Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Chi rimarrà al fianco di Crocetta?

Sembra che gli assessori del Pd siano pronti a restare nel governo...

24 settembre 2013

Gli assessori Luca Bianchi, Nelli Scilabra, Maria Lo Bello e Nino Bartolotta, risponderanno al loro partito - il Pd - in una conferenza stampa che terranno oggi pomeriggio, se resteranno in giunta o accoglieranno la richiesta formalizzata ieri dalla direzione regionale di lasciare la giunta per aprire la crisi di governo.
Secondo le prime indiscrezioni gli assessori sarebbero orientati a restare nel governo. Almeno questa è la posizione che ha anticipato a caldo la Lo Bello (Territorio) e che la stessa Scilabra (Formazione) non ha mai escluso. Luca Bianchi (Economia) aveva detto di attendere un confronto col Pd nazionale per decidere se dimettersi o meno.
In ogni caso la spaccatura fra Crocetta e il Pd è ormai cosa fatta e adesso per il presidente si apre la strada di un allargamento della maggioranza all’Ars coinvolgendo pezzi dell’opposizione o di una navigazione senza maggioranza cercando accordi sulle singole leggi in discussione.

Dal Pdl è subito arrivato il manifesto delle loro intenzioni: "Nessun soccorso a un Governo Crocetta definito fallimentare da quello stesso Partito Democratico che fino ad ora ne è stato principale azionista". Lo ha dichiarato l’onorevole Salvo Pogliese, vicepresidente all’Ars. "Il Popolo della Libertà stia orgogliosamente all’opposizione di un governo che ha commesso "gravi errori che si ripercuotono sui siciliani", come ammesso dal segretario del Pd siciliano Lupo, inchiodando Crocetta alle sue responsabilità sull’incapacità amministrativa e sulla paralisi della macchina regionale che hanno ulteriormente messo in ginocchio la Sicilia e il suo popolo. Nessuna apertura - conclude Pogliese - a maggioranze variabili o a ribaltoni di lombardiana memoria, massima espressione di quella politichetta degli inciuci di cui i cittadini hanno, giustamente, il massimo ribrezzo".

Tra chi sostiene il governo (il Megafono, i piccoli partiti e i pezzi del Pd che fino ad oggi hanno dato l'appoggio esterno alla giunta e che ora fanno quadrato intorno al governatore) e suoi detrattori, c'è il Movimento Cinque Stelle, che invoca il cambiamento: "La vera notizia - scrive su Facebook il capogruppo dei grillini siciliani Giancarlo Cancellieri - è che il Pd ha rotto. E ha rotto anche Crocetta e questo governo dell'immobilismo. Voltare pagina è un obbligo morale. Tutti noi siciliani saremo chiamati ad un atto di coraggio vero". E annuncia una mozione di sfiducia che sarà presentata all'Ars in ottobre: "Il ragionamento è già partito - dice Cancelleri - prima delle vacanze estive avevamo dato un ultimatum a Crocetta per accelerare sull'approvazione di molte leggi. Invece abbiamo assistito solo a una serie di screzi tra loro sull'assegnazione di poltrone e posti in giunta, polemiche tra il Pd e il Megafono e tutto questo ci sta regalando mesi di immobilismo che sta metendo in ginocchio l'isola". La mozione di sfiducia dovrebbe essere presentata a ottobre. "La proporremo a un esecutivo regionale del M5S che si riunirà il 5 ottobre a Enna - spiega Cancelleri - a cui parteciperanno tutti gli attivisti e i cittadini. Se l'assemblea deciderà di presentarla, la proporremo in aula". Della decisione del Pd di ritirare l'appoggio al governatore Cancelleri dice: "Non ce ne frega niente delle loro beghe - taglia corto - a me dispiace solo che alle richieste di aiuto dei citadini una forza politica importante come il Pd sappia rispondere solo con questi tempi. Non si parla di pane e futuro ma solo di poltrone".

Dall'opposizione, che sta a guardare la rottura tra il governatore e il suo partito, arriva invece l'invito a riferire all'Assemblea sulla crisi del governo: "Non so - ha detto Nello Musumeci, leader de La Destra a Palazzo dei Normanni - se si debba credere alla volontà del Pd di uscire dal governo. Crocetta farebbe bene a procedere a una verifica per sapere se c'è ancora una maggioranza tra chi lo ha voluto candidato pronta a sostenerlo. In caso contrario, avverta la responsabilità di venire in Aula e riferire al Parlamento".

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

24 settembre 2013
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia