Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Cinque aziende per Termini Imerese

Il ministero dello Sviluppo economico assicura investimenti per 341 milioni di euro e lavoro per 1.500 dipendenti

07 settembre 2011

E' stata una riunione delicata quella del Gruppo di coordinamento, che si è tenuta ieri pomeriggio presso il ministero dello Sviluppo economico, per monitorare lo stato di attuazione dell'Accordo di programma per la reindustrializzazione del polo di Termini Imerese dal quale, a fine anno, la Fiat toglierà le insegne.
L'incontro si è svolto alla vigilia di quello fissato per oggi tra il ministro Paolo Romani ed il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo. Obiettivo: delineare un quadro aggiornato sullo stato delle proposte pervenute da parte delle imprese intenzionate a subentrare al Lingotto dal primo gennaio 2012.
Alla riunione di ieri erano presenti le delegazioni del Mise, della Regione siciliana, di Invitalia e della Provincia di Palermo; il Comune di Termini Imerese era rappresentato dal sindaco Totò Burrafato.
Il Gruppo di coordinamento ha ratificato che le istanze di tre delle società che a suo tempo avevano manifestato interesse al processo di reindustrializzazione di Termini Imerese (Lima Corporate Spa, Biogen Termini Srl e la De Tommaso Automobili Spa) hanno prodotto la documentazione prevista oltre la data fissata (8 luglio). Tuttavia si è ritenuto di dover valutare positivamente l'ammissione delle tre istanze cosi' da consentire a Invitalia di poter definire la valutazione entro oggi.
"E un passaggio fondamentale - ha detto il sindaco Burrafato - per valutare gli effetti e la portata dell'Accordo di programma che prefigura il reimpiego di tutti i lavoratori della Fiat e dell'indotto".

Oggi, dopo la riunione tra il ministro Romani e il presidente Raffaele Lombardo, il ministero dello Sviluppo Economico ha reso noto le aziende selezionate per Termini Imerese: Medstudios (produzione tv), Newcoop (piattaforma logistica per la grande distribuzione), Dr (settore automotive), Lima Group (elettromedicali e protesi sanitarie), Biogen (energetico e biomasse).
In particolare, le tre imprese selezionate sono: Dr motors (settore automotive), Lima Group (elettromedicali e protesi sanitarie), Biogen (energetico e biomasse). "Queste aziende - spiega il ministero in una nota - selezionate sulla base del rispetto degli adempimenti procedurali, della qualità progettuale e della solidità finanziaria, investiranno complessivamente 341 milioni di euro, ottenendo agevolazioni pubbliche per l'investimento pari a 67 milioni di euro (cui si aggiungeranno le agevolazioni regionali sull'occupazione e la formazione) e impiegheranno a regime circa 1.500 addetti".
Nel sito di Termini Imerese si insedieranno inoltre Medstudios (produzione tv) e Newcoop (piattaforma logistica per la grande distribuzione), già selezionate in base alle procedure previste da altre misure agevolative nazionali e regionali. Investiranno oltre 20 milioni di euro per un'occupazione complessiva di ulteriori circa 150 addetti. "Invitalia - conclude la nota - proseguirà dunque nelle attività previste dall'accordo di programma".

I progetti tuttavia non convincono i sindacati. Come ha spiegato ieri all'Italpress Roberto Mastrosimone della Fiom Cgil: "Non ci sta bene di non essere stati convocati insieme alle parti istituzionali a questo tavolo. Poi sul progetto Dr abbiamo notevoli perplessità e preoccupazioni, in prima battuta preoccupazioni legate al mantenimento dei livelli occupazionali. L'azienda molisana dovrebbe assorbire 1200-1300 dipendenti, noi tra indotto e azienda siamo 2200. Ma ci lascia perplessa anche la realizzazione degli obiettivi che si propone la Dr - ha aggiunto Mastrosimone - tra cui la vendita di 60 mila auto in Italia. Per far questo occorre una filiera ben chiara, non basta produrre, bisogna anche venderle le auto, creare le strutture di assistenza, le officine. Ecco vorremmo conoscere le risposte a quelle che noi riteniamo essere lacune. E alla Fiat diciamo di non andar via fino a quando non ci saranno risposte certe e sicure sull'argomento".
"Preoccupata", si dice anche la Uilm. Vincenzo Comella ha confermato le perplessità sul progetto: "La vera trattativa inizia adesso - ha sottolineato - come si può pensare di chiudere la vicenda se non ci vengono date risposte sull'assorbimento dei lavoratori? La disponibilità fino a questo momento è per 1.300 lavoratori e non si capisce se verranno assunti tutti insieme o man mano, a seconda delle esigenze produttive dell'azienda. Se sarà così, che strumenti verranno utilizzati nel periodo transitorio che può durare anche anni? Inoltre quella della Dr ad oggi rappresenta una scommessa, in quanto fino a questo momento vengono prodotte pochissime auto. L'entrata a regime di 60 mila vetture è prevista per il 2016. E se non dovessero raggiungersi questi traguardi chi garantisce? Insomma - ha concluso Comella - se non si hanno risposte non si può ritenere chiusa una vicenda che non deve lasciare sul terreno orfani di lavoro".

[Inforrmazioni tratte da AGI, Lasiciliaweb.it, Italpress - Corriere del Mezzogiorno]

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

07 settembre 2011
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia