Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Chiù scuru ri mezzanotti!

La Sicilia sprofonda in una crisi sempre più nera. Il drammatico quadro della Banca d’Italia

11 giugno 2013

La Sicilia sprofonda in una crisi  sempre più nera. E si mette alle spalle un 2012 orribile. Tutti gli indicatori sono di segno negativo: Pil, occupazione, produzione industriale,servizi, prestiti a famiglie e imprese, compravendite immobiliari e persino la quota di indebitamento che finora è stato volano per i consumi, ormai al palo.
L'isola fa spesso peggio delle altre regioni d'Italia. Si salvano soltanto l'export e il turismo (gli unici con segno positivo), ma perché trainati dalla domanda estera, quella interna, invece, va a picco e consegna un panorama disastroso.

A fornire questo quadro drammatico è la Banca d'Italia nel suo rapporto sull'"Economia in Sicilia", presentato dal direttore della  filiale di Palermo, Giuseppe Arrica.

In un anno sono stati bruciati oltre 2 miliardi di euro di Pil, con un calo del 2,7%; flessione che aggrava i risultati negativi del 2011, quando la crisi aveva provocato la perdita di 1,1 miliardo di euro (-1,3% di Pil). Il valore aggiunto nell'industria in senso stretto si è ridotto del 4,2%, con un calo nel quinquiennio 2008-2012 addirittura del 20%; il grado di utilizzo degli impianti è sceso del 2,4%, mentre il fatturato, secondo una indagine di Bankitalia condotta tra marzo e aprile di quest'anno su un campione di imprese industriali con almeno 20 addetti è diminuito dello 0,9% in termini nominali; gli investimenti si sono ridotti del 6,2%.
Fa peggio il settore delle costruzioni, con un calo di valore aggiunto del 7,9%, il 10% in meno di occupati e il 16,1% in meno di ore lavorate. In diminuzione del 16,9% il valore complessivo delle gare per le opere pubbliche, il cui numero si è ridotto  del 2,3%. Valore aggiunto con segno negativo anche nei 'servizi': -1,9%. Crolla del 13,7% la spesa delle famiglie per i beni durevoli, in particolare per auto, motoveicoli, elettrodomestici e mobili.
Un pò meglio l'agricoltura: +4,1% la produzione di cereali, +5,2% il raccolto di frumento, +4,8% di  coltivazione di ortaggi; in riduzione invece la produzione di pomodori (-2,8%) e di agrumi (-8,3%). Bene la produzione di vino, +48,4%.

Segnali positivi, anche se in rallentamento in confronto al  2011, giungono dal turismo e all'export. Gli arrivi di turisti stranieri sono aumentati del 2,8% anche se in misura ridotta rispetto all'anno precedente (5,4%), in rialzo anche i pernottamenti (+1,4%) ma con un ritmo inferiore al 2011 (+3,9%); la spesa degli stranieri è cresciuta del 21,8% (5,6% nel 2011); in diminuzione, invece, i turisti italiani: -2,6%.
Performance migliori per le esportazioni delle merci, +21,2% (16% nel 2011) grazie al traino dei prodotti petroliferi, la cui vendita  all'estero è aumentata del 26,1%.

PERSI 38 MILA POSTI DI LAVORO - In Sicilia persi 38 mila posti di lavoro nel 2012, con un calo dell'occupazione del 2,7% (dato in flessione da sei anni) e in peggioramento rispetto all'anno precedente (-0,5%). Situazione drammatica per i giovani: - 6,9%  di occupati nella fascia tra i 15 e 34 anni e addirittura -9,8%  fino a 24 anni. In totale gli occupati sono un milione e 394  mila.
Al forte incremento delle persone in cerca di occupazione (32,6%) nel 2012 si è accompagnata una crescita delle forze di  lavoro del 2,4%; il tasso di attività così è salito, dopo sei anni di contrazioni consecutive, di 1.3 punti, al 50,8%.
L'espansione dell'offerta di lavoro si è riflessa in un aumento del tasso di disoccupazione di 4.2 punti, attestantosi a quota 18,6% e con un picco nel quarto trimestre del 2012 del 19,2%; si tratta di un dato superiore alla media del Sud (17,2%) e a quella nazionale (10,7%). I più in difficoltà sono sempre i giovani tra i 15 e i 24 anni: uno su due senza lavoro; il tasso di disoccupazione di questa fascia d'età ha raggiunto il 51,3% rispetto al 35,3% della media nazionale.
Anche le retribuzioni dei lavoratori dipendenti risultano tra le più basse d'Italia, pari a 1.159 euro rispetto ai 1.254 euro della media Paese. Raddoppiato il ricorso agli ammortizzatori sociali: +37,8% di ore autorizzate contro il 18,5% del 2011. La  cassa integrazione in deroga è stata concessa a circa 12 mila  lavoratori, tre mila in più del 2011.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, GdS.it, Lasiciliaweb.it]

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

11 giugno 2013
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia