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Cimitero Mediterrano

Ennesima traversata della speranza finita in tragedia: 31 i dispersi nel Canale di Sicilia

29 luglio 2013

Non si arrestano i flussi migratori verso le coste italiane ed è salito già a oltre 450 il numero delle persone salvate nel Canale di Sicilia in meno di 24 ore.
Ieri mattina, nel porto di Lampedusa, sono giunti a bordo di due motovedette della Guardia costiera due gruppi di migranti, rispettivamente 50 e 90, tra cui 23 donne, soccorsi su due gommoni dopo aver chiesto aiuto alla sala operativa di Palermo tramite telefono satellitare.

Le motovedette della Guardia costiera, la Marina militare e la Guardia di finanza hanno subito ripreso il largo per soccorrere altre due unità in difficoltà nel canale di Sicilia. La prima, un barcone in legno con 250 persone, è stata prima intercettata da un mezzo navale della Guardia di finanza a 50 miglia da Lampedusa e successivamente raggiunta anche dalla nave Cigala Fulgosi della Marina militare, che ha assistito le donne e i bambini presenti a bordo, e da due motovedette della Guardia costiera, che hanno proceduto al trasbordo di tutti gli altri occupanti.
Altri 32 migranti, stipati su un piccolo gommone, dopo aver richiesto aiuto tramite telefono satellitare, sono stati recuperati a bordo di un'altra motovedetta della guardia costiera.

A Lampedusa sono sbarcati ieri anche i i 22 naufraghi salvati sabato al largo delle coste libiche da due mercantili panamensi, dirottati in zona dalla Guardia costiera italiana.
Secondo il racconto dei superstiti, sarebbero 31, tra cui nove donne, le vittime del naufragio avvenuto venerdì sera davanti alle coste della Libia. I profughi giunti a Lampedusa, provenienti dalla Nigeria, hanno raccontato che sul gommone che si è rovesciato si trovavano complessivamente 53 migranti.
I superstiti, provenienti oltre che dalla Nigeria anche Gambia, Benin e Senegal, hanno raccontato che il gommone si è capovolto dopo tre giorni dalla partenza dalla Libia. Sono apparsi profondamente prostrati dalla lunga permanenza in mare e ancora sotto shock.

L'allarme era scattato venerdì pomeriggio quando la Guardia Costiera di Palermo ha ricevuto una telefonata proveniente da un'imbarcazione carica di migranti. La centrale operativa delle Capitanerie a Roma, dopo aver localizzato il satellitare a 29 miglia dalle coste della Libia e aver contattato le autorità di Tripoli, ha dirottato nella zona due navi mercantili, entrambe battenti bandiera panamense. Una di queste, la Gaz United, durante le fasi di ricerca, ha avvistato in mare un gruppo di 20 superstiti, riuscendo a recuperarli.
Poco dopo la stessa nave ha rintracciato un relitto di un gommone semiaffondato. Altri due migranti sono stati invece tratti in salvo dalla seconda nave, la Gaz Sinergy. I profughi sono stati successivamente trasbordati sulla nave Kornati, battente bandiera maltese, e trasferiti a Lampedusa. Le ricerche dei dispersi nella zona del disastro, condotte dalle motovedette della Guardia Costiera e da alcuni mercantili, non hanno dato alcun esito.

Dei 1.171 migranti presenti nel centro d'accoglienza di Lampedusa, struttura che ne può contenere 250, 94 sono stati subito imbarcati sul traghetto per Porto Empedocle. Tre voli - uno effettuato ieri alle 13.30, gli altri due alle 19 e alle 24 - hanno trasferito in altre località 150 persone. Nel centro d'accoglienza resteranno 927 persone.
Il governo maltese, intanto, ha fatto scattare la misura di emergenza europea per contrastare il flusso migratorio. La decisione è stata presa dopo l'ennesimo sbarco, con altri 104 somali soccorsi ieri in serata. Il governo maltese ha inviato a Bruxelles la responsibility per mobilitare risorse verso La Valletta finalizzate a gestire l'emergenza. Nelle ultime settimane sono sbarcati sull'isola Stato quasi 1000 immigrati.

E dopo l'ennesima traversata della speranza finita in tragedia, il ministro dell'Interno Angelino Alfano è intervenuto dicendo: "I morti al largo delle coste libiche e il terribile racconto dei superstiti rimarcano la necessità di una collaborazione reale tra i paesi, per impedire il susseguirsi di questi tragici accadimenti". "La tratta di esseri umani deve avere termine: bisogna fermare i mercanti di morte".
Alfano auspica un "rafforzamento di una rete di collaborazione con i principali paesi d'origine dei flussi migratori". Bisogna impedire, ha aggiunto, "il commercio scellerato di uomini che si affidano ai mercanti di morte, cinici approfittatori di stati di emergenza".
Dal canto suo l'Italia, ha affermato il titolare del Viminale, "anche in questa occasione si è distinta come paese dell'accoglienza, intercettando la telefonata di richiesta di aiuto e soccorrendo prontamente i superstiti in grave difficoltà, che sono stati subito trasferiti al Centro di accoglienza e primo soccorso di Lampedusa, dove hanno trovato assistenza sotto il profilo umanitario e sanitario". "Il numero complessivo delle persone tratte in salvo nelle ultime 48 ore, grazie a diverse operazioni di soccorso in varie parti della Sicilia - ha concluso Alfano - testimonia il grande impegno del nostro Paese nel fronteggiare la fase di emergenza più critica nel periodo estivo".

