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Cinque mln di $ per studiare l'immortalità

Incarico al filosofo John Martin Fischer per studiare come andare "oltre" la vita

25 agosto 2012

SE L'IMMORTALITA' VALE 5 MILIONI DI DOLLARI
di Giulio Giorello (Corriere.it)

Notoriamente l'Aldilà sarebbe il paese da cui nessuno ha fatto ritorno. Eppure il folclore e la letteratura di qualsiasi popolo abbondano di trapassati che sono ricomparsi in mezzo a noi! Nella mesopotamica «Epopea di Gilgamesh» la condizione del morto è paragonata a quella del prigioniero. Vuol dire allora che qualcuno è riuscito a evadere dal carcere! E nello spirito del vecchio west a chi lo cattura resta una taglia persino superiore a quella di Jesse James: 5 milioni di dollari!
Battute a parte, il cospicuo e prestigioso premio della John Templeton Foundation viene dato usualmente a contributi eccellenti che si collocano tra fede e ragione, religione e scienza, tecnologia e spiritualità. Senza privilegiare alcun credo contro l'altro; il riconoscimento è toccato così a studiosi e divulgatori di alto livello, alcuni noti anche al pubblico italiano, come John Barrow, «esploratore» dei misteri dell'infinito tra matematica, fisica e teologia (qualche anno fa il suo Infinities è stato messo in scena da Luca Ronconi per il Piccolo di Milano).

Ma affrontare direttamente l'immortalità è più provocatorio, coinvolgente e direi quasi scandaloso: il tema riguarda il destino di ognuno di noi, di chi è già stato, di chi esiste ora e persino delle generazioni future. La comune appartenenza alla «rete della vita» pare inconcepibile, tuttavia, senza la condizione mortale: lo avevano ben capito alla loro epoca filosofi come Hegel e scienziati come Darwin.
Sono stati proprio i successi dell'impresa scientifica, (in campo medico e non solo) a farci riprendere il sogno dell'immortalità: non basta sperare che possa risultare immortale una specie biologica attraverso le generazioni (Darwin) o lo Spirito umano da popolo a popolo (Hegel); più seducente ci appare un prolungamento dell'esistenza individuale oltre le soglie che oggi ci sono famigliari, soprattutto se vengono radicalmente estirpati i malanni della vecchiaia. Eppure, come ammonivano Edoardo Boncinelli e Galeazzo Sciarretta nel loro Verso L'immortalità? (Raffaello Cortina, Milano, 2005), nemmeno questo, forse, sarebbe sufficiente a calmare la nostra inquietudine. Una lunghissima durata dell'esistenza terrena non è ancora l'immortalità di quella «cosa» impalpabile che chiamiamo anima, e tantomeno coincide con la resurrezione della carne che la dottrina cristiana promette «alla fine dei tempi».

La Templeton foundation offre un ingente «pugno di dollari» (5 milioni di dollari) al filosofo John Fischer per districare questo nodo di problemi, non troppo diversamente da come in un celebre fumetto Disney Paperon De' Paperoni invitava ogni persona di buona volontà, Paperino e Qui, Quo, Qua compresi, a scovare il mitico Unicorno. Ma qualcuno potrebbe essere piuttosto scettico sull'intera impresa, troppo ardita persino per tipi avventurosi come i nipoti del magnate di Paperopoli.

 

 

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25 agosto 2012
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