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Chi ha paura delle maxi rotazioni?

Le associazioni degli enti di formazione e i sindacati denunciano il "caos" che si sarebbe scatenato a causa dei provvedimenti presi da Crocetta

08 marzo 2013

Le maxi-rotazioni, volute dal governo Crocetta, avrebbero fatto piombare alcuni uffici della Regione nel caos: nel Dipartimento formazione e istruzione, dove i servizi gestione e rendicontazione sono stati azzerati, i mandati di pagamento per milioni di euro degli avvisi 20, 19 e 6 finanziati con risorse del Fse, non vengono emessi, così né gli enti né il personale vengono pagati. A denunciare la paralisi sono le associazioni degli enti di formazione e i sindacati.
Solo l'avviso 20 del 2011, che finanzia percorsi formativi per il rafforzamento dell'occupabilità e della forza lavoro, ha una dotazione di circa 286 milioni di euro: la Regione ha liquidato solo una tranche, pari al 25% del totale a circa 139 enti che hanno avviato circa 680 progetti.

Per il presidente dell'associazione degli enti religiosi Confap, don Antonio Lucente, le rotazioni "hanno solo aggravato la situazione". "Non abbiamo più nemmeno un referente", ha detto. "Gli enti religiosi come il Don Orione, il Murialdo e quelli dei Salesiani - ha aggiunto Lucente - devono ancora ricevere il saldo di finanziamenti per progetti dal 2004 ad oggi. Stiamo parlando di una cifra che supera circa 20 milioni di euro, nonostante gli enti abbiano chiuso i rendiconti, questa è una responsabilità dell'amministrazione".
Per il presidente dell'ente religioso Ciofs-Fp, suor Mariella Turco, il problema "è dovuto alla carenza di personale, e a rimandi e ritardi della chiusura delle pratiche amministrative. Siamo i più colpiti perché ci occupiamo prioritariamente di attività per i minori, con i progetti Oif (Obbligo istruzione e formazione). Dal 2007 ad oggi avanziamo il saldo di progetti per circa 4 milioni".
L'assessore regionale Funzione pubblica, Patrizia Valenti ammette qualche problema legato alla riorganizzazione. "E' vero, ci risultano alcuni problemi - ha ammesso l’assessore -; si tratta di uffici delicati, poco appetibili. La rotazione è un processo che richiede tempo, stiamo spostando il personale".

A lamentarsi della rotazione regionale è anche il sindacato Cisl che non si dice contraria alle rotazioni ma "contraria a 'queste' rotazioni". Il sindacato ha, quindi, ribadito la rottura delle relazioni sindacali col governo di Rosario Crocetta, ma apre a una ripresa del dialogo a patto che "alla base dei trasferimenti del personale regionale, siano poste delle regole certe". "Adesso - ha detto il segretario generale della Cisl Funzione pubblica Gigi Caracausi - basta con lo show, col circo. Quelle messe in atto dal governo non sono rotazioni, ma semplici trasferimenti, visto che i posti 'liberati' non sono stati riempiti con altro personale. E il risultato è sotto gli occhi di tutti: uffici vuoti, pratiche ferme e disagi per i cittadini. Quella portata avanti da Crocetta è solo una forma di 'clientela mediatica'. Basta fare un giro per gli assessorati, dove regna il caos e la paura: i dipendenti non si sentono garantiti, hanno persino timore di aprire bocca".

Rivoluzioni anche all'Assessorato regionale dell’Istruzione e della Formazione professionale dove la responsabile, Nelli Scilabra ha firmato il decreto istitutivo del Tavolo tecnico istituzionale permanente per la riforma del sistema della Formazione professionale in Sicilia. Il tavolo si insedierà il 15 Marzo presso la Scuola Giovanni Falcone dello Zen. "Ho deciso di avviare la riforma della formazione professionale in Sicilia coinvolgendo tutti i rappresentanti del partenariato economico-sociale, il mondo delle Università e della Ricerca, la Scuola, gli enti locali, le organizzazioni sindacali, le associazioni degli enti. Dobbiamo rivoluzionare il sistema, eliminare gli sprechi e le inefficienze, tutelare i diritti dei lavoratori e garantire una formazione di qualità alle nuove generazioni creando occasioni di lavoro". "Per questo intendo collegare la formazione professionale al mercato del lavoro - ha spiegato l’assessore - avvalendoci del prezioso contributo che potranno apportare le Università, l’Imprenditoria siciliana e tutte le forze produttive della Regione". "La mia generazione non può più attendere, abbiamo il dovere di costruire un nuovo sistema che colleghi il sapere, la formazione e l’impresa". "Dobbiamo pensare ad una formazione in grado di coniugare lo sviluppo alla legalità, legata inscindibilmente al mondo della Scuola" ha concluso Nelli Scilabra, "anche per questo ho deciso di tenere la prima riunione del tavolo alla Scuola Giovanni Falcone del quartiere Zen di Palermo".

L’assessore Scilabra ha inoltre firmato il decreto sul dimensionamento scolastico. Con questo decreto la Sicilia ha ottenuto 54 dirigenti scolastici e 54 dirigenti amministrativi in più e ha ridotto le scuole sottodimensionate da 171 a 5.
L'assessore ha scelto di mantenere l'autonomia delle scuole di Favignana e Ustica, di Palazzo Adriano e Contessa Entellina per la loro specificità linguistica e della Scuola Nuccio di Palermo ubicata in un contesto sociale ed economico disagiato.
"Firmato il decreto sul dimensionamento scolastico - ha spiegato l'assessore - ho deciso di convocare il tavolo tecnico regionale per lanciare il percorso sulla razionalizzazione complessiva della scuola siciliana che dia un assetto stabile per i prossimi anni. Il prossimo 13 marzo incontrerò tutte le parti per lanciare nove tavoli provinciali. L'obiettivo è il coinvolgimento totale del territorio siciliano per ridisegnare insieme il futuro della scuola in Sicilia". "La parola passa ai territori, agli insegnanti, agli studenti e a tutti gli attori del sistema scolastico siciliano - ha concluso Scilabra - Cambiamo metodo, dalla concertazione regionale passiamo a quella provinciale per attenzionare capillarmente le esigenze di ogni territorio e di ogni scuola della Sicilia".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, LiveSicilia.it, Lasiciliaweb.it]

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08 marzo 2013
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