Cinque ergastoli per l'omicidio del boss Ingarao
Carcere a vita per Salvatore e Sandro Lo Piccolo, Francesco Di Piazza, Andrea Adamo e Vito Palazzolo
I giudici della prima sezione della Corte d'Assise di Palermo hanno condannato all'ergastolo cinque mafiosi imputati dell'omicidio del boss Nicola Ingarao, ucciso a Palermo il 13 giugno 2007. Carcere a vita per i boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo, padre e figlio, Francesco di Piazza, Andrea Adamo e Vito Palazzolo. Per gli ultimi tre è il primo ergastolo.
La Corte d'Assise ha così accolto le richieste avanzate dai pm del processo, Francesco Del Bene e Roberta Buzzolani. Secondo i giudici i Lo Piccolo sarebbero stati i mandanti del delitto, gli altri tre avrebbero svolto invece un ruolo operativo.
Già in precedenza due pentiti rei confessi, Andrea Bonaccorso e Gaspare Pulizzi, sono stati condannati a dieci anni e mezzo di carcere. I due ammisero di essere stati i killer di Nicola Ingarao. L'omicidio di Ingarao fu deciso dai Lo Piccolo per punire la sua vicinanza con il loro nemico storico: il capomafia della cosca di Pagliarelli Antonino Rotolo. "Ingarao doveva essere ucciso perché era uomo di Rotolo e come era emerso dalle intercettazioni si era espresso in modo pesante nei confronti dei Lo Piccolo. Andrea Bonaccorso era alla guida della moto mentre io sparavo. Avevo una pistola a tamburo calibro 38 con sei colpi in canna e una calibro 9", ha raccontato il pentito Gaspare Pulizzi.
Pulizzi e Bonaccorso avevano seguito in moto Ingarao mentre usciva dal commissariato dove si recava per l’obbligo di firma e poi gli hanno sparato. I due sono poi fuggiti a casa di Paolo Di Piazza, dove sono stati distrutti i guanti e dei caschi usati durante l'agguato e occultate le armi. Gli stessi pentiti hanno svelato il ruolo di copertura fornito al commando da Andrea Adamo e Vito Palazzolo.
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Ansa]
- "Così abbiamo ucciso Nicolò Ingarao" (Guidasicilia.it, 03/10/09)