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Ci parsiru picca i picciuli...

Antonio Venturino, diventato vicepresidente dell'Ars, si è "posto fuori" dal MoVimento 5 Stelle

09 maggio 2013

Il gruppo parlamentare del MoVimento 5 Stelle all'Assemblea regionale siciliana mette alla porta Antonio Venturino, l'ex mimo eletto vicepresidente vicario del Parlamento siciliano.
La stura arriva dopo alcune dichiarazioni di Venturino. L'esponente siciliano dell'M5S, infatti, dialogando con i tanto "odiati" giornalisti, ha accusato il movimento di "non avere una strategia", di essere "rimasto alla protesta". "Invece di dialogare con il Pd, con il quale si poteva concordare un programma di riforme, abbiamo consentito a Berlusconi di rilanciarsi, di togliere di mezzo Bersani e dare le carte nel governo Letta. Non esattamente un successo", ha sostenuto non lesinando critiche a Beppe Grillo.
Venturino dice di avere riflettuto e di aver deciso di lanciare un messaggio di incoraggiamento "ai tanti che nel movimento non hanno il coraggio di parlare. Siamo ancora in tempo ad avviare un confronto col Pd, evitando almeno che Berlusconi mantenga il potere di staccare la spina, quando vuole, all'esecutivo e di condizionarlo dunque pesantemente". Il vicepresidente dell'Ars è critico nei confronti dell'atteggiamento dei grillini dopo l'elezione di Napolitano ("La presidenza della Repubblica è un'istituzione a garanzia di tutti") e nei riguardi delle parole di Grillo sul 25 aprile: "Dire che è morto significa mancare di rispetto ai tanti che si sono sacrificati per la libertà".

Venturino ha detto e anche di non aver paura delle conseguenze del suo attacco: "Sono stati fatti troppi errori, in nome di una giusta avversione agli inciuci. Noi non siamo stati eletti per difenderci, giorno dopo giorno, dagli attacchi sul web che riguardano le indennità e i rimborsi spese. Siamo stati eletti per fare politica, anche mediazioni se è il caso. In Sicilia - ha aggiunto - abbiamo ottenuto un grande risultato: un fondo per il microcredito. Ma era un'utopia pensare di rimpinguarlo con i soldi dei nostri stipendi: quando mai avremmo raggiunto quella cifra di un milione e mezzo che invece abbiamo ottenuto trattando con Crocetta?"  E va oltre: "Siamo entrati in un meccanismo - ha sottolineato - per il quale dobbiamo difenderci e giustificare i rimborsi spese pur rinunciando ogni mese, come nel mio caso, al 55 per cento dello stipendio. Io ritengo che, con uno stipendio di 2.500 euro al mese, sia inibito l'espletamento del mandato parlamentare".

La reazione dei vertici siciliani del movimento di Grillo non si fa attendere. Il gruppo parlamentare M5S, che a Sala d'Ercole conta 15 dei 90 deputati, con una nota sancisce che Antonio Venturino "si pone fuori dal Movimento 5 Stelle".
"Prendiamo atto dell'atteggiamento di Antonio Venturino che di fatto lo pone fuori dal Movimento  5 Stelle. Venturino ha infatti violato una delle regole fondanti del Movimento: la restituzione, con rendicontazione, delle somme eccedenti i 2500 euro più rimborsi spese. L'ultima restituzione di parte degli emolumenti fatta da Venturino è infatti relativa allo stipendio di febbraio. Da allora il black-out, nonostante i pressanti e ripetuti inviti fatti dai tutti i colleghi, ma sempre rimasti lettera morta. Finora Venturino ha restituito circa 13 mila euro a fronte dei circa 30 mila  di tutti gli altri componenti  del gruppo.
Le presunte divergenze di natura politica accampate da Venturino in una intervista pubblicata da una testata on line sono da ritenersi una foglia di fico posta a copertura di precise scelte evidentemente maturate da tempo.
Se il problema, infatti, non fosse solo, o soprattutto, di natura economica Venturino avrebbe la possibilità di dimostrarlo a noi e, soprattutto, ai cittadini, ricominciando  a restituire parte del suo stipendio per alimentare il fondo del microcredito per le imprese, cui lui ha sempre detto di credere"
.

