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Chi terrà sottocchio vulcani e terremoti?

Se passa l'emendamento ''ammazza precari'' metà del personale dell'INGV di Catania andrà a casa

03 ottobre 2008

Il personale dell'INGV, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania è sul piede di guerra. Protestano contro la proposta di soppressione di alcuni posti di lavoro e delle misure normative finalizzate alla stabilizzazione dei lavoratori precari. Il personale precario altamente qualificato in servizio nella sezione di Catania rappresenta il 50% della forza lavoro e svolge un ruolo determinante nell'attività di ricerca e di monitoraggio del centro.
Sul sito internet dell'istituto si legge che sarebbe difficile "in caso di approvazione in parlamento dell'emendamento, mantenere il servizio di monitoraggio e sorveglianza sismica e dei vulcani attivi, senza il fondamentale contributo svolto dal personale precario".
Proprio per questo è stato indetto lo stato di agitazione del personale precario, con l'osservanza dello stretto orario di servizio.

Di seguito pubblichiamo il Comunicato Stampa inviato alla Redazione dal personale della sezione INGV di Catania:

Nella malaugurata ipotesi che l'Emendamento all'Art .37, che in questi giorni viene discusso in Commissione Parlamentare Lavoro, nell'ambito della "Delega al lavoro in materia di lavori usuranti e di riorganizzazione di enti, misure contro il lavoro sommerso e norme in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro" (1441 - quater), dovesse essere approvato in Parlamento, il personale precario della sezione di Catania dell'INGV, insieme a tutti gli altri precari impiegati nelle pubbliche amministrazioni, verrebbe mandato a casa.
L'Emendamento di cui sopra, infatti, prevede non solo l'abrogazione di tutte le norme sulla stabilizzazione dei precari delle finanziarie 2007 e 2008, ma anche che (comma 2) "alla data di scadenza dei relativi contratti le amministrazioni pubbliche non possono in alcun caso proseguire i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e quelli di lavoro subordinato a tempo determinato".

Nel caso della Sezione di Catania dell'INGV, in cui i precari rappresentano circa il 50% di tutto il personale, l'approvazione in Parlamento dell'Emendamento all'Art.37 implicherebbe l'impossibilità di proseguire le attività di sorveglianza e monitoraggio sismico e vulcanico della Sicilia Orientale, con tutte le conseguenze che questo avrebbe sulla comunità civile.

In particolare, tra le attività svolte dalla sezione di Catania dell'INGV figurano:
- Turni di presidio h24 Sismologici e Vulcanologici presso la Sala Operativa di Catania.
- Aggiornamenti in tempo reale, in caso di terremoti ed eruzione dei vulcanici siciliani (Etna, Stromboli, Vulcano).
- Monitoraggio multi parametrico per il monitorare, in tempo reale, il rischio sismico e vulcanico.
- Monitoraggio, analisi e previsione della dispersione delle nubi vulcaniche utilizzate dal DPC come supporto per valutare il livello di sicurezza del traffico aereo dell'aeroporto V. Bellini di Catania.
- Monitoraggio ed analisi dei flussi lavici, per la previsione delle più probabili aree di invasione.

Per tale motivo, in accordo con quanto già fatto dalle altre sezioni dell'Ente, continua lo stato di agitazione che si manifesta con l'osservanza dello stretto orario di servizio, ed in caso di mancato ritiro dell'emendamento porterebbe al blocco delle attività di monitoraggio sopraelencate.


Il Personale INGV Sezione di Catania

- Il disprezzo italiano verso la ricerca (Guidasicilia.it, 01/10/08)

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03 ottobre 2008
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