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Ci mancavano le ''ronde nere''

Si chiama Guardia Nazionale Italiana ed è una Onlus del Movimento sociale italiano

16 giugno 2009

A Milano sono pronte a debuttare le ronde della Guardia nazionale italiana, già ribattezzate come 'ronde nere', pronte a pattugliare le strade 24 ore su 24, affiancando le ronde padane non appena sarà in vigore il disegno di legge sulla sicurezza approvato dal Parlamento.
La Guardia Nazionale Italiana è stata presentata sabato mattina a Milano da Gaetano Saya durante un convegno nazionale dell'Msi. Al momento si sa che conta tra le file 2.100 volontari in tutta Italia pronti ad indossare una divisa, i cui dettagli sono ancora da decidere, che però dovrebbe prevedere una camicia grigia o cachi, basco con aquila imperiale romana, fascia nera al braccio con impressa la 'ruota solare' e pantalone nero con striscia gialla o grigia tutto con un cinturone e spallaccio neri e cravatta nera. Rientrano tra le associazioni Onlus che vorrebbero dare il proprio contributo alle ronde istituite dal governo, non appena sarà stilata la lista delle associazioni ammesse.
 
"Come volevasi dimostrare - ha rilevato il responsabile Sicurezza del Pd Marco Minniti -. Adesso arrivano le camicie grigie promosse dall'Msi che si affiancano alle camicie verdi. Si sta rivelando del tutto esatta la previsione di una cattiva 'partitizzazione' della sicurezza nel nostro Paese. L'idea che il controllo del territorio possa essere affidato ad associazioni, milizie che si identificano con un colore politico, è un colpo al cuore ai principi di ogni democrazia liberale. La previsione era sin troppo facile. Ora si faccia qualcosa per fermare questo sconcertante delirio''.
Parla di "fatto gravissimo e pericoloso'' il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi. "Le camicie grigie presentate dall'Msi ricordano le camicie nere e quelle di Ernst Rohm, che fondò le Sa, da cui nacquero le Ss. Le 'ronde' dell'Msi rievocano la più terribile pagina della storia europea dell'ultimo secolo. Un'offesa alla nostra storia ed alla democrazia".
"Il governo intervenga subito per vietare le ronde nere di militanti neofascisti pronti a farsi giustizia come fossimo nel 'ventennio'. Avevamo messo in guardia sui rischi di un provvedimento demagogico e pericoloso come le ronde: oggi abbiamo il primo esempio di una giustizia sommaria fai da te che porterà solo danni al Paese e nessuna sicurezza". Questa l'affermazione del presidente dei senatori del l'Udc, Giampiero D'Alia. "Presenteremo un'interpellanza chiedendo al governo di vietarle per motivi di pubblica sicurezza: che siamo nere, rosse o verdi, le ronde - ha avvertito D'Alia - sono la resa dello Stato e un vero rischio per i cittadini".

E all'indomani della loro presentazione, la Procura di Milano ha disposto un'indagine, tramite la Digos, sulle ronde nere per possibile violazione della legge sull'apologia di fascismo del 1952.
Immediata la replica degli interessati che hanno lanciato il loro "me ne frego!": "Non ci fermeremo". "La Guardia nazionale italiana è una onlus regolarmente registrata - ha spiegato il vicepresidente del corpo, Maurizio Monti all'Adnkronos -, come prescrive la legge e non crediamo ci possa essere alcun tipo di reato. Noi andiamo avanti, a meno che i tribunali ci dimostrano che abbiamo commesso dei reati. E' giusto che la magistratura indaghi, ma l'importante è che lo faccia con senso di giustizia"."Aspettiamo di vedere come si svolgeranno i fatti - ha concluso Monti -. Se dovessimo avere avvisi dalla Procura i nostri legali prenderanno le dovute cautele del caso".

La Guardia Nazionale Italiana -  Ispiratore politico della GNI è Gaetano Saya, rinviato a giudizio nel 2004 per aver diffuso "idee fondate sulla superiorità e l'odio razziale", lo stesso che qualche anno fa parlò degli immigrati come "un pericolo per la nostra razza". "Abbiamo superato ampiamente le duemila adesioni. Ogni giorno - ha detto Saya parlando con orgoglio della GNI - ne arriva una valanga di nuove, soprattutto ex appartenenti alle forze dell'ordine".
Il comandante della Guardia Nazionale Italiana è un colonnello dei carabinieri in riserva. Augusto Calzetta, 67 anni, carriera fra Genova e la Versilia, che vanta l'arresto di Ovidio Bompressi e le indagini sul mostro di Barbagli a Genova e sul sequestro dell'Achille Lauro. Un anno fa è stato arrestato dagli ex colleghi perché sospettato di essere coinvolto in una storiaccia di lucro sulle cremazioni: "Frottole: non c'entro niente". Della GNI ci tiene a dire che è "apolitica: né neri, né verdi, né gialli. E' una Onlus che vuole fare del bene ai cittadini. Vogliamo vigilare su determinate aeree, ma niente manganelli, elmetti e svastiche". Eppure gli elmetti fanno parte della divisa ufficiale. Ma chi mette i soldi? "Per ora ne abbiamo pochissimi. Speriamo nel governo". Per quanto riguarda cosa la GNI farà di concreto, Calzetta spiega: "Andremo in giro nei posti malfamati, controlleremo e riferiremo a chi di dovere".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Repubblica.it]

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16 giugno 2009
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