un po' di sangue", ha continuato Grillo. "Voi siete il nuovo gruppo sanguigno dell'isola. O lo capiscono stavolta i cittadini - ha aggiunto - o altrimenti lasciateli stare. La rivoluzione deve partire dalla Sicilia. Siamo l'ultima alternativa veramente opposta a tutti gli altri: Pdl, Pd meno elle, sono tutti la stessa cosa - ha proseguito Grillo - Dobbiamo attuare un vero cambiamento della società e puntare al 100 per cento, non al 10. Dobbiamo entrare in Parlamento con tutti i cittadini. Chi vota il Movimento Cinque Stelle deve mettersi a lavorare. La grande opportunità che offriamo è lavorare gratuitamente per il partito".
In sala a sostegno del movimento Cinque stelle anche l'attore Claudio Gioè: "Sono palermitano ed è per questo che voglio che la mia città sia vivibile - ha affermato - E certamente non darò il mio voto a quelle facce di bronzo dei rappresentanti dei partiti che hanno portato al degrado e al fallimento le casse comunali con conti in rosso per 500 milioni di euro".
"Il Movimento cinque stelle non fa alleanze con nessun partito - ha annunciato Nuti - perché a noi non interessa la spartizione delle poltrone". "Il trenta per cento delle persone nella nostra lista civica sono donne e l'età media è di 35 anni - ha aggiunto - nessun politico di professione ma cittadini che mettono la loro competenza a disposizione del bene comune".
"Non possiamo dare la nostra preferenza - ha polemizzato Nuti - a chi si presenta dopo avere creato lo sfacelo degli ultimi anni. Parlo di Ferrandeli, Tantillo, Milazzo, Inzerillo, Munafò, Faraone e altri politici che hanno rappresentato la politica palermitana negli ultimi anni". "Una delle strade da percorrere per sanare il bilancio - ha detto - è quella razionalizzare il costo degli stipendi dei 22 mila dipendenti comunali che sono troppi sia in termini qualitativi che quantitativi. Non si può parlare di avviare altre stabilizzazioni di precari ma bisogna pensare anche al resto dei palermitani che pagano per quest'amministrazione che ha rovinato la città". E ancora: "Il nostro modo di fare politica - ha sottolineato - è di smettere di affidare la stesura di progettini agli amici degli amici".
"Cambiare Palermo è possibile", il programma di Marianna Caronia - Riorganizzazione dell'apparato burocratico e amministrativo del Comune di Palermo, gestione delle emergenze, rivalutazione delle periferie, sicurezza. Sono alcuni dei punti contenuti nel programma elettorale per Palermo del deputato regionale del Pid Marianna Caronia, che ieri mattina ha presentato in conferenza stampa la propria candidatura a sindaco della città. "Il momento è difficile, ma il cambiamento in questa città è possibile, e sono fortemente disponibile a dare il mio contributo per rendere Palermo migliore". "Il programma sarà definito - ha sottolineato l'ex vicesindaco della giunta Cammarata - anche grazie all'apporto e il contributo di partiti, liste civiche e movimenti, che sostengono la mia candidatura che spero di ufficializzare nelle prossime 48 ore". "La mia è stata una candidatura voluta da 40 mila persone - ha aggiunto Caronia - non è autoreferenziale. Chi mi sostiene non sostiene solo me ma un nuovo modo di far politica".
Alla domanda se teme gli altri candidati in corsa per la poltrona di primo cittadino ha risposto: "Non temo nessuno, mi auguro piuttosto che questa competizione elettorale si svolga in un clima di correttezza".
"Considero queste elezioni amministrative, come primarie del centrodestra. Per governare bisogna avere i numeri e una maggioranza partecipata. È chiaro che bisogna farlo con chi ha un comune sentire e non con alchimie forzate così come avviene alla Regione, che producono effetti devastanti". Così la Caronia, a proposito dell'accordo tra il Pdl, che sostiene la candidatura a sindaco di Massimo Costa, insieme a Udc e Grande Sud, e i Popolari di Italia domani di convergere su un unico candidato in caso di ballottaggio. "C'è stato un accordo - ha aggiunto - tra il Pid e Pdl che prevede la possibilità di appoggiare e convergere su un unico candidato, credo che tra me e Costa prevarrà chi saprà comunicare credibilità e essere credibile".
Sempre nella giornata di ieri, il candidato di Pdl e Udc, Massimo Costa, ha incontrato a Roma gli esponenti dei partiti che sostengono la sua candidatura. Hanno preso parte al vertice il segretario nazionale del Pdl Angelino Alfano, il leader di Grande Sud Gianfranco Miccichè e il coordinatore regionale dell'Udc Gianpiero D'Alia.
"Ho ringraziato i partiti - ha detto Costa - per il sostegno al progetto civico di risanamento di Palermo che porteremo avanti. Ho ribadito che la mia è una candidatura inclusiva. Preso atto che al momento non ci sono altre convergenze, proseguiremo, con i partiti e le liste civiche che appoggiano la mia candidatura, alla definizione del progetto che ci porterà, alle amministrative di maggio, a vincere al primo turno. Se si dovesse arrivare al ballottaggio ci rivolgeremo principalmente ai cittadini".
Nel corso dell'incontro romano con i leader dei partiti, sono stati definiti anche i criteri per la composizione della giunta comunale. "Sarà nel segno della discontinuità con le precedenti esperienze - ha spiegato Costa - Non ci saranno esponenti politici che sono stati già presenti negli ultimi venti anni nell'esecutivo cittadino. Unico criterio nella composizione della squadra di governo della città sarà la competenza".
E' andata invece a vuoto l'incontro tra i candidati alle primarie del Pd. Convocati dal segretario provinciale del Pd Enzo Di Girolamo, nella sede dei democratici, i quattro candidati alle primarie palermitane del centrosinistra si sono incontrati solo in corridoio: quella che doveva essere una riunione a quattro, dietro la regia di Di Girolamo, alla presenza del suo omologo di Sel, Sergio Lima, è finita con un colloquio a porte chiuse tra i singoli candidati e i segretari del Pd e del partito di Vendola. Il cambiamento di programma è avvenuto per il rifiuto di Rita Borsellino al confronto allargato.
La riunione, convocata dopo le decisioni del comitato dei garanti - che martedì scorso ha confermato il risultato delle primarie, vinte da Fabrizio Ferrandelli, annullando i voti di un seggio, quello del quartiere Zen, viziato da irregolarità - non ha fatto scaturire elementi nuovi. Se da parte del Pd c'è un riconoscimento del risultato, come ha rimarcato anche Davide Zoggia, responsabile Enti locali della segreteria nazionale dei democratici, gli altri partiti della coalizione non hanno un'idea chiara, a parte quella più volte espressa da Leoluca Orlando (Idv) di non riconoscere la vittoria di Ferrandelli e insistere sulla candidatura Borsellino, sconfitta alle primarie per 126 voti.
Intanto, in mattinata si era sparsa la voce che la soluzione all'impasse poteva essere data dalla proposta di un candidato terzo e si era fatto il nome del senatore Ignazio Marino, il quale dice però di non avere alcun commento da fare.
[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Adnkronos/Ign, GdS.it, Corriere del Mezzogiorno]