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Chiamatelo fuoco ''amico''...

Un peschereccio di Mazara del Vallo è sfuggito ad una motovedetta libica che lo ha inseguito mitragliandolo

01 marzo 2010

E' arrivato in porto, alle 3 della scorsa notte, scortato dal 'Gemma Prima', il peschereccio Luna Rossa che sabato sera, mentre si trovava in navigazione a circa 36 miglia dalla costa della Libia, è sfuggito al tentativo di sequestro di una motovedetta di militari libici che, per ore, li hanno bersagliati con raffiche di mitra che hanno colpito in modo pesante la plancia, danneggiando strumentazioni e apparecchiature radio.

Commosso l'abbraccio tra i familiari e gli otto marittimi, cinque mazaresi e tre tunisini (a bordo il comandante Domenico Asaro, 46 anni, Filippo Quinci, 51 anni, Antonino Greco, 69 anni, Vito Randazzo, 33 anni, Michele Ingrande, 47 anni, Bouchnak Kacem, 50 anni, Salem Mabrouk, 57 anni e Mohsen Kesraovi, 46 anni), scampati a quello che viene definito da più parti un vero e proprio "atto di pirateria".
"Eravamo in movimento e diretti verso l'Egitto", ha raccontato il comandante Domenico Asaro, che ha aggiunto: "I libici hanno cominciato a spararci subito, dopo essersi avvicinati. Ne sono seguite 3 ore di vero e proprio terrore, durante le quali continuavano a spararci mirando ad altezza d'uomo. Le raffiche di mitra hanno colpito anche la cabina del pilota. Io stesso, per evitare i proiettili, sono dovuto uscire carponi dalla cabina e mi sono salvato solo gettandomi tra le reti. Poi, i libici si sono avvicinati e, con la prua, ci hanno speronati. Non è accaduto l'irreparabile solo perchè hanno colpito un punto in cui convergono diverse parti metalliche, ma bastava che colpissero poco più avanti o indietro per aprire una falla che ci poteva fare colare a picco".
Uno degli armatori, Filippo Pecoraro, in banchina ad attendere l'equipaggio insieme con l'assessore provinciale alla Pesca, Nicola Lisma, ha ancora una volta ribadito che il governo italiano deve intervenire subito presso quello libico, perché "non serve accogliere il leader Gheddafi in amicizia in Italia e vederlo abbracciato al nostro premier Berlusconi, quando i risultati sono questi e le conseguenze le piangono sempre la marineria mazarese".

È stata la Direzione marittima di Palermo a captare sabato il segnale satellitare lanciato dal blue-box a bordo del Luna Rossa, quando i libici hanno accostato il peschereccio mazarese. Dalle prime notizie, l'imbarcazione si trovava a 36 miglia circa dalle coste libiche, nella zona di pesca protetta istituita dal Paese Nordafricano.
"I libici - ha detto l'assessore Lisma - avrebbero seguito il peschereccio mazarese sino a mezzanotte circa. Poi lo avrebbero lasciato andare via. Secondo quanto raccontatomi dall'armatore sarebbe stato anche speronato". L'assessore Lisma ha spiegato che da notizie avute dalla Capitaneria di porto, il Luna Rossa al momento dell'affiancamento da parte dei libici stava pescando, "mentre - ha aggiunto - secondo quanto riferitomi dall'armatore, era solo in transito, diretto verso l'Egitto".
"Qualunque situazione non può giustificare l'uso della forza - ha detto il sindaco di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi - e ancor più quella delle armi. Come parlamentare e sindaco chiederò un immediato intervento del nostro governo presso le autorità libiche".

"L'equipaggio è provato ma per fortuna sta bene. Quello che è accaduto al Luna Rossa non deve più accadere a nessuno, anche perché il peschereccio non stava pescando ma era soltanto in transito ed era diretto verso l'Egitto. Il mio appello al Governo italiano è che possa porre veramente fine a questo tipo di ripicche da parte dell'esecutivo libico nei nostri confronti". L'armatore Filippo Pecoraro lo ha voluto ribadire con forza. Sabato "dalle 18 a mezzanotte abbiamo vissuto un vero e proprio calvario", ha raccontato l'armatore che ha aggiunto: "L'equipaggio del Luna Rossa è stato affiancato dalla motovedetta dei libici che senza dire nulla hanno subito cominciato a bersagliarli con raffiche di mitra. Il comandante ha avuto la prontezza di spirito di inserire il pilota automatico e di fare rotta verso Nord. Nel frattempo i libici oltre a colpire la plancia con le raffiche di mitra hanno speronato il peschereccio". "Grazie a Dio non è successa una catastrofe. Due ore dopo lo speronamento non si sono uditi più i colpi di mitra ma i libici sono andati via solo quando il Luna Rossa era a circa 70 miglia dalla loro costa".

Il 'Luna Rossa', è abilitato alla pesca nel Mediterraneo, ha una stazza di 202 tonnellate, è lungo poco più di 30 metri. E' uno dei sei pescherecci del Distretto di Mazara del Vallo-Cosvap, che nei mesi scorsi hanno preso parte alla campagna di pesca in acque egiziane. L'attività in Egitto rientrava nel programma di cooperazione nella filiera ittica stabilito tra il Distretto produttivo per la pesca mazarese e il governo egiziano, siglato anche dalla Regione Siciliana. L'obiettivo dell'intesa era quello di attuare, con i marittimi egiziani, la pesca d'altura del gambero rosso. Secondo l'accordo i pescatori egiziani avevano diritto a un quarto del pescato; gli armatori mazaresi fruivano di uno sconto del 50 per cento sul prezzo del carburante e stazionare gratuitamente nei porti egiziani.

[Informazioni tratte da ANSA, La Siciliaweb.it]

 

 

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01 marzo 2010
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