Il portavoce M5S all’Ars, Giancarlo Cancelleri, su facebook ha postato: "La coerenza è un fatto di stile, un valore che non puoi comprare al mercato, non è in vendita e non può essere regalata. La coerenza nasce dalle azioni che ognuno di noi fa dopo aver detto cosa avrebbe fatto. Per questo motivo non è neanche un valore derogabile, o sei coerente o non lo sei! Abbiamo sempre detto che il nostro valore fondante è fare una politica sobria dal punto di vista economico, ci crediamo talmente tanto che la maggior parte del nostro stipendio è diventato il perno centrale del fondo di microcredito alle microimprese (l'unico strumento di sviluppo della Finanziaria 2013), cioè la parte eccedente torna in mano ai cittadini. Ve lo assicuro, restituire è una esperienza bellissima, ti fa sentire pulito. Il MoVimento 5 Stelle è coerenza, chi non è coerente non può farne parte."

Gli fa eco Salvatore Siragusa: "Non voglio essere ipocrita o fondamentalista, vedersi passare sotto le mani così tanti soldi e doverli restituire non è facile; pensare che hai una famiglia, dei figli, che potresti fare un viaggio, che potresti comprare una cucina nuova... oh quante cose ci potresti fare con tutti quei soldi... ma si devono restituire... e non è facile... ma poi pensi che ci sono persone che con quei soldi ci campano la famiglia per un anno... e pensi che hai dei figli e che vuoi continuare a guardarli negli occhi senza vergognarti... e pensi che la dignità vale più di un viaggio... e pensi che la parola data vale di più della più bella cosa che puoi comprare... è vero con quei soldi ci si possono fare un sacco di cose... anche provare a costruire un futuro migliore fatto di coerenza, di lealtà, di speranza ed allora anche il restituirli diventa più facile..."

Oggi, il vice presidente dell'Assemblea siciliana, ha risposto così alla nota dei suoi (ex?) colleghi: "Non mi sono posto fuori dal Movimento 5 Stelle, ho soltanto espresso una posizione politica difforme da quella dei miei colleghi e dello stesso Grillo. Mi riterrò fuori allorquando riceverò ufficiale comunicazione da parte dello stesso Movimento 5 Stelle". "Apprendo con amarezza che ancora una volta l'attenzione dei miei colleghi si sia focalizzata su un piano meramente contabile, anziché prendere in considerazione un pensiero di natura strettamente politica - dice Venturino - Ricordo ai miei colleghi ed in particolare al capogruppo Giancarlo Cancelleri che le cose non stanno come sbandierato sui giornali le scorse ore. Lo stesso Cancelleri sa infatti quale è la vera posizione che ho assunto, rinunciando sin da subito all'indennità di funzione e restituendo quando possibile parte del mio stipendio di deputato".
E "a proposito di restituzione, ricordo ai miei colleghi che a mancare all'appello è il solo bonifico di marzo". "Sul piano della rendicontazione, ho espresso l'inopportunità di fare la stessa - conclude - per evitare attacchi e speculazioni da parte di chi passa il proprio tempo davanti ad un pc a fare le pulci su chi e come spende cento euro in più o in meno. Sottolineo infine che io non mi sono posto fuori dal Movimento 5 Stelle, ho soltanto espresso una posizione politica difforme da quella dei miei colleghi e dello stesso Grillo. Mi riterrò fuori allorquando riceverò ufficiale comunicazione da parte dello stesso Movimento 5 StelleSottolineo infine che io non mi sono posto fuori dal Movimento 5 Stelle, ho soltanto espresso una posizione politica difforme da quella dei miei colleghi e dello stesso Grillo. Mi riterrò fuori allorquando riceverò ufficiale comunicazione da parte dello stesso Movimento 5 Stelle".

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09 maggio 2013
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