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Massimo Ciancimino arrestato per associazione per delinquere ed evasione fiscale

29 maggio 2013

Massimo Ciancimino è stato arrestato su ordine del gip di Bologna con l'accusa di associazione a delinquere ed evasione fiscale. I pm gli contestano anche l'aggravante di aver favorito Cosa nostra. Ciancimino è stato portato al carcere Pagliarelli di Palermo.
Nei confronti di Ciancimino è stata eseguita un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip Bruno Perla, su richiesta della Dda di Bologna (pm Enrico Cieri con la supervisione del procuratore Roberto Alfonso). Le indagini sono state svolte dalla Gdf di Ferrara: l'operazione ha portato a 13 ordinanze di custodia cautelare, di cui nove in carcere e quattro ai domiciliari nei confronti dei componenti di un sodalizio criminoso accusato di aver posto in essere una frode fiscale nel settore della commercializzazione di metalli ferrosi.

Secondo quanto si apprende a Ciancimino vengono contestati reati fiscali riferiti al periodo in cui viveva in Emilia-Romagna, con un'evasione calcolata in circa 30 milioni di euro. Secondo l'accusa Ciancimino sarebbe stato titolare di fatto di alcune società che avrebbero evaso l'Iva per decine di milioni di euro.
Ciancimino è uno dei testimoni chiave del processo sulla trattativa tra lo Stato e la mafia in cui è anche imputato di concorso in associazione mafiosa e calunnia all'ex capo della polizia Gianni De Gennaro. Il figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo è anche indagato a Palermo per detenzione di esplosivo. L'aggravante inizialmente contestata dai pm a Ciancimino nell'inchiesta sulla maxi-evasione ipotizza suoi rapporti con la mafia calabrese e in particolare con la cosca Piromalli della Piana di Gioia Tauro.

Subito dopo l’arresto Ciancimino jr ha detto: "Sono una vittima di questa vicenda e ho anche subito un danno di 500 mila euro da chi mi ha truffato".
"C'è una stranezza in tutto questo - dice Roberto D'Agostino, che insieme con Francesca Russo difende Ciancimino - relativa alla tempistica. Vorrei sapere qual è la possibilità di reiterazione del reato. Dove sono le esigenze cautelari? Si tratta di fatti cristallizzati al 2009. Non è una misura cautelare che può rimanere in piedi più di tanto. Davanti al Riesame non resisterà". "E' una vecchia indagine partita da Ferrara - continua l'avvocato D'Agostino - e i fatti sono stati consumati nel 2009. Si tratta di evasione d'imposta relativa società di compravendita di metalli. Ciancimino figurava come socio di fatto".
Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo e portavoce del movimento delle "Agende rosse", dopo aver appreso dell'arresto del figlio dell'ex sindaco di Palermo, ha detto: "Mi preoccupa l'arresto di Massimo Ciancimino". "Si tratta di un reato fiscale - spiega Borsellino - e decidere per l'arresto per un reato del genere in un momento così critico, che è quello dell'inizio del processo per la trattativa tra Stato e mafia, in cui Massimo Ciancimino è testimone, è una cosa che mi lascia da pensare".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it]

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29 maggio 2013
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