Un elenco tragicamente lungo... - L'ennesimo naufragio nel canale di Sicilia non fa altro che allungare il lungo elenco di vittime senza nome ingoiate dal Mediterraneo: migliaia di uomini, donne e bambini morti nella ricerca di un futuro migliore.
Secondo Fortress Europe, dal 1994 nel solo canale di Sicilia sono morte oltre 6.200 persone, più della metà (4.790) disperse. Il 2011 è stato l'anno più brutto: tra morti e dispersi, sono scomparse almeno 1.800 persone, 150 al mese, 5 al giorno.

Ecco un elenco dei principali naufragi avvenuti nel canale di Sicilia:
25 DICEMBRE 1996:
notte di Natale, 300 annegano tra Malta e Sicilia, dopo lo scontro tra un cargo libanese e una motonave.
20 GIUGNO 2003: barca con 250 immigrati naufraga al largo della Tunisia: 50 i corpi ritrovati, 160 i dispersi, 41 sopravvissuti.
20 OTTOBRE 2003: soccorso barcone di immigrati disperso nel canale di Sicilia: almeno 70 i morti, gettati in mare.
4 OTTOBRE 2004: un'imbarcazione con 75 clandestini si inabissa davanti alle coste della Tunisia: 17 morti, 47 dispersi
19 AGOSTO 2006: un barcone con 120 clandestini viene soccorso, ma gli immigrati si accalcano e la barca si rovescia: 10 corpi recuperati, 40 dispersi.
12 MAGGIO 2008: un barcone con 66 immigrati va alla deriva per giorni. A bordo, 47 persone muoiono di fame e freddo e sono gettate in mare dai compagni e altri tre sono ritrovate morte.
24 SETTEMBRE 2008: una decina di extracomunitari muore nel naufragio dell'imbarcazione al largo di Malta.
31 MARZO 2009: 4 barconi con oltre 500 migranti affondano tra Africa e Italia. Più di 100 i dispersi.
11 FEBBRAIO 2011: naufraga motopesca partito dalla Tunisia: 40 immigrati dispersi.
14 MARZO 2011: barcone diretto in Italia naufraga non lontano dalle coste tunisine: almeno 60 immigrati a bordo.
30 MARZO 2011: naufragio nel Canale di Sicilia: 7 morti, tra cui una donna incinta e un bambino.
22-25 MARZO 2011: si perdono le tracce di due barconi, uno con 335, l'altro con 68 migranti a bordo, partiti dalla Libia.

1 APRILE 2011: i corpi di 27 tunisini morti nel naufragio di due barche dirette in Italia scoperti sulle coste di Kerkennah.
3 APRILE 2011: 70 corpi recuperati dopo un naufragio davanti alle coste di Tripoli.
6 APRILE 2011: barcone si rovescia in acque maltesi: salvi 51, ma a bordo erano 300. Decine i cadaveri avvistati.
6 MAGGIO 2011: barcone con oltre 600 migranti naufraga davanti alle coste libiche. Centinaia i dispersi.
2 GIUGNO 2011: nave con 700 a bordo in avaria al largo della Tunisia: almeno 270 dispersi.
16 GENNAIO 2012: gommone con 55 somali disperso a largo Libia.
17 MARZO 2012: gommone soccorso a sud Lampedusa, 5 morti.
3 APRILE 2012: 10 morti durante la traversata Libia-Lampedusa.
10 LUGLIO 2012: 54 morti nella traversata Libia-Lampedusa: il gommone si è sgonfiato ed è andato alla deriva.
3 NOVEMBRE 2012: Un gommone si ribalta a 35 miglia dalle coste libiche: la guardia costiera e la marina militare salvano 70 migranti e recuperano i cadaveri di 3 naufraghi.
30 MARZO 2013: la Guardia Costiera intercetta un gommone con 88 migranti: a bordo ci sono due morti, uccisi da fame e freddo.
16 GIUGNO 2013: i soccorritori salvano decine di naufraghi aggrappati alle gabbie per l'allevamento dei tonni nel canale di Sicilia: dai loro racconti emerge che almeno sette migranti sono morti annegati.
26 LUGLIO 2013: si ribalta un gommone a 29 miglia dalla Libia: i soccorsi recuperano 22 migranti mentre altri 31, secondo il loro racconto, sono finiti in fondo al mare.

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29 luglio 2013
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