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Ciancimino jr resta in carcere e "colleziona" querele

La Procura di Palermo dice no alla scarcerazione di Massimo Ciancimino. Quest'ultimo è stato inoltre querelato dai figli dell'ex ministro Restivo

24 maggio 2011

La Procura di Palermo ha espresso parere negativo alla scarcerazione di Massimo Ciancimino, detenuto da due mesi per calunnia e detenzione di materiale esplosivo. Il suo legale, l'avvocato Francesca Russo, lunedì scorso, aveva presentato al gip di Palermo, Riccardo Ricciardi, l'istanza di revoca della misura cautelare.
Per i magistrati di Palermo, che ad aprile ne hanno disposto il fermo, Ciancimino non avrebbe chiarito la vicenda relativa al documento manipolato, attribuito al padre, l'ex sindaco di Palermo, in cui si inseriva il nome dell'ex capo della polizia Gianni De Gennaro tra i soggetti delle istituzioni protagonisti della trattativa con la mafia.
Secondo i pm Nino Di Matteo, Paolo Guido e Antonio Ingroia, l'interrogatorio reso il 7 maggio da Ciancimino non avrebbe affatto sciolto i dubbi della Procura ed è comunque tutto da riscontrare (LEGGI).
Ciancimino ai magistrati che gli contestavano la consegna del falso documento ha detto di avere ricevuto il manoscritto da un personaggio di cui ha poi indicato ai pm l'identità. Allo stato, dunque, vista la complessità dell'indagine i magistrati hanno deciso di dare parere negativo. La decisione del gip è attesa per i prossimi giorni.

Intanto si ha avuto notizia che lo scorso 13 maggio i figli dell'ex ministro Franco Restivo hanno presentato alla procura di Palermo una querela per diffamazione e calunnia nei confronti di Massimo Ciancimino, di Maurizio Torrealta e dell'editore Rizzoli. Lo hanno reso noto i legali dei figli sottolineando che l’azione giudiziaria è legata alle dichiarazioni rese dal figlio di don Vito ai pm e riportare da Torrealta nel libro "Il quarto Livello" - di cui è stato chiesto il sequestro - in merito a pretesi rapporti che Vito Ciancimino avrebbe intrattenuto con l’onorevole Restivo ed al suoi inserimento nel cosiddetto quarto livello.
"Le dichiarazioni secondo i querelanti - affermano i legali - sono per un verso gravemente diffamatorie e per altro oggettivamente infondate e paradossali nella loro collocazione storica e temporale, come è ben evidente per chiunque abbia una minima conoscenza dei fatti siciliani degli ultimi cinquant’anni e nota essendo la netta, costante e inequivocabile contrapposizione politica tra Restivo e Vito Ciancimino". Nei confronti di Massimo Ciancimino, i figli di Restivo avevano già proposto un’altra querela il 7 febbraio per le dichiarazioni rese ai pm di Palermo, così come riportate dalla stampa.

[Informazioni tratte da Ansa, Lasiciliaweb.it, LiveSicilia.it]

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24 maggio 2011
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